Versione d Fedro,da ciabattino a medico
scusate,so ke scoccio ma c'è 1 vers d fedro ke proprio nn riesco a capire....s kiama da ciabattino a medico e inizia csi:
malus sutor, inopia deperditus, aedes suas relinquere statuit atque sedem operamque mutavit:medicinam igitur in ignoto loco facere constituit.
e finisce csi
spero nn c siano errori ke m sn sfuggiti....se v serve il libro è libenter........
malus sutor, inopia deperditus, aedes suas relinquere statuit atque sedem operamque mutavit:medicinam igitur in ignoto loco facere constituit.
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Risposte
Chiudo
Prego ;)!
ma cm fate a trovarle???:thx:thx:thx:thx:thx grazie!!!!
Malus cum sutor inopia deperditus medicinam ignoto facere coepisset loco et venditaret falso antidotum nomine, verbosis adquisivit sibi famam strophis. Hic cum iaceret morbo confectus gravi rex urbis, eius experiendi gratia scyphum poposcit: fusa dein simulans aqua illius se miscere antidoto toxicum, combibere iussit ipsum, posito praemio. Timore mortis ille tum confessus est, non artis ulla medicum se prudentia, verum stupore vulgi, factum nobilem. Rex advocata contione haec edidit: 'Quantae putatis esse vos dementiae, qui capita vestra non dubitatis credere, cui calceandos nemo commisit pedes?' Hoc pertinere vere ad illos dixerim, quorum stultitia quaestus impudentiae est.
Un cattivo ciabattino rovinato dalla miseria avendo cominciato ad esercitare la medicina in una località sconosciuta e spacciando con falso nome un contravveleno, si acquistò fama con verbosi raggiri. Allora poiché il re della città giaceva colpito da grave malattia, per sperimentarlo (ne) chiese un bicchiere: poi, versata acqua, fingendo di mescolare veleno al suo contravveleno, promesso un premio, ordinò che lo bevesse. Per timore della morte egli allora confessò, che era diventato un medico famoso, non per qualche conoscenza dell’arte, ma per lo stupore del volgo. Il re convocata una assemblea dichiarò queste cose: ”Di quale grave stoltezza pensate voi di essere, che non dubitare di affidare le vostre teste, a chi nessuno affidò i piedi da calzare?” Direi che questo veramente si addice a coloro, la cui stoltezza è un affare per la spudoratezza.
Un cattivo ciabattino rovinato dalla miseria avendo cominciato ad esercitare la medicina in una località sconosciuta e spacciando con falso nome un contravveleno, si acquistò fama con verbosi raggiri. Allora poiché il re della città giaceva colpito da grave malattia, per sperimentarlo (ne) chiese un bicchiere: poi, versata acqua, fingendo di mescolare veleno al suo contravveleno, promesso un premio, ordinò che lo bevesse. Per timore della morte egli allora confessò, che era diventato un medico famoso, non per qualche conoscenza dell’arte, ma per lo stupore del volgo. Il re convocata una assemblea dichiarò queste cose: ”Di quale grave stoltezza pensate voi di essere, che non dubitare di affidare le vostre teste, a chi nessuno affidò i piedi da calzare?” Direi che questo veramente si addice a coloro, la cui stoltezza è un affare per la spudoratezza.
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