Versione di Latino per domani (77143)

Moon96
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"De triclinio"

Romani conclave, in quo cenabant, triclinium appellabant. Post ientaculum ac meridianum prandium in tribus lectis accumbebant, circa mensam cubito sinistro innixi (appoggiato), ut dextera libera cibos caperent. Ut viri praeclari certum locum haberent, tres erant lecti: medius, cui maximum tribuebant honorem, summus et imus. In aedibus ditiorum omnia magnifica erant. In abaco (credenza) vasa argentea et aurea fulgebant, lecti mensaque erant e pretiosissimo ligno; laqueata (fornito di soffitto) et aurata tecta citharis resonabant et aurea iuvenum erant simulacra dextris manibus tenentia igniferas lampadas ut lucem nocturnis epulis suppeditarent.


Grazie infinite già da ora,
Moon :hi

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troppapaura
La stanza, nella quale cenavano, i Romani chiamavano triclinio. Dopo la colazione e il pranzo pomeridiano, si distendevano in tre letti, col gomito sinistro appoggiato vicino al tavolo, per prendere il cibo con il braccio destro libero. Quando uomini insigni avevano un posto sicuro, c'erano tre letti: il medio, al quale attribuivano il massimo onore, il più alto ed il più basso. Nelle case dei più ricchi erano tutti sontuosi. Nella credenza brillavano vasi aurei e argentei, i lette e i tavoli erano di legno pregiatissimo; i tetti erano forniti di soffitto e risuonavano di cetre e nella stanza dei giovani c'erano effigi nelle quali con le mani destre si tenevano lampade infuocate, affinchè garantissero la luce durante i banchetti notturni.
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