Impressionismo ed espressionismo

celo8
qualcuno può aiutarmi su una ricerca tra impressionismo ed espressionismo?
ho già fatto questa parte ma non mi sembra molto buona. Ho guardato nella parte appunti per le medie ma di Impressionismo ho trovato solo un appunto con impressionismo e fotografia, e niente di espressionismo. Ecco quello che ho già fatto.

IMPRESSIONISMO
In passato i pittori hanno sempre lavorato in studio, ma nel 1860, un gruppo di studenti tra cui Claude Monet e Pierre –Auguste Renoir, danno vita ad un nuovo movimento artistico, chiamato Impressionismo. Il suo nome viene dal dipinto di Claude Monet “Impressione, sole nascente”,uno studio della luce dell’alba che filtra attraverso la foschia dell’acqua. La maggior novità degli impressionisti, infatti, è di dipingere all’aperto o, come si dice in francese, “en plein air”.
Erano convinti che ciò desse alle loro opere più freschezza e immediatezza, e avevano a disposizione nuove attrezzature, come tubetti di colore già pronti.
Secondo molti è l’impressionismo ad aprire la strada per l’arte contemporanea, ma è un movimento corto, che dura poco meno di vent’anni.
Le sue date fondamentali sono:
-1863: Edouard Manet espone la colazione sull’erba;
1864:Prima mostra dei pittori impressionisti presso lo studio del fotografo Nadar;
1886:anno dell’ottava e ultima mostra degli impressionisti.
Le innovazioni tecniche degli impressionisti sono l’abbandono del chiaro-scuro, l’eliminazione del nero per dipingere la ombre e il modo di stendere il colore, non più mescolato sulla tavolozza, ma dato con rapide pennellate e poco miscelato. Tutto questo serve a rendere il dipinto più immediato, in modo che corrisponda alle sensazioni percettive dirette.
Poiché al tempo dell’impressionismo la fotografia è già abbastanza sviluppata, gli artisti non sentono il bisogno di rappresentare la realtà così come si presenta, proprio perché lo si poteva già fare con le foto. Queste servono per studiare il movimento delle persone, e influenzano molto la composizione dei quadri, perché gli artisti cominciano a prendere le persone da inquadrature insolite, cogliendo l’attimo fuggente.
ESPRESSIONISMO
L’espressionismo si dividu in due sottogruppi:
Due movimenti analoghi nascono in Francia e Germania, ambedue con la voglia di andare contro l’Impressionismo che secondo loro ha la visione mera della realtà.
Queste due correnti sono simili per la realtà modificata da passioni, emozioni e sensazioni dell’artista. Si chiamano Die Brucke e Fauves.
Tra gli artisti più importanti troviamo: Ernest Kirchner, Henry Matisse, Vincent Van Gogh e Munch.


DIE BRUCKE
Il Die Brucke è uno dei primi nuclei dell’espressionismo tedesco, il nome ha valore simbolico e significa ponte, perché rappresenta il passaggio delle emozioni dal pittore alla tela.
E’ un movimento creato da quattro ragazzi che si sono conosciuti presso la facoltà di architettura a Dresda: Ernest Kirchner, Fritz Bleyl, Karl Schmidt-Ruttluff e Erich Hekel; hanno gli stessi intenti:

- vanno contro le accademie e l’Impressionismo (che consideravano arte artificiosa);
- sono contro qualsiasi valore di tipo tradizionalista e borghese, come l’insegnamento dei vecchi maestri.
FAUVES
I Fauves non sono un gruppo organizzato di artisti, si trovano ad esporre nel “salon d’automne” nel 1905; il nome non è stato scelto da loro ma dal critico Louis Vauxcelles che, in un articolo scritto sulla mostra, scrive: “Donatello in mezzo alle belve” facendo riferimento a una statua in mezzo a tavole con colori sgargianti e violenti paragonati a barattoli di vernice buttati sulla tela. Così prendono il nome i Fauves “belve”.
Nel 1907 il gruppo si scioglie e ognuno seguirà il proprio cammino.
Gli obbiettivi principali:
- non vogliono più esprimere una realtà visibile ma “astratta”, il loro stato d’animo;
- esprimono la gioia di vivere, non sono pessimisti come i tedeschi;
- utilizzano i colori come mezzo espressivo (Van Gogh e Munch), non più per riempire la forma ma per creare la forma. Il colore ha più predominanza rispetto alla linea

come vi sembra??
grazie in anticipo!!

