Versione di latino- Un consiglio del giovane Alcibiade al grande Pericle

Robertina94
pg 372 n 29 Versione di latino- Un consiglio del giovane Alcibiade al grande Pericle

Scusate ma nn mi è venuta tnt bn inftt spero k mi potrete dare un aiutino AL PIù PRESTO!please=)

eccola: Alcibiades ille, cuius nescio utrum bona an vitia patriae perniciosiora fuerint- illis enim cives suos decepit, his adflixit-, cum adhuc puer ad Periclem avunculum suum venisset eumque secreto tristem sedentem vidisset, interrogavit quid ita tantam in vultu confusionem gereret. Ille respondit se mandatu civitatis propylaea Minervae, quae sunt ianuae arcis, aedificasse et nunc, consumpta in id opus ingenti pecunia, non invenire quo pacto ministerii rationem redderet. Tunc Alcibiades "Ergo" inquit "quaere(nel senso di "cercare") potius quemadmodum rationem non reddas". Itaque vir amplissimus et prudentissimus, suo consilio defectus( "venuto meno al proprio buon senso"), effecit ut Athenienses, finitimo bello inplicati, rationes non exigerent. Incertum autem est utrum Athenae Alcibiadis memoriam tollant an eius gloriam celebrent, quoniam adhuc inter execrationem hominis et admirationem dubio mentis iudicio fluctuant.

da VALERIO MASSIMO

Risposte
silmagister
Quel famoso Alcibiade, di cui non so se i pregi o i difetti furono più pericolosi per la patria – con quelli infatti ingannò i suoi cittadini, con questi li afflisse -, giunto ancora ragazzo da suo zio pericle e vedendo che egli sedeva triste in un luogo appartato, chiese perché aveva così tanto turbamento in volto. Quello rispose che egli per ordine della città aveva edificato i propilei di minerva, che sono le porte dell’acropoli, e che ora, consumato molto denaro in quel lavoro, non trovava in quale modo potesse rendere conto del suo impiego. Così alcibiade disse: “ dunque, cerca piuttosto in che modo tu non possa dare una spiegazione”.Perciò quell’uomo assai autorevole e saggio, venuto meno al proprio buon senso,fece sì che gli ateniesi, impegnati in una guerra coi confinanti , non chiedessero una spiegazione. Allora ad Atene è incerto se sopprimano il ricordo di Alcibiade o celebrino la sua gloria, poiché per l'indecisa valutazione della mente ancora oggi oscillano tra il disprezzo per quell'uomo e l'ammirazione.

ciao robertina :hi

cichinella
ciao...

lo stesso Alcibiade, di cui non so se i beni o i difetti furono più pericolosi per la patria – con quelli infatti ingannò i suoi cittadini, con questi li afflisse -, giungendo giunto ancora ragazzo da suo zio pericle e vedendo in segreto che egli sedeva triste in un luogo appartato, chiese perché aveva così tanto turbamento in volto. Quello rispose che egli per ordine della città aveva edificato i propilei di minerva, che sono le porte dell’acropoli, e che ora, consumato molto denaro in quel lavoro,riferì di non dare una spiegazione dell’incarico concluso quello non trovava in quale modo potesse rendere conto del suo impiego. Così alcibiade disse: “ dunque, cerca maggiormente piuttosto in che modo tu non possa dare una spiegazione”.Perciò l’uomo autorevolissimo e prudentissimo assai autorevole e saggio, venuto meno al proprio buon senso,fece si che gli ateniesi, implicati impegnati nella vicina guerra in una guerra coi confinanti , non chiedessero una spiegazione. Allora ad Atene fu è incerto se sopprimano il ricordo di Alcibiade o celebrino la sua gloria, poiché per l'indecisa valutazione della mente ancora oggi oscillano tra il disprezzo per quell'uomo e l'ammirazione.

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