Versione di tito livio... per chi ha un po' di tempo :)

nanì
non è urgentissimo...ma sto perdendo un sacco di tempo a tradurre cicerone... se riusciste a tradurmi questa di tito livio...

Romae ad primum nuntium cladis eius cum ingenti terrore ac tumultu concursus in forum populi est factus. Matronae vagae per vias, quae repens clades allata quaeve fortuna exercitus esset, obvios percontantur; et cum frequentis contionis modo turba in comitium et curiam versa magistratus vocaret, tandem haud multo ante solis occasum M. Pomponius praetor "pugna" inquit "magna victi sumus". Et quamquam nihil certius ex eo auditum est, tamen alius ab alio impleti rumoribus domos referunt: consulem cum magna parte copiarum caesum; superesse paucos aut fuga passim per Etruriam sparsos aut captos ab hoste. Quot casus exercitus victi fuerant, tot in curas distracti animi eorum erant quorum propinqui sub C. Flaminio consule meruerant, ignorantium quae cuiusque suorum fortuna esset; nec quisquam satis certum habet quid aut speret aut timeat. Postero ac deinceps aliquot diebus ad portas maior prope mulierum quam virorum multitudo stetit, aut suorum aliquem aut nuntios de iis opperiens; circumfundebanturque obviis sciscitantes neque avelli, utique ab notis, priusquam ordine omnia inquisissent, poterant. Inde varios voltus digredientium ab nuntiis cerneres, ut cuique laeta aut tristia nuntiabantur, gratulantesque aut consolantes redeuntibus domos circumfusos. Feminarum praecipue et gaudia insignia erant et luctus. Unam in ipsa porta sospiti filio repente oblatam in complexu eius exspirasse ferunt; alteram, cui mors filii falso nuntiata erat, maestam sedentem domi, ad primum conspectum redeuntis filii gaudio nimio exanimatam. Senatum praetores per dies aliquot ab orto usque ad occidentem solem in curia retinent, consultantes quonam duce aut quibus copiis resisti victoribus Poenis posset.

dev'essere di tito livio e nel mio libro si intitola dopo la battaglia al trasimeno...
se avete un attimo di tempo mi dareste una mano?
grazie :thx

clo

Risposte
SuperGaara
E' un piacere ;)

nanì
:thx comunque grazie super gara ed ely90 :)

SuperGaara
Sì, ma è soltanto questa la parte di traduzione che interessa a nanì:

A roma, appena giunse la notizia di quel disastro, il popolo accorse in folla, atterrito e tumultuante, al Foro; le donne, vagando per le vie, chiedevano a tutti quelli in cui s'imbattevano quale strage fosse questa di cui si parlava e che cosa fosse avvenuto dell'esercito. E poiché la folla, come se si trattasse d'una regolare adunazione popolare, si riversava al luogo dei comizi e alla Curia, e reclamava i magistrati, finalmente poco prima del tramonto il pretore Marco Pomponio annunziò: "Siamo stati vinti in una grande battaglia". Null'altro più preciso si seppe da lui; pure, l'uno con l'altro empiendosi la testa di dicerie, riferirono alle loro case che il console era morto con grande parte delle truppe, e che pochi eran sopravvissuti, o fuggiaschi per l'Etruria o prigionieri del nemico. Quante erano state le vicende dell'esercito vinto, altrettante furono le preoccupazioni di tutti quelli che avevano dei congiunti al seguito del console Caio Flaminio, ignari quali erano della sorte toccata a ciascuno del loro cari; né alcuno aveva certezza di quel che dovesse sperare o temere. L'indomani, e poi per alcuni giorni, alle porte fu maggiore la folla delle donne che non degli uomini, in attesa o di alcuno dei loro o di loro notizie; e a quelli che arrivavano facevan ressa intorno, né se ne potevano staccare, particolarmente dai loro conoscenti, prima di aver tutto domandato per filo e per segno. E avresti potuto distinguere, nei diversi volti di quelli che se ne ritornavano, se liete o tristi erano le notizie da essi apprese, mentre intorno ad essi si affollavano quelli che o si congratulavano o davano conforto mentre tornavano alle loro case. Particolarmente visibili erano le manifestazioni liete o luttuose delle donne. Di una si narra che, incontratasi proprio sulla porta col figlio tornato incolume, spirò tra le braccia di lui; di un'altra, che, mentre sedeva afflitta in casa per il falso annunzio ricevuto della morte del figlio, nel vederlo subitamente ritornato morì per eccesso di gioia. I pretori, per parecchi giorni, tennero riunito il Senato nella Curia, dal mattino fino al tramonto, discutendo con qual comandante e con quali forze si potesse opporre resistenza ai Punici vittoriosi.

