Versione latino (4377)

sally
versione 15 pag 237 Nova lexis vol.1

L'AVIDITA DI GIULIO CESARE
Caesar adstinentiam neque in imperiis.....



.....ac munerum sustinuit impendia....
da Svetonio.

Risposte
SuperGaara
Ok chiudo

Mario
Bastave cercare nel sito...

vero_111
grazie!!!:D

italocca
brava vero_11:)

vero_111
ecco ho trovato questa.... (manca solo il nome Cesare all'inizio!!!)

Conservò la moderazione né durante i periodi di comando né durante le sue magistrature. Come attestano alcuni autori nei propri scritti infatti quando era proconsole in Spagna riuscì a prendere denaro dai suoi alleati dopo averlo mendicato per pagare i suoi debiti e distrusse come nemiche alcune città dei Lusitani sebbene non si fossero rifiutate di versare i tributi imposti e gli avessero aperto le porte mentre egli stava arrivando. In Gallia depredò i santuari e i templi degli dei piene di offerte votive e distrusse città più spesso per il bottino che per rappresaglia; perciò accadde che fosse così pieno d'oro da farlo vendere in giro per l’ Italia e per le province a tremila sesterzi la libbra. Durante il suo primo consolato dopo aver sottratto dal Campidoglio tremila libbre al loro posto collocò un peso uguale di bronzo dorato. Concesse alleanze e regni a pagamento al punto che al solo Tolomeo estorse a nome suo e di Pompeo circa seimila talenti. È chiaro quindi che con l’aiuto di queste evidentissimi sacrilegi e rapine riuscì a sostenere sia gli oneri delle guerre civili sia le spese dei trionfi e degli spettacoli.

spero ti sia stata utile!!:lol

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