Versione. Vi prego è urgentissima
Vi prego mi potete tradurre questa versione. è per domani. è molto urgente. GRAZIEEE!!!!
Titolo: Un'astuta risposta del poeta Filosseno e Dionigi.
Versione: Cum Philoxenus poeta a Dionysio, Syracusanorum tyranno, ad cenam quondam invitatus esset, accidit ut in convivio Dionysio piscis maximus apponeretur, poetae autem piscis multo minor ac deterior. Tum Philoxenus piscem suum primum (avv.) ad os deinde ad aurem admovit, quasi (= come se) quiddam (= qualcosa) rogatu¬rus esset. Dionysius, stupore affectus, causam ex Philoxeno quaesivit. Tum poe¬ta respondit: «Carmen de Polyphemo et Galatea, Nerei maris dei filia, scripturus sum; itaque piscem intel Togabam de vita Nereidum in mari viventium. Sed piscis meus, cum sit minor natu quam tuus, omnia ignorato Pennitte igitur ut maiorem tibi (= a te) appositum interrogem!». Dionysius, poetae responso delectatus, piscem suum Philoxeno dedit.
AIUTATEMI GRAZIEEE!!!!:(:(:(:(:hi:hi:hi:hi:thx:thx:thx:thx:thx
Titolo: Un'astuta risposta del poeta Filosseno e Dionigi.
Versione: Cum Philoxenus poeta a Dionysio, Syracusanorum tyranno, ad cenam quondam invitatus esset, accidit ut in convivio Dionysio piscis maximus apponeretur, poetae autem piscis multo minor ac deterior. Tum Philoxenus piscem suum primum (avv.) ad os deinde ad aurem admovit, quasi (= come se) quiddam (= qualcosa) rogatu¬rus esset. Dionysius, stupore affectus, causam ex Philoxeno quaesivit. Tum poe¬ta respondit: «Carmen de Polyphemo et Galatea, Nerei maris dei filia, scripturus sum; itaque piscem intel Togabam de vita Nereidum in mari viventium. Sed piscis meus, cum sit minor natu quam tuus, omnia ignorato Pennitte igitur ut maiorem tibi (= a te) appositum interrogem!». Dionysius, poetae responso delectatus, piscem suum Philoxeno dedit.
AIUTATEMI GRAZIEEE!!!!:(:(:(:(:hi:hi:hi:hi:thx:thx:thx:thx:thx
Risposte
Sì sì è tutto apposto!
Chiudo il thread :hi
Chiudo il thread :hi
ha già risolto mi pare
io l'ho trovata su google... ma potrebbe non essere proprio uguale alla tua
Avendo un giorno Dionigi,il tiranno di sirausa, invitato a pranzo il poeta Filosseno. Accade che i servi servissero a Dionigi un grossissimo pesce, mentre al poeta un pesce molto piu piccolo e piu scadente. Allora Filosseno avvicinò prima il pesce alla sua bocca, poi all'orecchio, come se avesse intenzione di chiedere qualcosa. Dionigi, stupito, chiese al poeta il perchè. Allora il convitato rispose; "Sto per comporre la poesia "Polifemo e Galatea", la figlia di Nereo, il dio del mare; pertanto interrogavo il pesce sulla vita dei Nereidi che vivono in mare.Ma il mio pesce. essendo piu giovane del tuo, non sa tutto Permettimi dunque di interrogare quello piu vecchio, quello che a te è stato servito!". Il tiranno,diletato dalla risposta faceta di Filosseno, diede al poeta alquanto astuto il suo pesce.
Avendo un giorno Dionigi,il tiranno di sirausa, invitato a pranzo il poeta Filosseno. Accade che i servi servissero a Dionigi un grossissimo pesce, mentre al poeta un pesce molto piu piccolo e piu scadente. Allora Filosseno avvicinò prima il pesce alla sua bocca, poi all'orecchio, come se avesse intenzione di chiedere qualcosa. Dionigi, stupito, chiese al poeta il perchè. Allora il convitato rispose; "Sto per comporre la poesia "Polifemo e Galatea", la figlia di Nereo, il dio del mare; pertanto interrogavo il pesce sulla vita dei Nereidi che vivono in mare.Ma il mio pesce. essendo piu giovane del tuo, non sa tutto Permettimi dunque di interrogare quello piu vecchio, quello che a te è stato servito!". Il tiranno,diletato dalla risposta faceta di Filosseno, diede al poeta alquanto astuto il suo pesce.
Grazie mille. Scusa Noel ma con la fretta non ci ho pensato. Ho un casino di compiti oggi. CIao Grazie di nuovo!!!!
Certo
_cerca_
:lol
_cerca_
:lol
la trovavi anche negli appunti del sito,basta che scrivevi il titolo
Cum Philoxenus poeta a Dionysio, Syracusanorum tyranno, ad cenam quondam invitatus esset, accidit ut in convivio Dionysio piscis maximus apponeretur, poetae autem piscis multo minor ac deterior. Tum Philoxenus piscem suum primum ad os deinde ad aurem admovit, quasi quiddam (= qualcosa) rogaturus esset. Dionysius, stupore affectus, causam ex Philoxeno quaesivit. Tum poeta respondit: «Carmen de Polyphemo et Galatea, Nerei maris dei filia, scripturus sum; itaque piscem interrogabam de vita Nereidum in mari viventium. Sed piscis meus, cum sit minor natu quam tuus, omnia ignorat. Permitte igitur ut maiorem tibi (= a te) appositum interrogem!». Dionysius, poetae responso delectatus, piscem suum Philoxeno dedit.