Miglior risposta
ale92t
Ciao celo8

Questi sono molto più completi

L'impressionismo nell'arte.

Dopo il 1870 in Francia si instaura la Terza Repubblica senza un effettivo ricambio della classe dirigente al potere e questo favorisce la progressiva ascesa di una borghesia moderata e conservatrice la quale instaura una rigida difesa dei propri interessi di classe. È nella Parigi viva e moderna, piena di splendori ma anche di miserie che si sviluppano i presupposti per la rivoluzione artistica dell’Impressionismo.
Gli Impressionisti sono figli di quella stessa borghesia imprenditoriale che aveva contribuito al prodigioso sviluppo economico della città e si scaglieranno contro l’accademismo. L’Impressionismo si sviluppa in modo nuovo rispetto agli altri movimenti artistici; in primo luogo non è organizzato né preordinato e si costituisce piuttosto per aggregazione spontanea, senza manifesti o teorie, in secondo luogo è privo di una base culturale omogenea in quanto i vari aderenti provenivano da esperienze artistiche e basi sociali fra le più disparate.
Anche diverso è il modo di porsi con la realtà esterna: si rendono conto che tutto ciò che percepiamo attraverso gli occhi continua di fatto al di là del nostro campo visivo, ecco dunque spiegata, nei loro dipinti, la quasi totale abolizione della prospettiva geometrica. Non è più ammesso “imprigionare” gli spazi, nella trasposizione della realtà sulla tela nulla potrà più essere definito con un disegno netto e meticoloso.
Ciò che più conta in ogni rappresentazione è dunque l’impressione che un determinato stimolo esterno suscita nell’artista, il quale opera una sintesi sistematica tesa ad eliminare il superfluo per arrivare a cogliere la sostanza delle cose e delle situazioni, nel continuo tentativo di ricercare l’impressione pura (non verranno dipinti i singoli acini di un grappolo di uva ma, attraverso pennellate di colore, l’idea complessiva del grappolo). Si ha dunque la quasi totale abolizione delle righe che contornano gli oggetti definendone il volume, si tende ad abolire i forti contrasti chiaroscurali e a dissolvere il colore locale (quello proprio dei singoli oggetti) in giustapposizioni (accostare senza sovrapporre) di colori puri, essi arrivano a teorizzare anche in pittura l’inesistenza dei colori locali in quanto ogni colore non esiste di per sé ma in rapporto agli altri colori che ha vicino (una mela rossa su una tovaglia blu avrà sfumature viola in quanto rosso+blu=viola).
Inoltre è la luce che determina in noi la percezione dei vari colori e l’esperienza quotidiana ci insegna che ogni colore ci appare più o meno scuro in relazione alla quantità di luce che lo colpisce e alla presenza o meno di altri colori che ne esaltino o ne smorzino la vivacità.
La realtà assume un volto non finito e imperfetto,si cerca di cogliere l’attimo fuggente, cioè la sensazione di un istante, con la consapevolezza che l’istante successivo potrà generare sensazioni diverse e con la conseguente svilizione del soggetto; vogliono cogliere l’istante e le impressioni subitanee della vita modana, le pennellate, pertanto, sono date per veloci tocchi virgolati, per picchiettature, per trattini e per macchiette, con l’uso di pochi colori puri e con l’esclusione del bianco e del nero considerati non-colori. Nel momento in cui l’artista dipinge rappresenta le sensazioni che gli suscita un determinato soggetto in un determinato momento ed è per non perdere queste impressioni che deve essere molto rapido; inoltre, grazie allo sviluppo del tubetto di colore, gli impressionisti preferivano dipingere “en plein air” e per loro la realtà è dunque soggetta a un’evoluzione continua e non costituisce uno stato definitivo e acquisito ma un continuo divenire, partendo da questi presupposti gli artisti cercano di rendere il senso della mobilità delle cose. Ciò avviene con la giustapposizione di colori puri che, pur non essendo diversificati sulla tela, si fondono nella retina del nostro occhio consentendo al cervello di percepirli come colori omogenei. Se volessimo dare una data precisa alla nascita di questo movimento potremmo scegliere il 15 aprile 1874, quando alcuni giovani artisti (Monet, Degas, Cézanne, Pissarro, Renoir; Sisley e Morisot) decisero, rifiutati dai Salons ufficiali, di organizzare una mostra alternativa dei loro lavori e si presentarono al pubblico come “Società Anonima degli artisti, pittori, scultori, incisori, ecc.” e l’unica sede espositiva adatta alle loro tasche fu quella messa a disposizione dal famoso fotografo Nadar. La mostra fu un totale fallimento e l’unica nota di rilievo fu che il gruppo ebbe il nome di Impressionisti, dato loro, in modo dispregiativo, da un critico dell’epoca. La breve e intensissima stagione impressionista dura fino al 1886, anno dell’ottava e ultima edizione.

