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Caio Ottaviano sconfigge Bruto e Cassio in Grecia; ritorna in Italia attraverso la Grecia e diviene dittatore (lett. prese la dittatura): è il padrone di Roma. E' chiamato Augusto dai Romani. Dopo Augusto celebrerà i trionfi, donerà al popolo giochi e battaglie navali, importerà bestie di terre straniere e le donerà ai Romani nel Circo. Ma Augusto non chiede soltanto il favore del popolo. Rinnoverà anche l'amministrazione dell'agricoltura e le cerimonie degli dei, costruirà templi. Sosterrà i poeti, gloria di Roma, e li terrà nella corte. Virgilio, Orazio, Propertio saranno la gloria della corte di Augusto. Le battaglie, le vittorie, la disciplina di Augusto verrano lodate e celebreranno dai poeti. Ordinerà alla maggior parte del popolo usando legati (lett. per legati): che l'Europa, l'Asia e l'Africa obbediscano ad Augusto; per molti secoli il mondo venne governato dai Romani.
In Grecia (lett. Nella terra greca) viveva un contadino operoso: il contadino possedeva un campo; nel campo fiorivano piante, gloria del contadino: infatti il contadino mostrava ai figli e ai compagni le piante ed era lodato dagli abitanti. Talvolta il contadino diceva ai figli: "Il campicello è un presidio contro la penuria, per questo motivo curate sempre con cura il campicello. Così eviterete sempre la penuria, avrete animali fecondi e manterrete una buona reputazione." Persino gli abitanti dicevano ai figli del contadino: "Il campo è una vera gioia per gli occhi ed è una grande prova di diligenza." Una volta il poeta Esopo vede il campo e si ferma. Chiama il popolo e dice: "Gli agricoltori sono come il campo: il campo fertile è segno di un uomo buono, al contrario, il campo non fertile è segno di (non nel testo) un uomo indolente. Infatti la coltivazione dei campi è lo specchio delle anime."
In Grecia (lett. Nella terra greca) viveva un contadino operoso: il contadino possedeva un campo; nel campo fiorivano piante, gloria del contadino: infatti il contadino mostrava ai figli e ai compagni le piante ed era lodato dagli abitanti. Talvolta il contadino diceva ai figli: "Il campicello è un presidio contro la penuria, per questo motivo curate sempre con cura il campicello. Così eviterete sempre la penuria, avrete animali fecondi e manterrete una buona reputazione." Persino gli abitanti dicevano ai figli del contadino: "Il campo è una vera gioia per gli occhi ed è una grande prova di diligenza." Una volta il poeta Esopo vede il campo e si ferma. Chiama il popolo e dice: "Gli agricoltori sono come il campo: il campo fertile è segno di un uomo buono, al contrario, il campo non fertile è segno di (non nel testo) un uomo indolente. Infatti la coltivazione dei campi è lo specchio delle anime."
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