Versione corta Ritratto di Attico

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Versione corta Ritratto di Attico da libenter

T. Ponponius Atticus, ab origine ultima stirpis Romanae generatus, perpetue equestrem dignitatem a maioribus acceptam obtinuit. Ei fuit pater diligens, indulgens, dives et in primis studiosus litterarum: itaque, prout pater amabat litteras, omnibus doctrinis filium erudivit. Erat autem in puero praeter docilitatem ingenii summa suavitas oris atque vocis: nam, non solim celeriter praecepta patris accipiebat, sed etiam excellenter pronuntiabat. Quare in peuritia nobilem inter aequales omnes Atticum existimabant clareque is explendescebat. Itaque incitabat omnes condiscipulos studio suo, quo in numero viri magnae vitutis fuerunt: L. Torquatus, C. Marius filius, M. Cicero. Pater mature decessit; Atticus deinde Athenas migravit, ibique magnam partem fortunam suarum traiecit ac universis Atheniensibus merito (avv.) carus fuit. Nam, praeter gratiam, quae iam in adulescentulo magna erat, saepe suis opibus Atheniensium publicam inopiam levavit. Frumentum quoque universus donavit; numquam autem usuram ab Athenarum incolis accepit: fuit enim vir summae liberalitatis atque probitatis. Athenienses igitur omnes honores Attico publice tribuerunt civemque facere studuerunt; Atticus tamen tantum beneficium recusavit. Itaque nonnulla simulacra ipsi in locis sanctis posuerunt.

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Tito Pomponio Attico, generato da una delle più antiche famiglia di stirpe Romana, detenne continuamente la dignità equestre ricevuta dagli antenati. Ebbe un padre attento, benevolo, ricco e soprattutto appassionato di letteratura; perciò, poiché il padre amava le lettere, erudì il figlio in tutte le dottrine. D'altra parte nel giovane c'era, oltre ad una docilità di indole, grandissima soavità di pronuncia e di voce; infatti, non solo imparava velocemente gli insegnamenti del padre, ma li pronunciava anche in modo eccellente. Per questo durante la fanciullezza tutti ritenevano Attico celebre tra i coetanei ed egli risplendeva splendidamente. E così, con la sua dedizione, stimolava tutti i compagni, nel cui numero ci furono uomini di grande valore: Lucio Torquato, il figlio Caio Mario, Marco Cicerone. Il padre morì prematuramente; Attico poi si trasferì ad Atene, e qui portò gran parte delle sue fortune e a buon diritto fu caro a tutti gli Ateniesi. Infatti, oltre alla benevolenza, che già era grande da giovane, spesso con i suoi averi alleggerì la pubblica miseria degli Ateniesi. Donò anche frumento; non prese mai gli interessi dai cittadini di Atene; fu infatti un uomo di grandissima generosità e onestà. Perciò gli Ateniesi conferirono grandi onori ad Attico a spese pubbliche e desiderarono farlo cittadini; tuttavia Attico rifiutò un beneficio così grande. E così posero per lui tantissime statue nei luoghi sacri.

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