nanì
aaaaaaaaaaah grazie mille :) !!!
va benissimooo

:)

ely90
Fu questa la famosa battaglia del Trasimeno, una delle poche sconfitte memorande del popolo romano. Quindicimila Romani caddero uccisi sul campo, diecimila si dispersero fuggendo in tutta l'Etruria, per diversi cammini dirigendosi a Roma; dei nemici, duemila e cinquecento perirono in battaglia, molti, più tardi, delle ferite. Secondo altri, la strage d'ambe le parti fu maggiore; io, che non voglio accogliere notizie da fonti dubbie, al che inclinano troppo, quasi sempre, gli animi degli scrittori, mi sono attenuto particolarmente a Fabio, che di questa guerra fu contemporaneo. Annibale, lasciati liberi senza riscatto i prigionieri italici, messi in catene i romani, ordinò che si separassero dai mucchi dei nemici uccisi i cadaveri dei suoi soldati e che si desse loro sepoltura; fece anche cercare accuratamente il corpo di Flaminio, per seppellirlo; ma non lo trovò.
A roma, appena giunse la notizia di quel disastro, il popolo accorse in folla, atterrito e tumultuante, al Foro; le donne, vagando per le vie, chiedevano a tutti quelli in cui s'imbattevano quale strage fosse questa di cui si parlava e che cosa fosse avvenuto dell'esercito. E poiché la folla, come se si trattasse d'una regolare adunazione popolare, si riversava al luogo dei comizi e alla Curia, e reclamava i magistrati, finalmente poco prima del tramonto il pretore Marco Pomponio annunziò: "Siamo stati vinti in una grande battaglia". Null'altro più preciso si seppe da lui; pure, l'uno con l'altro empiendosi la testa di dicerie, riferirono alle loro case che il console era morto con grande parte delle truppe, e che pochi eran sopravvissuti, o fuggiaschi per l'Etruria o prigionieri del nemico. Quante erano state le vicende dell'esercito vinto, altrettante furono le preoccupazioni di tutti quelli che avevano dei congiunti al seguito del console Caio Flaminio, ignari quali erano della sorte toccata a ciascuno del loro cari; né alcuno aveva certezza di quel che dovesse sperare o temere. L'indomani, e poi per alcuni giorni, alle porte fu maggiore la folla delle donne che non degli uomini, in attesa o di alcuno dei loro o di loro notizie; e a quelli che arrivavano facevan ressa intorno, né se ne potevano staccare, particolarmente dai loro conoscenti, prima di aver tutto domandato per filo e per segno. E avresti potuto distinguere, nei diversi volti di quelli che se ne ritornavano, se liete o tristi erano le notizie da essi apprese, mentre intorno ad essi si affollavano quelli che o si congratulavano o davano conforto mentre tornavano alle loro case. Particolarmente visibili erano le manifestazioni liete o luttuose delle donne. Di una si narra che, incontratasi proprio sulla porta col figlio tornato incolume, spirò tra le braccia di lui; di un'altra, che, mentre sedeva afflitta in casa per il falso annunzio ricevuto della morte del figlio, nel vederlo subitamente ritornato morì per eccesso di gioia. I pretori, per parecchi giorni, tennero riunito il Senato nella Curia, dal mattino fino al tramonto, discutendo con qual comandante e con quali forze si potesse opporre resistenza ai Punici vittoriosi.




QUESTA VA BENE???:dozingoff

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