VERSIONE DI LATINO (38720)

cassandrateam
ciao...buon pome se per piacere potreste tradurmi questa versione
grazie in anticipo

Mihi populus Romanus universus illa in contione non unius diei gratulationem sed aeternitatem immortalitatemque donavit, cum meum ius iurandum tale atque tantum iuratus ipse una voce et consensu approbavit. Quo quidem tempore, is meus domum fuit et foro reditus ut nemo, nisi qui mecum esset, civium esse in numero videretur. Atque ita est a me consulatus peractus ut nihil sine consilio senatus, nihil, non approbante populo Romano, egerim, ut semper in rostris curiam, in senatu populum defenderim, ut multitudinim cum principibus, equestrem ordinem cum sentu coniunxerim.

Risposte
silmagister
A me l’intero popolo romano in quell'assemblea dimostrò non le congratulazioni di un solo giorno, ma l’eternità e l’immortalità, quando esso stesso, dopo aver giurato, fece approvare con voce unanime e consenso totale il mio giuramento così solenne e di così grande importanza. Certamente in questo periodo il mio ritorno a casa dal foro fu tale che nessuno, se non chi fosse con me, sembrava essere annoverato fra i cittadini.
E la carica di console è stata esercitata da me in modo tale che non feci nulla senza il parere del senato, nulla senza l'approvazione del popolo romano , che sempre difesi sulle tribune la curia, e in senato il popolo e che unii la gente comune ai nobili e l'ordine equestre al senato.

ciao cassandrateam :hi

cichinella
ciao...
A me l’intero popolo romano in assemblea donò non la gratitudine di un solo giorno, ma l’eternità e l’immortalità, poiché esso stesso sotto giuramento ha approvato con voce unanime e concordemente il mio giuramento così solenne e così grande. Certamente in questo periodo il mio ritorno a casa dal foro fu tale che nessuno, se non chi fosse con me, sembrava essere nel numero dei cittadini.
E così da me è stato esercitato il consolato in modo tale che non feci nulla senza il parere del Senato, nulla senza l’approvazione del popolo Romano; (cosicché) sempre difesi la curia nei rostri e il popolo in Senato; (cosicché) unii l’ordine dei cavalieri al Senato.

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