Versione latino urgente...please
ciao a tutti sono alberto e sono nuovo nel forum...mi serve la traduzione di questa versione x martedì...per favore...(nn avete capito male, mi serve x martedi xkè io devo andare ancora a scuola!!:cryx un corso di latino)
Titolo: Davus amicum suum pugnantem Romae videt
Paucos ante dies Davus et Leander, duo ex servis Iulii, qui ad oppidum Tusculum ierant, iuxta viam quae ducit ad tabernam ubi gemmae pulcherrimae emi possunt cruentam pugnam viderunt inter duos homines, quibus vestes cruore sordidae erant. Causa pugnae non erat facilis intellectu; ma cum alter alteri dixit "canem suum catenam ferream rupisse" Davus intellexit canem pallium scidisse genuque momordisse hominis pugnantis, cui nomen erat Syrus. Eum Davus iam Romae cognoverat, at difficile erat eum recognoscere, quod propter timorem pallebat. "Ergo non veni huc una cum cane meo contra te pugnatum" alter clamabat iratus. "Petiturus eram tabernam. Scito canem meum ferocem non esse. Catenam qua vinciebatur rupit, quia tu sacculi mei furtum facere volebas!" Postquam spectatum accesserunt ad eos, Davus Syrum vidit humi iacentem, Auxilio dato "Salve, Syre" inquit "Cave posthac illum canem, qui iam semel te momordit!" Tum domino canis: "Amicum meum sacculi tui furtum facere voluisse non arbitror. Mihi integer sacculus esse videtur. Syre, qua de causa ad eum accessisti?" "Ad eum accessi" Syrus respondit "quaesitum viam Tusculum ferentem. Nam mihi ex Graecia venienti via quae ad oppidum illud ducit non est facilis inventu. Saepissime vias istas obliviscor, quod nondum eas bene cognosco. Crede mihi!" "Nunc te non mentitum esse scio" dominus canis sine causa Syrum momordisse; ei igitur rectam viam ostendit servisque Iulii pollicitus est neminem posthac a cane suo petitum iri.
Titolo: Davus amicum suum pugnantem Romae videt
Paucos ante dies Davus et Leander, duo ex servis Iulii, qui ad oppidum Tusculum ierant, iuxta viam quae ducit ad tabernam ubi gemmae pulcherrimae emi possunt cruentam pugnam viderunt inter duos homines, quibus vestes cruore sordidae erant. Causa pugnae non erat facilis intellectu; ma cum alter alteri dixit "canem suum catenam ferream rupisse" Davus intellexit canem pallium scidisse genuque momordisse hominis pugnantis, cui nomen erat Syrus. Eum Davus iam Romae cognoverat, at difficile erat eum recognoscere, quod propter timorem pallebat. "Ergo non veni huc una cum cane meo contra te pugnatum" alter clamabat iratus. "Petiturus eram tabernam. Scito canem meum ferocem non esse. Catenam qua vinciebatur rupit, quia tu sacculi mei furtum facere volebas!" Postquam spectatum accesserunt ad eos, Davus Syrum vidit humi iacentem, Auxilio dato "Salve, Syre" inquit "Cave posthac illum canem, qui iam semel te momordit!" Tum domino canis: "Amicum meum sacculi tui furtum facere voluisse non arbitror. Mihi integer sacculus esse videtur. Syre, qua de causa ad eum accessisti?" "Ad eum accessi" Syrus respondit "quaesitum viam Tusculum ferentem. Nam mihi ex Graecia venienti via quae ad oppidum illud ducit non est facilis inventu. Saepissime vias istas obliviscor, quod nondum eas bene cognosco. Crede mihi!" "Nunc te non mentitum esse scio" dominus canis sine causa Syrum momordisse; ei igitur rectam viam ostendit servisque Iulii pollicitus est neminem posthac a cane suo petitum iri.
