Vi prego aiutatemi (10094)
Aiutatemi traducendo questa versione vi prego!!:
LA FINE DI ICARO
Audite, discipuli, de Icaro luctuosam fabulam. Daedalus captivus Cretae domini erat cum Icaro filio in cretae Labyrintho et exilium finire optabat, at undique pelagus locum claudebat. Improviso Daedalus exclamavit: "Tirannus autem caelum non possidet!" et subito, ingenii auxilio, humanam naturam nocavit: pennae collectae sunt, lino et cera alligatae sunt atque umeris suis et filii icari aptatae sunt. Interea filium monuit: "Fili mi, in media via caeli vola! Undae enim pelagi alas gravant, contra solis radii urunt. Meis consiliis semper obtempera!" Postea Icaro oscula dedit et, pennis levatus, in caelum ascendit, ante filium volabat et filii alas observabat. At Icarus, ob nimium gaudium, mediam viam deseruit et in altum caelum volavit. Ita solis radiis alarum cera mollita est et miser puer in undas pelagi praecipitavit
LA FINE DI ICARO
Audite, discipuli, de Icaro luctuosam fabulam. Daedalus captivus Cretae domini erat cum Icaro filio in cretae Labyrintho et exilium finire optabat, at undique pelagus locum claudebat. Improviso Daedalus exclamavit: "Tirannus autem caelum non possidet!" et subito, ingenii auxilio, humanam naturam nocavit: pennae collectae sunt, lino et cera alligatae sunt atque umeris suis et filii icari aptatae sunt. Interea filium monuit: "Fili mi, in media via caeli vola! Undae enim pelagi alas gravant, contra solis radii urunt. Meis consiliis semper obtempera!" Postea Icaro oscula dedit et, pennis levatus, in caelum ascendit, ante filium volabat et filii alas observabat. At Icarus, ob nimium gaudium, mediam viam deseruit et in altum caelum volavit. Ita solis radiis alarum cera mollita est et miser puer in undas pelagi praecipitavit
Risposte
qui c'è la fine
Le onde del mare, infatti, appesantiscono le
ali, i raggi del sole, invece, le bruciano. Ubbidisci sempre ai miei consigli». Dopo baciò
Icaro e levatosi in alto grazie alle penne salì in cielo; volava davanti al figlio e osservava le
ali del figlio. Ma Icaro, per la troppa gioia, abbandonò la via centrale e volò nell’alto cielo.
Così il sole coi raggi ammorbidì la cera delle ali e il misero giovane precipitò nelle onde del
mare.
Le onde del mare, infatti, appesantiscono le
ali, i raggi del sole, invece, le bruciano. Ubbidisci sempre ai miei consigli». Dopo baciò
Icaro e levatosi in alto grazie alle penne salì in cielo; volava davanti al figlio e osservava le
ali del figlio. Ma Icaro, per la troppa gioia, abbandonò la via centrale e volò nell’alto cielo.
Così il sole coi raggi ammorbidì la cera delle ali e il misero giovane precipitò nelle onde del
mare.
dopo baciò icaro e levatosi in alto e salì in cielo grazie alle penne; volava davanti al figlio e osservava le ali del figlio. ma icaro, per la troppa gioia, abbandonò la via centrale e nell'alto cielo. così il sole coi raggi abborbidì la cera delle ali e il misero giovane precipitò nelle onde del mare.
ok allora aspetto la fine grazie!!!!!!!!!!!
Audite,discipuli, de Icaro luctuosam fabulam. Daedalus captivus Cretae domini erat cum Icaro filio in Cretae Labyrintho et exilium finire optabat, at undique pelagus locum claudebat. Improviso Daedalus exclamavit:"Tyrannus autem caelum non possidet!" etsubito, ingenii auxilio, humanam naturam novavit: pennae collectae sunt, lino et cera alligatae sunt atque umeris suis et filii Icari aptatae sunt. Interea filium monuit:"Fili mi, in media via caeli vola!Undae enim pelagi alas gravant, ontra solis radii urunt.
Meis consiliis semper obtempera!"
Ascoltate, o scolari, la luttuosa storia di Icaro.Dedalo era prigioniero del signore di Creta con il figlio Icaro nel Labirito a Creta e desiderava finire il suo esilio, ma il mare da ogni parte circondava il luogo.Improvvisamente Dedalo esclamò: "il tiranno comunque non possiede il cielo" e immediatamente con l'aiuto del suo ingegno rinnovò la natura umana.Vengono raccolte delle penne, sono fissate con lino e cera e poste sulle spalle sue e del figlio Icaro. Ammonisce in seguito il figlio:"Figlio vola nel centro del cielo, Le onde del mare infatti appesantiscono le ali mentre i raggi del sole le bruciano.
Segui sempre i miei consigli
non è tutta
Meis consiliis semper obtempera!"
Ascoltate, o scolari, la luttuosa storia di Icaro.Dedalo era prigioniero del signore di Creta con il figlio Icaro nel Labirito a Creta e desiderava finire il suo esilio, ma il mare da ogni parte circondava il luogo.Improvvisamente Dedalo esclamò: "il tiranno comunque non possiede il cielo" e immediatamente con l'aiuto del suo ingegno rinnovò la natura umana.Vengono raccolte delle penne, sono fissate con lino e cera e poste sulle spalle sue e del figlio Icaro. Ammonisce in seguito il figlio:"Figlio vola nel centro del cielo, Le onde del mare infatti appesantiscono le ali mentre i raggi del sole le bruciano.
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non è tutta
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