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VERSIONE: IL PIANTO DI ACHILLE

Achilles ancillam pulcherrimam,Briseidem,diligebat,praemium pretiosissimum tot(di tante) proeliorumet durissimorum laborum.Agamemnon,rex potentior quam prudentior,puellam Achilli eripuit.Heros doluit graqvissimam iniuriam et,ob iram et dolorem,pugna(a lunga) abstinuit. Achilli amicus erat,Patroclus,carissimus ex fidissimis comitibus. Patroclus Achillis arma induit ut Mirmidones ad pugnam duceret. Sed cum Hector,Troiugenum clarissimus,fortior Ptroclo esset,adulescentulum acerrimo certamine necavit. Achiles ob acerbissimum dolorem diu erravit iuxta pelagi ripas,ut matrem divinam invocaret. Thetis e caeruleis undis emersit ut suavissimi filii dolorem leniret et promisit satisfactionem de iniuria ab Agamemnone et Hectoris ultiorem
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Achille amava una bellissima schiava, Briseide, premio preziosissimo di tante battaglie e di durissime fatiche. Agamennone, re più potente che saggio, sottrasse la fanciulla ad Achille. L'eroe si dolse per la grandissima offesa e, a causa dell'ira e del dolore, si astenne dalla battaglia. Achille aveva un amico, Patroclo, il più caro tra i fedelissimi compagni. Patroclo indossò le armi di Achille per condurre alla battaglia i Mirmidoni. Ma poiché Ettore, il più celebre dei Troiani, era più forte di Patroclo, uccise il giovane in un violentissimo scontro. Achille, a causa del fortissimo dolore, vagò a lungo fino alle rive del mare, per invocare la madre divina. Teti emerse dalle acque azzurre per lenire il dolore dell'amabilissimo figlio e promise la soddisfazione dell'offesa [sicuro sia finita ad 'ultionem'?]
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