Risposte
:lol:lol:lol cmq si l'ho dovuta tradurre, l'ho cercata ma non c'era. Bene, allora chiudo :hi
grazie 1000 para!!
ma l'hai tradotta tu???che veloce!!8)
ma l'hai tradotta tu???che veloce!!8)
Ecco tradotta:
Pochi giorni dopo, Davo e Leandro, due dei servi di Giulio, che erano andati alla cittadina di Tusculo, accanto alla strada che porta alla taverna dove possono comprare bellissime gemme, videro una cruenta lite tra due uomini, le cui vesti erano sporche di sangue. La causa della lite non era facile da capire; ma quando uno disse all'altro" il suo cane ha rotto la catena di ferro" Davus capì che il cane aveva lacerato il mantello e morso il ginocchio, dell'uomo che stava combattendo, il cui nome era Siro. Davo già lo aveva conosciuto, ma era difficile riconoscerlo, poichè per la paura era pallido. "Guarda che non sono venuto qui col mio cane per combattere contro di te" rispondeva l'altro adirato. ". So che il mio cane non è feroce. Ha rotto la catena che lo teneva, perchè volevi rubarmi il mio sacchetto!" Dopo che abbero osservato la scena, si avvicinarono a quelli, Davo vide Siro che giaceva per terra, e dopo avergli dato una mano: "Salve, Siro" disse "fai attenzione dopo ciò, a quel cane che già una volta ti ha morso!" Poi rivolto al padrone del cane: "Amico mio, non penso volesse rubarti il tuo sacchetto. Mi sembra che (il sacchetto) sia integro. "Siro, per quale motivo ti sei avvicinato a lui?" "Mi sono avvicinato a lui" rispose Siro "per chiedergli la via che porta a Tusculo. Infatti per me che venivo dalla Grecia la via che porta alla città non è facile da trovare. Molto spesso dimentico le strade, in quanto non le conosco ancora bene. Credimi!" "si non credo tu abbia mentito" il cane del padrone ha morso Siro senza motivo; infatti mostrò a quello la giusta via e ai servi di Giulio promise che nessuno da quel momento in poi sarebbe stato aggredito dal suo cane.
La prima versione che mi capita che nn parli di miti, guerre o discorsi filosofici :lol
Pochi giorni dopo, Davo e Leandro, due dei servi di Giulio, che erano andati alla cittadina di Tusculo, accanto alla strada che porta alla taverna dove possono comprare bellissime gemme, videro una cruenta lite tra due uomini, le cui vesti erano sporche di sangue. La causa della lite non era facile da capire; ma quando uno disse all'altro" il suo cane ha rotto la catena di ferro" Davus capì che il cane aveva lacerato il mantello e morso il ginocchio, dell'uomo che stava combattendo, il cui nome era Siro. Davo già lo aveva conosciuto, ma era difficile riconoscerlo, poichè per la paura era pallido. "Guarda che non sono venuto qui col mio cane per combattere contro di te" rispondeva l'altro adirato. ". So che il mio cane non è feroce. Ha rotto la catena che lo teneva, perchè volevi rubarmi il mio sacchetto!" Dopo che abbero osservato la scena, si avvicinarono a quelli, Davo vide Siro che giaceva per terra, e dopo avergli dato una mano: "Salve, Siro" disse "fai attenzione dopo ciò, a quel cane che già una volta ti ha morso!" Poi rivolto al padrone del cane: "Amico mio, non penso volesse rubarti il tuo sacchetto. Mi sembra che (il sacchetto) sia integro. "Siro, per quale motivo ti sei avvicinato a lui?" "Mi sono avvicinato a lui" rispose Siro "per chiedergli la via che porta a Tusculo. Infatti per me che venivo dalla Grecia la via che porta alla città non è facile da trovare. Molto spesso dimentico le strade, in quanto non le conosco ancora bene. Credimi!" "si non credo tu abbia mentito" il cane del padrone ha morso Siro senza motivo; infatti mostrò a quello la giusta via e ai servi di Giulio promise che nessuno da quel momento in poi sarebbe stato aggredito dal suo cane.
La prima versione che mi capita che nn parli di miti, guerre o discorsi filosofici :lol
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