Hitler e l'enigma del consenso

NapyEuphoria
Salve a tutti :) vorrei chiedervi se qualcuno ha dei riassunti sul libro di Ian Kershaw "Hitler e l'enigma del Consenso" e se poteva pubblicarli qui sul sito :) grazie mille!

Risposte
Francy1982
Bravissima Zahra...

{Zahra}
Non avendo un riassunto mio sul libro che hai citato, te ne ho trovato uno su internet:

Il fenomeno del nazismo e della sua portata storica non può, come risulta dalle numerose pubblicazioni finora apparse, essere disgiunto dalla figura enigmatica del suo capo assoluto, Adolf Hitler. Allo stesso tempo, però, lo studioso inglese Ian Kershaw, che si sofferma con ordine e precisione sugli avvenimenti più significativi della biografia hitleriana e della storia tedesca, dimostra che la parabola evolutiva dell’artista mancato mutatosi in leader carismatico dello Nsdap, il Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori, non fu solo l’esito delle manovre dello stratega e demagogo austriaco ma anche e soprattutto frutto del consenso quasi totale che questi godette presso il suo popolo.

Nel chiarire tale aspetto non trascurabile del successo nazista, l’autore di questa singolare biografia si sofferma, in primo luogo, sui fattori esterni che concorsero all’ascesa e all’affermazione del Führer e del suo Partito in Germania a partire dal 30 gennaio 1933, con la nomina di Hitler a cancelliere del Terzo Reich; tra tali fattori vanno sottolineate le dure misure restrittive imposte dalle nazioni vincitrici alla Germania col trattato di Versailles del 1919, unitamente alla grave depressione economica e alla crisi della repubblica di Weimar, le quali provocarono un diffuso senso di insoddisfazione in tutti gli ambienti sociali tedeschi. Parallelamente, sul fronte interno, come nota Kershaw, si innestò nella società tedesca la Weltanschauung hitleriana, quel “potere dell’Idea”, decisivo sia per l’edificazione del culto della personalità del dittatore sia per raccogliere un entusiastico consenso collettivo, grazie anche all’abile azione persuasiva della propaganda nazista, non solo tra i “fedelissimi” al Partito (Goebbels, Göring, Hess e Himmler, solo per citarne alcuni) ma anche tra le masse, le élite e le Chiese (cattolica e protestante) tedesche. Il programma hitleriano, che concepiva la storia come un’eterna lotta tra razze, propugnando la necessità di uno scontro e di un annientamento totale del marxismo e del bolscevismo giudeo sovietico, nonché un antisemitismo radicale, profetizzava la visione di un futuro glorioso per la nazione mediante la conquista di un proprio “spazio vitale”: tutto ciò rappresentava per gran parte del popolo tedesco la strategia atta a risollevare le sorti precarie della Germania post-bellica. Di qui, un consenso pressoché unanime.

Avvalendosi dei lavori più significativi realizzati dagli anni Sessanta in poi sulla figura hitleriana e sul Terzo Reich, con incursioni anche negli archivi tedeschi del tempo, l’autore inglese offre un approccio interpretativo dei fatti dal tono rigoroso e specialistico, mescolando sapientemente a date e dati un ricco album fotografico che contribuisce ad accrescere il pregio del volume. Ma il punto di forza dell’opera di Ian Kershaw risiede nell’avere indagato le cause prime che, al di là del potere coercitivo esercitato dal Führer, condussero milioni di uomini e donne tedeschi a dare il proprio assenso al movimento nazionalsocialista nel nome del bene comune (e di interessi privati), in vista della rinascita nazionale e della vittoria sui “nemici” della patria, benestare di importanza cruciale che segnò indelebilmente le sorti mondiali.

Fonte: http://www.iperstoria.it/?p=14

Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.