Ragazzi aiutatemi a svolgere al più presto questo documento sul lavoro industriale!

Salvatorers4
Ragazzi chi mi aiuta a rispondere alle domande di questa prova di competenza riguardo il lavoro industriale del periodo della prima guerra mondiale?? Vi ringrazio in anticipooo!

Risposte
Ada123456789
Ciao melody-gio ok la prossima volta citeró le fonti, faró maggiore attenzione non ci ho fatto proprio cas9o.

melody_gio
Ciao Ada,
quando aiuti, cita sempre le fonti. Solo una cosa: per regolamento la fonte non deve essere un sito concorrente al nostro. La prossima volta fai maggiore attenzione ;)

Ciao,
Giorgia.

Ada123456789
1) le due fonti sono ricavate da 2 libro scritti rispettivamente da smith ed engels
2)i punto di contatto che posso rilevare sono quelli della divisione del lavoro che consiste nell'inteoduzione di macchine per facilitare il laavoro segli individui
3)
Smith critica l'idea dei fisiocratici, per la quale il libero perseguimento dell'interesse individuale è in grado di conciliare "naturalmente", per mezzo del mercato, benessere individuale e collettivo, perché ritiene che il benessere collettivo sia favorito solo se il mercato e la ricerca dell'interesse sono controllati da precise regole istituzionali.
Inoltre per Smith, l'uomo non può essere considerato ne naturalmente egoista (come riteneva Hobbes), ne naturalmente guidato dalla ragione (come pensava Locke e i fisiocratici). L'azione sociale è piuttosto un'azione istituzionalizzata: è cioè influenzata dai valori e dalle norme che prevalgono in una società.
Egels:
Il salario, il profitto del capitale, la rendita fondiaria sono considerate con riferimento alle condizioni nelle quali si trovano i lavoratori. Le leggi economiche non sono categorie assolute ma relative alla forma di produzione capitalistica fondata sulla proprietà privata: esse sanciscono il dominio del capitale sul lavoro.
L’effetto della libera concorrenza che finalizza la produzione alla ricerca del profitto determina crisi di sovrapproduzione con conseguente chiusura di industrie, licenziamenti, disoccupazione e caduta dei salari a livelli di mera sussistenza. La misura del salario è data dalla quantità di beni necessari per far vivere il lavoratore e per mantenere i suoi figli, cioè per consentirgli di riprodursi come forza di lavoro. Dato che le classi lavoratrici rappresentano la maggioranza della società, il termine dell’economia politica è l’infelicità della società.
La ricchezza e la stessa organizzazione economica sono il risultato dell’alienazione del lavoratore cioè del trasferimento della sua energia, della sua attività nei beni e nelle merci prodotte. La produzione è caratterizzata da un processo di oggettivazione dell’energia del lavoratore. L’uomo si aliena nelle cose che egli stesso produce cioè conferisce ad esse una esistenza esterna che nell’ambito dell’economia e della società acquista una propria indipendenza che si contrappone all’uomo che le ha poste in essere. Questo processo appare in tutta chiarezza nell’economia fondata sulla proprietà privata che è caratterizzata dal lavoro alienato. Il lavoro non è più espressione della libera energia creatrice dell’uomo in cui si attua la sua personalità ma è imposizione, costrizione, fatica, mortificazione del corpo e dell’anima.
La negazione dell’economia capitalistica deve essere risolta nel comunismo che si instaura allorchè il lavoratore potrà riappropriarsi del suo lavoro, potrà ricostituire l’unità e l’identità della sua umanità, liberarsi dalla costrizione del capitale e della proprietà privata.
Ne “i manoscritti” Marx descrive 3 forme di comunismo:
1. il comunismo rozzo che si fonda su una mera soppressione della proprietà privata come principio sul quale fondare una comunità politica
2. il comunismo politico, democratico e dispotico che pur avendo abolito lo stato in quanto espressione della proprietà privata non riesce a risolvere l’alienazione umana
3. il comunismo proposto da marx in quanto soppressione della proprietà privata quale autoalienazione dell’uomo e che attua la reale appropriazione dell’umana essenza da parte dell’uomo e per l’uomo.
4) si tratta delle rivoluzioni industriali
5)il tema comune dei due brani è la divisione del lavoro
6)smith intende la divisione del lavoro come un metodo per riapramiare tempo che di solito si perde per passare da un lavoro a un altro , pensa che la divisione del lavoro lo abbrevi e permetta all'uomo do fare il lavoro che prima veniva svolto da molti.invece egels intende la divisione del lavoro come una misera manipolazione meccanica, che si ripete min per min ed è la stessa da anno a anno.

http://www.****/v2/appunto-sub.jsp?p=124&id=738

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