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Prontezza di Cesare nel rimediare ai danni di una burrasca
Da Quinto Atrio giunsero cavalieri da Cesare e gli annunciarono che una grande tempesta la notte prima aveva sconvolto il mare e (che) quasi tutte le navi erano state danneggiate e spinte sulla costa con gravi danni. Era chiaro che né le ancore e le funi sarebbero rimaste salde né i marinai e i timonieri avrebbero potuto opporsi alla violenza della tempesta. Non appena Cesare seppe queste cose, ordinò che venissero richiamate le legioni e la cavalleria; egli stesso si diresse alle navi. Dalle legioni prese i fabbri e ordinò che ne venissero chiamati altri dal continente; scrisse a Labieno di mandare quanto più velocemente possibile legname e uomini per costruire nuove navi e riparare i danni. Poi ordinò che l'accampamento venisse trasformato in un cantiere navale. In queste occupazioni passò una settimana circa.
Da Quinto Atrio giunsero cavalieri da Cesare e gli annunciarono che una grande tempesta la notte prima aveva sconvolto il mare e (che) quasi tutte le navi erano state danneggiate e spinte sulla costa con gravi danni. Era chiaro che né le ancore e le funi sarebbero rimaste salde né i marinai e i timonieri avrebbero potuto opporsi alla violenza della tempesta. Non appena Cesare seppe queste cose, ordinò che venissero richiamate le legioni e la cavalleria; egli stesso si diresse alle navi. Dalle legioni prese i fabbri e ordinò che ne venissero chiamati altri dal continente; scrisse a Labieno di mandare quanto più velocemente possibile legname e uomini per costruire nuove navi e riparare i danni. Poi ordinò che l'accampamento venisse trasformato in un cantiere navale. In queste occupazioni passò una settimana circa.
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