Versione di latino (86332)

Romy1997
mi potete tradurre questa versione:

Bello Punico secundo M. Marcellus consul Syracusas, urbem Siciliae nobilissimam, quae societatem cum Poenis fecerat, oppugnavit. Diuturna fuit obsidio, neque urbem, nisi post tres annos, cepit Marcellus. Rem confecisset celerius, nisi unus homo illis temporibus in urbe Syracusis fuisset. Is erat Archimedes, mirabilis inventor machinarum, quibus omnia Romanorum opera impediebat. Postquam Romani Syracusas expugnaverunt, miles quidam in domum Archimedis irrupit, qui tum in pulvere quasdam formas describebat, eumque minaci voce interrogavit quis esset. Archimedes, cuius mens, propter cupiditatem discendi, in geometricas investigationes tota intenta erat, eius vocem non audivit neque respondit; quare miles ira arsit eumque gladio transfixit.

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Ali Q
Ciao, Romy! Ho letto il messaggio che mi hai lasciato qualche ora fa sul muro ed eccomi qua per aiutarti. Effettivamente la traduzione fatta da Slippers -seppure corretta, per carità- non è esattamente letterale. Probabilmente è stata fatta con google traduttore, oppure è una delle tante traduzioni già svolte che si trovano nel web. Propenderei per questa seconda ipotesi, perchè contiene anche due righe in più, che il tuo testo in latino invece non riporta. Poco male, a volte può succedere! Ti riporto dunque qui di seguito la traduzione letterale.

Nella seconda guerra punica, il console M. Marcello assediò Siracusa, la città più nobile della Sicilia, che aveva fatto un'alleanza con i punici (i cartaginesi). L'assedio fu lungo, e Marcello non prese la città, se non dopo tre anni. Avrebbe terminato la cosa più celermente, se non ci fosse stato a quei tempi nella città di Siracusa un unico uomo. Quello (egli) era Archimede, uno straordinario inventore di macchine, con le quali ostacolava tutte le opere dei Romani. Dopo che i Romani conquistarono (espugnarono) Siracusa, un soldato irruppe nella casa di Archimede, che allora (in quel momento) tracciava nella polvere alcune figure, e con voce minacciosa gli chiese chi fosse. Archimede, la cui mente, a causa del desiderio di imparare, era tutta intenta nelle ricerche geometriche, non sentì la sua voce e non rispose; perciò il soldato bruciò di rabbia e lo trafisse con la spada.

Ecco a te! Ciao, Romy!
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Risposte
Romy1997
grazie tanto ali..:)

Slippers
Morte di Archimede: traduzione!!

Durante la seconda guerra punica, il console M. Marcello teneva sotto assedio, già da un bel pezzo, Siracusa - la città siciliana più rinomata di tutte - non essendola riuscita ad espugnare, dato che i tentativi [opera] dei Romani venivano vanificati da Archimede, inventore di geniali marchingegni (difensivi). Intralciato da tali dispositivi (difensivi), (il console) non prese possesso della città se non dopo tre anni.
Dopo che i Romani riuscirono ad entrare, violate le mura, un soldato - all'oscuro (dell'identità) di quel genio - fece irruzione nell'abitazione di Archimede - che in quel frangente [tum] stava tracciando [describebat] delle figure geometriche sulla "polvere" [era una polvere verde di vetro su cui, appunto, i matematici tracciavano figure e facevano calcoli] - e, con voce minacciosa, gli chiese chi (mai) fosse.
Archimede - che, secondo il (suo tipico) desiderio di conoscenza, era tutto preso [intentus erat… tota mente] nelle ricerche geometriche - non udì la sua [del soldato] voce, e (dunque) non rispose. Al che, il soldato - infuriatosi - sguainò la spada e lo trapassò con un sol colpo.
Di poi, il console Marcello si rammaricò molto [costruzione impersonale di "piget"] della sua morte, e dispose che il suo corpo fosse seppellito con tutti gli onori dovuti [religiosissime].

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