Espressionismo

Due movimenti analoghi nascono in Francia e Germania, ambedue con la voglia di andare contro l’Impressionismo che secondo loro aveva la visione mera della realtà.
Queste due correnti erano simili per la realtà modificata da passioni, emozioni e sensazioni dell’artista ed esprimevano ciò che hanno dentro sulla tela; si differenziano invece perché il Die Brucke, Germania, ha una data di inizio e una di fine e il Fauves era un gruppo di artisti eterogeneo (tra cui Matisse) che si trova ad esporre al salon d’automne.

DIE BRUCKE
Il Die Brucke è uno dei primi nuclei dell’espressionismo tedesco, il nome ha valore simbolico e significa ponte, perché rappresenta il passaggio delle emozioni dal pittore alla tela.
E’ un movimento creato da quattro ragazzi che si sono conosciuti presso la facoltà di architettura a Dresda: Ernest Kirchner, Fritz Bleyl, Karl Schmidt-Ruttluff e Erich
Hekel; hanno gli stessi intenti:
- vanno contro le accademie e l’Impressionismo (che consideravano arte artificiosa);
- sono contro qualsiasi valore di tipo tradizionalista e borghese, come l’insegnamento dei vecchi maestri.
Anche a Munch viene chiesto di entrare a far parte di questo gruppo ma a causa del suo carattere chiuso e solitario non entra.
Fanno riferimento all’arte negra/primitiva e usano una linea molto incisiva, dirompente ed espressiva; il colore è antinaturalistico (soggettivo, modulato dall’artista).
Come mezzo tecnico preferivano la xilografia, tecnica di stampa con matrice in legno, viene usata perché la stampa in bianco e nero dà più intensità all’immagine.
Grazie alle stampe pubblicano “I Cunaboli” che era una raccolta di stampe che gli artisti vendevano ai soci passivi (pagavano una tassa per essere soci); grazie alle stampe sappiamo l’inizio del movimento, 7 giugno 1905, e la fine che avviene il 27 maggio 1913.
Per lungo tempo vivranno in una casa in periferia in modo libertino (modelle nude che giravano per casa);dopo il 1911 si trasferiranno a Berlino dove i soggetti cambieranno e prediligeranno il circo, la città e la varietà; infine durante la guerra il gruppo si disgregherà.

KIRCHNER
Nasce nel 1880 e muore nel 1938, proviene da una famiglia alto-borghese; il padre è ingegnere e proprio questo lo avvicinerà all’arte anche se inizialmente solo come hobby perché per il suo ceto sociale era costretto a continuare gli studi di architettura, dove conoscerà gli altri artisti.
Con la fine del Die Brucke e con lo scoppio della guerra mondiale viene chiamato alle armi, in seguito subisce un grave shock che gli procurerà la paralisi ad una gamba e ad un braccio, i postumi lo perseguiteranno fino alla morte stroncandolo sia nel fisico che nella psiche.
Entra in vari Senatori fino a quando arriva in Svizzera dove decide di formare un gruppo di artisti ma non ci riesce perché il Nazismo considerava l’arte come un qualcosa di scandaloso; per questo motivo e per lo shock subito in passato il 15 giugno 1938 si spara al cuore un colpo di fucile e muore.
Le sue opere, paesaggi e ritratti, sono caratterizzate da semplificazioni formali, contorni marcati e colori accesi stesi in uno spazio non naturalistico; questo suo stile è caratterizzato dal gusto della deformazione e dal contrasto cromatico violento.

“Donne nude che si lavano”:utilizza i colori primari e secondari usati in modo soggettivo come nella donna chinata che è di colore arancione.
C’è un segno grave e incidente, le pennellate sono striscianti sulla tela tant’è che in alcuni tratti vi sono delle parti bianche.

