Versione latino - Le Forche Caudine
Iam Romani potentes esse coeperunt. Bellum enim in centesimo et tricesimo fere miliario ab Urbe apud Samnitas gerebatur, qui medii sunt inter Picenum, Campaniam et Apuliam. Lucius Papirius Cursor cum honore dictatoris ad id bellum profectus est. Qui cum Romam rediret, Quinto Fabio Maximo, magistro equitum, quem apud exercitum reliquit, praecepit, ne se absente pugnaret. Ille occasione reperta felicissime dimicavit et Samnitas delevit. Ob quam rem a dictatore capitis damnatus, quod se vetante pugnasset, ingenti favore militum et populi liberatus est, tanta Papirio seditione commota, ut paene ipse interficeretur. Postea Samnites Romanos, Tito Veturio et Spurio Postumio consulibus, quae cum ipsis propter necissatem facta fuerat. Postea Samnites victi sunt a Lucio Papirio consule, septem milia eorum sub iugum missa. Papirius primus de Samnitibus triumphavit.
Eutropio - Breviario di storia di Roma II, 8-9
Qui ci sono degli aiuti per la traduzione:
http://oi59.tinypic.com/2rwxcac.jpg
http://oi61.tinypic.com/15wj7t2.jpg
Però potete tradurla in modo più letterale seguendo poco gli aiuti?
Per domani, grazie mille!
Eutropio - Breviario di storia di Roma II, 8-9
Qui ci sono degli aiuti per la traduzione:
http://oi59.tinypic.com/2rwxcac.jpg
http://oi61.tinypic.com/15wj7t2.jpg
Però potete tradurla in modo più letterale seguendo poco gli aiuti?
Per domani, grazie mille!
Miglior risposta
Le Forche Caudine
Ormai i Romani cominciarono ad essere potenti. Infatti si combatteva una guerra a quasi centotrenta miglia da Roma, presso i Sanniti, che si trovano al centro tra il Piceno, la Campania e la Puglia. Lucio Papirio Cursore partì per quella guerra con la carica di dittatore. Egli, mentre tonava a Roma, ordinò a Quinto Fabio Massimo, comandante dei cavalieri, che lasciò presso l'esercito, di non combattere in sua assenza. Quello, trovata un'occasione, combatté con grande successo e sconfisse i Sanniti. Condannato a morte dal dittatore per questo motivo, poiché aveva combattuto quando egli lo vietava, fu liberato in virtù del grande consenso dei soldati e del popolo, scatenatasi una così grande sommossa contro Papirio che quasi egli stesso fu ucciso. In seguito i Sanniti, sotto il consolato di Tito Veturio e Spurio Postumio, sconfissero i Romani con grande ignominia e li mandarono sotto il giogo. Tuttavia dal senato e dal popolo fu sciolta la pace che era stata fatta con gli stessi per emergenza. Poi i Sanniti furono sconfitti dal console Lucio Papirio, settemila di loro furono mandati sotto il giogo. Papirio per primo trionfò sui Sanniti.
:hi
Cristina
Ormai i Romani cominciarono ad essere potenti. Infatti si combatteva una guerra a quasi centotrenta miglia da Roma, presso i Sanniti, che si trovano al centro tra il Piceno, la Campania e la Puglia. Lucio Papirio Cursore partì per quella guerra con la carica di dittatore. Egli, mentre tonava a Roma, ordinò a Quinto Fabio Massimo, comandante dei cavalieri, che lasciò presso l'esercito, di non combattere in sua assenza. Quello, trovata un'occasione, combatté con grande successo e sconfisse i Sanniti. Condannato a morte dal dittatore per questo motivo, poiché aveva combattuto quando egli lo vietava, fu liberato in virtù del grande consenso dei soldati e del popolo, scatenatasi una così grande sommossa contro Papirio che quasi egli stesso fu ucciso. In seguito i Sanniti, sotto il consolato di Tito Veturio e Spurio Postumio, sconfissero i Romani con grande ignominia e li mandarono sotto il giogo. Tuttavia dal senato e dal popolo fu sciolta la pace che era stata fatta con gli stessi per emergenza. Poi i Sanniti furono sconfitti dal console Lucio Papirio, settemila di loro furono mandati sotto il giogo. Papirio per primo trionfò sui Sanniti.
:hi
Cristina
Miglior risposta
Risposte
Grazie mille! :hi