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xchiarax91
ciao,scusate qualcuno ha fatto questa versione:"straripamento prodigioso del lago albano"?è di valerio massimo e comincia cosi'" cum bello acri et diutino Veientes etc..." e la fine è cosi'" eodem paene tempore et oraculo paruit et hostium urbe potitus est" per favore aiutatemi grazie mille

Risposte
SuperGaara
Controlla almeno se i testi latini coincidono! Questa è la versione in latino di cui splash ha fatto la traduzione che mario ti ha postato:

Item, cum bello acri et diutino Veientes a Romanis intra moenia conpulsi capi non possent, eaque mora non minus obsidentibus quam obsessis intolerabilis uideretur, exoptatae uictoriae iter miro prodigio di inmortales patefecerunt: subito enim Albanus lacus neque caelestibus auctus imbribus neque inundatione ullius amnis adiutus solitum stagni modum excessit. cuius rei explorandae gratia legati ad Delphicum oraculum missi rettulerunt praecipi sortibus ut aquam eius lacus emissam per agros diffunderent: sic enim Veios in potestatem populi Romani. quod prius quam legati renuntiarent, aruspex Veientium a milite nostro, quia domestici interpretes deerant, raptus et in castra perlatus futurum dixerat. ergo senatus duplici praedictione monitus eodem paene tempore et religioni paruit et hostium urbe potitus est.

Mario
di nulla!:lol

xchiarax91
grazie mille davvero:hi

Mario
Eccoti la vers:
Poiché nella guerra lunga e accanita i Veienti costretti al di là delle mura non potevano essere catturati dai Romani, e quell’indugio era non meno insopportabile per gli assediatori quanto per gli assediati, gli dei immortali aprirono una strada all’agognata vittoria con uno straordinario prodigio: infatti all’improvviso il lago Albano, né aiutato da piogge di innalzamento e né dallo straripamento di alcun fiume, superò il normale livello dell’acqua. Dopo ciò gli ambasciatori inviati all’oracolo di Delfi riferirono che questo aveva consigliato di diffondere nei campi l’acqua uscita da quel lago: in quel modo infatti Veio sarebbe venuta sotto la sovranità del popolo Romano. E perciò, prima che gli ambasciatori facessero rapporto, un aruspice di Veio, rapito da un nostro soldato e condotto all’accampamento, aveva predetto il futuro. Pertanto il Senato, avvertito da due predizioni quasi nello stesso momento, da una parte obbedì alla religione e dall’altra conquistò la città dei nemici.

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