AIUTOO
Il vagone di terza classe,daumier mi date un vostro commento personale?
Risposte
grazie :*
Quest'opera, come anche altre opere del pittore, è un attacco alle condizioni politiche e sociali della società in cui vive.
Dal punto di vista storico politico perciò il messaggio è chiaro: uno stato non all'altezza di soddisfare le condizioni di disuguaglianza, miseria e povertà.
Dal punto di vista stilistico è interessante notare come anche l'uso dei colori (spenti, mesti) e del tratto (spezzato, incompleto) si leghi allo sguardo disperato dei personaggi: una donna dale mani nodose, piegata dai suoi anni, si appoggia alla sua cesta con lo sguardo stanco del duro lavoro; un bambino dorme nell'ombra e un altro, più piccolo, viene allattato: forse entrambi avranno di fronte a se un futuro senza speranza.
Interessante mi pare anche il fatto che in primo piano vi siano tutte le stagioni dell'età (neonato, ragazzino, donna, anziana) in una cornice dove è evidente il richiamo al rapporto madre e figlio.
Dietro, altri sguardi perduti e segnati dalla fatica e dal lavoro, e da un futuro precario. Alcuni indossano alti cappelli, nel tentativo forse di mascherare la loro povertà, ma la luce dal finestrino illumina comunque dei visi stanchi, persi nel vuoto.
Dal punto di vista storico politico perciò il messaggio è chiaro: uno stato non all'altezza di soddisfare le condizioni di disuguaglianza, miseria e povertà.
Dal punto di vista stilistico è interessante notare come anche l'uso dei colori (spenti, mesti) e del tratto (spezzato, incompleto) si leghi allo sguardo disperato dei personaggi: una donna dale mani nodose, piegata dai suoi anni, si appoggia alla sua cesta con lo sguardo stanco del duro lavoro; un bambino dorme nell'ombra e un altro, più piccolo, viene allattato: forse entrambi avranno di fronte a se un futuro senza speranza.
Interessante mi pare anche il fatto che in primo piano vi siano tutte le stagioni dell'età (neonato, ragazzino, donna, anziana) in una cornice dove è evidente il richiamo al rapporto madre e figlio.
Dietro, altri sguardi perduti e segnati dalla fatica e dal lavoro, e da un futuro precario. Alcuni indossano alti cappelli, nel tentativo forse di mascherare la loro povertà, ma la luce dal finestrino illumina comunque dei visi stanchi, persi nel vuoto.