Essendo stato una volta il poeta Filosseno invitato a pranzo da Dionigi, tiranno dei Siracusani (ma, in italiano, meglio di Siracusa), accadde che nel banchetto a Dionigi fosse servito un pesce grandissimo, al poeta invece un pesce molto più piccolo e meno buono [di quello del tiranno]. Allora Filosseno, come se avesse intenzione di chiedergli qualcosa, accostò il suo pesce prima alla bocca poi all’orecchio. Dionigi, colpito da stupore (= meravigliatosi) chiese a Filosseno il motivo (di quel gesto). Allora il poeta rispose: “Ho intenzione di scrivere una poesia su Polifemo e Galatea, figliadel dio del mare Nereo, perciò interrogavo il pesce sulla vita delle Nereidi che vivono nel mare”. Ma il mio pesce, essendo più giovane del tuo, ignora tutto (= non sa niente). Lascia dunque che interroghi il più grande che è stato servito a te!” Dionigi, divertito dalla risposta del poeta, diede il suo pesce a Filosseno.
Essendo stato una volta il poeta Filosseno invitato a pranzo da Dionigi, tiranno dei Siracusani (ma, in italiano, meglio di Siracusa), accadde che nel banchetto a Dionigi fosse servito un pesce grandissimo, al poeta invece un pesce molto più piccolo e meno buono [di quello del tiranno]. Allora Filosseno, come se avesse intenzione di chiedergli qualcosa, accostò il suo pesce prima alla bocca poi all’orecchio. Dionigi, colpito da stupore (= meravigliatosi) chiese a Filosseno il motivo (di quel gesto). Allora il poeta rispose: “Ho intenzione di scrivere una poesia su Polifemo e Galatea, figliadel dio del mare Nereo, perciò interrogavo il pesce sulla vita delle Nereidi che vivono nel mare”. Ma il mio pesce, essendo più giovane del tuo, ignora tutto (= non sa niente). Lascia dunque che interroghi il più grande che è stato servito a te!” Dionigi, divertito dalla risposta del poeta, diede il suo pesce a Filosseno.
Un'astuta risposta del poeta Filosseno a Dionigi
Cum Philoxenus poeta a Dionysio, Syracusanorum tyranno, ad cenam quondam invitatus esset, accidit ut in convivio Dionysio piscis maximus apponeretur, poetae autem piscis multo minor ac deterior. Tum Philoxenus piscem suum primum ad os deinde ad aurem admovit, quasi quiddam rogaturus esset. Dionysius, stupore affectus, causam ex Philoxeno quaesivit. Tum poeta respondit: «Carmen de Polyphemo et Galatea, Nerei maris dei filia, scripturus sum; itaque piscem interrogabam de vita Nereidum in mari viventium. Sed piscis meus, cum sit minor natu quam tuus, omnia ignorat. Permitte igitur ut maiorem tibi appositum interrogem!». Tyrannus, Philoxeni faceto responso delectatus, piscem suum callidiori poetae dedit.
Avendo un giorno Dionigi,tiranno di sirausa, invitato a pranzo il poeta Filosseno. Accade che i servi servissero a Dionigi un grossissimo pesce, mentre al poeta un pesce molto piu piccolo e piu scadente. Allora Filosseno avvicinò prima il pesce alla sua bocca, poi all'orecchio, come se avesse intenzione di chiedere qualcosa. Dionigi, stupito, chiese al poeta il perchè. Allora il convitato rispose; "Sto per comporre la poesia "Polifemo e Galatea", la figlia di Nereo, il dio del mare; pertanto interrogavo il pesce sulla vita dei Nereidi che vivono in mare.Ma il mio pesce. essendo piu giovane del tuo, non sa tutto Permettimi dunque di interrogare quello piu vecchio, quello che a te è stato servito!". Il tiranno,diletato dalla risposta faceta di Filosseno, diede al poeta alquanto astuto il suo pesce.
Attento a non copiarla spedito, perchè cambia qualche parola all'interno di qualche frase...
Cum Philoxenus poeta a Dionysio, Syracusanorum tyranno, ad cenam quondam invitatus esset, accidit ut in convivio Dionysio piscis maximus apponeretur, poetae autem piscis multo minor ac deterior. Tum Philoxenus piscem suum primum ad os deinde ad aurem admovit, quasi quiddam rogaturus esset. Dionysius, stupore affectus, causam ex Philoxeno quaesivit. Tum poeta respondit: «Carmen de Polyphemo et Galatea, Nerei maris dei filia, scripturus sum; itaque piscem interrogabam de vita Nereidum in mari viventium. Sed piscis meus, cum sit minor natu quam tuus, omnia ignorat. Permitte igitur ut maiorem tibi appositum interrogem!». Tyrannus, Philoxeni faceto responso delectatus, piscem suum callidiori poetae dedit.
Avendo un giorno Dionigi,tiranno di sirausa, invitato a pranzo il poeta Filosseno. Accade che i servi servissero a Dionigi un grossissimo pesce, mentre al poeta un pesce molto piu piccolo e piu scadente. Allora Filosseno avvicinò prima il pesce alla sua bocca, poi all'orecchio, come se avesse intenzione di chiedere qualcosa. Dionigi, stupito, chiese al poeta il perchè. Allora il convitato rispose; "Sto per comporre la poesia "Polifemo e Galatea", la figlia di Nereo, il dio del mare; pertanto interrogavo il pesce sulla vita dei Nereidi che vivono in mare.Ma il mio pesce. essendo piu giovane del tuo, non sa tutto Permettimi dunque di interrogare quello piu vecchio, quello che a te è stato servito!". Il tiranno,diletato dalla risposta faceta di Filosseno, diede al poeta alquanto astuto il suo pesce.
Attento a non copiarla spedito, perchè cambia qualche parola all'interno di qualche frase...
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