“Paesaggio urbano con ponte”: in questo quadro i colori, le case, il ponte senza spigoli, l’assenza di prospettiva e la città deserta (abbandonata a sé stessa) danno un forte senso di inquietudine, di disagio.

“Anfratto di bosco di Staffel”: anche qui la prospettiva non esiste, la forza centripeta fa si che gli alberi sembrino trattenuti dal terreno; le strade sono disordinate e le pennellate sono date a lisca di pesce (diagonali tra loro).

FAUVES
I Fauves non erano un gruppo organizzato di artisti, si trovano ad esporre nel “salon d’automne” nel 1905; il nome non è stato scelto da loro ma dal critico Louis Vauxcelles che, in un articolo scritto sulla mostra, scrive: “Donatello in mezzo alle belve” facendo riferimento a una statua in mezzo a tavole con colori sgargianti e violenti paragonati a barattoli di vernice buttati sulla tela. Così prendono il nome i Fauves “belve”.
Tra i pittori che espongono al salon troviamo: ANDRE DE RAIN,
ALBERT MARQUET,
MAURICE DE BLAMINCH,
HENRY MATISSE,
GEORGE BRAQUE(si avvicina nel 1906, vedi cubismo).
Nel 1907 il gruppo si scioglie e ognuno seguirà il proprio cammino.
- non vogliono più esprimere una realtà visibile ma “astratta”, il loro stato d’animo;
- esprimono la gioia di vivere, non sono pessimisti come i tedeschi;
- utilizzano i colori come mezzo espressivo (Van Gogh e Munch), non più per riempire la forma ma per creare la forma. Il colore ha più predominanza rispetto alla linea.
MATISSE
E’ la personalità più emergente. Nasce nel 1869 e muore nel 1954; si avvicina alla pittura in modo casuale, arriva a Parigi nel 1888 per studiare giurisprudenza e a 21 anni una grave malattia intestinale lo costringe a letto per molto tempo. La madre, per fargli passare il tempo della convalescenza, gli regala colori e pennelli e scopre così che è la sua vera vocazione.
Abbandona gli studi di giurisprudenza e decide di dedicarsi completamente all’arte; frequenta l’atelier di Gustave Moreaut che dirà di lui: “Voi semplificherete la pittura”.
Frequenta il Louvre per imparare dai maestri, non va all’accademia perché sono contro.
Passa attraverso diversi movimenti:
- impressionismo che inizialmente lo influenza;
- neoimpressionismo (pointellisme);
- Van Gogh e Cèzanne;
- suo modo di dipingere personale.

Matisse dirà: “io sogno un’arte di equilibrio, purezza e serenità, aliena da qualsiasi forma inquietante e angosciante, una sorta di balsamo per la mente, un influsso benefico, una specie di poltrona comoda su cui ci si siede quando si è affaticati”.

Nel 1910 fa un importante viaggio in Marocco dove viene colpito dalla purezza dei colori e i suoi dipinti cominciano ad arricchirsi di arabeschi.
Nel 1944 la Gestapo porta via sua moglie e sua figlia, nonostante ciò non abbandona mai la pittura, in seguito si trasferisce a Nizza.
A 78 anni, quando per lui è più difficoltoso tenere i pennelli, inventa la “papier decoupè”, una sorta di collage dove ritaglia le figure che poi incolla sulle tele.

“Cappella di Vence”: una delle sue ultime opere, ha affrescato la cappella.

“Ritratto con riga verde”: è il quadro con cui partecipa alla mostra del salon d’automne del 1905. C’è l’essenzialità della forma e dirà: “troppi colori in un quadro disturbano l’occhio”.
La riga è come se dividesse in due il viso della donna: a destra i colori caldi fanno da contrasto ai colori freddi dello sfondo, mentre a sinistra il viso dai colori freddi è contro lo sfondo di colori caldi; in alto c’è un’aureola di capelli neri che divide le due parti.
Le pennellate sono larghe e disuguali, non ritmiche e date a caso.

“La dance”: è basato su tre colori (arancione, blu e verde) che sono in armonia tra di loro; il quadro vive per se stesso senza nessun referente con l’esterno, non rappresenta più niente.
Uno dei personaggi ha la testa tagliata e un altro la inclina perché sta finendo il quadro.

fonti: https://www.skuola.net/storia-arte/moderna-contemporanea/espressionismo.html e https://www.skuola.net/storia-arte/moderna-contemporanea/impressionismo-storia-arte.html

:hi
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