Enciclica di Leone XIII

onlydream
Qualcuno potrebbe riassumermi i punti principali dell'enciclica "Rerum Novarum" di Leone XIII??

Risposte
tiscali
Citare sempre le fonti quando si copia qualcosa da altri siti. Richiudo la domanda.

calabresel
spero vada bene:
Punto di partenza della Rerum novarum è la convinzione che la nascita di un problema operaio vada ricercata nella soppressione delle corporazioni di arti e mestieri, colpevole di aver lasciato gli operai senza tutela e in balia delle teorie socialiste. Proprio al fine di confutare queste ultime e di contrapporre una valida alternativa, l’enciclica ribadisce il diritto naturale alla proprietà privata, pur sottolineandone il valore sociale, e nega l’esistenza di un conflitto naturale tra povero e ricco nonché tra proletario e padrone, preoccupandosi però di affermare la dignità del lavoro umano. Attribuisce quindi allo Stato il compito di promuovere il bene pubblico e privato, conferendogli tuttavia un carattere di supplenza all’iniziativa privata. Condanna la lotta di classe, ma riconosce agli operai il diritto a un giusto salario e a costituire proprie organizzazioni.

La Rerum novarum ebbe importanti effetti sulla società italiana di fine Ottocento. Rafforzò l’azione sociale, che fu considerata come uno degli scopi dell’impegno civile cattolico: nell’arco di pochi anni, soprattutto in Lombardia e in Veneto, ma anche nel Mezzogiorno, si moltiplicarono le società operaie cattoliche e nacquero le prime banche cooperative.
oppure:
Rerum Novarum è il titolo dell'enciclica sociale promulgata il 15 maggio 1891 da Papa Leone XIII con la quale per la prima volta la Chiesa cattolica prese posizione in ordine alle questioni sociali e fondò la moderna dottrina sociale cristiana.

Il movimento cattolico era diviso in varie correnti sull'atteggiamento da tenere nei confronti del capitalismo avanzante: c'era chi voleva un avvicinamento al movimento socialista, per tentare di mediare sull'ateismo professato dai marxisti. Altri auspicavano una sostanziale benedizione del progresso, del commercio, e del "laissez faire". Una corrente molto importante era inoltre rappresentata dai corporativisti, che volevano un ritorno alle istituzioni economiche medievali, allo scopo di ricomporre la tensione sociale.

L'originalità dell'enciclica risiede nella sua mediazione: il Papa, ponendosi esattamente a metà strada fra le parti, ammonisce la classe operaia di non dar sfogo alla propria rabbia attraverso le idee di rivoluzione, di invidia ed odio verso i più ricchi, e chiede ai padroni di mitigare gli atteggiamenti verso i dipendenti e di abbandonare lo schiavismo cui erano sottoposti gli operai. Il Papa, inoltre, auspica che fra le parti sociali possa nascere armonia e accordo nella questione sociale.

L'enciclica, tuttavia, esprime una condanna nei confronti del sindacalismo, del socialismo, della teoria della lotta di classe, della Massoneria e del movimento operaio contemporaneo, preferendo che la questione sociale venga risolta dall'azione combinata di Chiesa, Stato, impiegati e datori di lavoro.

L'enciclica fu resa possibile dagli scritti dei precursori del personalismo economico: i padri gesuiti Luigi Taparelli D'Azeglio e Matteo Liberatore. Il secondo fu uno degli estensori del documento insieme al domenicano cardinale Zigliara.

Le idee della Rerum Novarum furono riprese, integrate e aggiornate nel corso del Novecento dalla Quadragesimo Anno di Papa Pio XI, dalla Mater et Magistra di Papa Giovanni XXIII, dalla Populorum Progressio di Papa Paolo VI e dalla Centesimus Annus di Papa Giovanni Paolo II.

L'enciclica è un testo importantissimo del 1800 che insieme al Manifesto del partito comunista di Marx ed Engels e al Saggio sulla libertà di Mill può fornire un quadro completo delle posizioni sociali risalenti alla nascita della borghesia.

fonti:http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20090119074730AAiBpmR

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