Versione corta l'assedio a Cirta

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aiuto versione libenter pag 105 n°3
Iughurta, ubi legatos romanos Africa decessisse cognovit, pro certo habuit numquam suum consilium Romae revelatum iri. Ergo, cum propter loci naturam Cirtam armis expugnare difficillimum esset, vallo atque fossa moenia circumdat, turres extruit easque validioribus praesidiis firmat. Praetera dies noctesque aut vi aut dolis eruptionem milites temptare iussit. Modo defensoribus moenium praemia proponebat ut quam celerrime oppidum dederent, modo formidinem maximam civibus iniciebat, modo suos milites adrigebat. Prorsus intentus cuncta parabat! Adherbal, ubi intellexit rerum necessariarum penuria omnes suas fortunas in maximo discrimine esse, hostem infestissimum esse, auxilii spem esse nullam, duos maxime impigros ex transfugis delegit qui una Cirtam profugerent. Multa promittens casumque suum deplorans, duos viros confirmat ut per hostium munitiones noctu ad proximum mare, deinde Romam pergerent. Numidae paucis deibus iussa efficiunt atque litterae Adhebalis in senatu recitate sunt.

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Giugurta, quando seppe che gli ambasciatori Romani erano andati via dall'Africa, ritenne per certo che il suo piano non sarebbe stato rivelato a Roma. Dunque, poiché per la natura del luogo espugnare Cirta con le armi era molto difficile, circonda le mure con un vallo e un fossato, innalza torri e le rafforza con presidi molto validi. Inoltre ordinò che notte e giorno i soldati tentassero un'incursione con la forza o con l'inganno. Ora prometteva ricompense ai difensori delle mura, affinché consegnassero la città quanto più velocemente, ora infondeva grandissimo timore nei cittadini, ora incitava i suoi soldati. Assolutamente concentrato predisponeva tutto! Aderbale, quando capì che le sue fortune, per la mancanza delle cose necessarie, erano in grandissimo pericolo, che il nemico era pericolosissimo, che non c'era nessuna speranza di aiuto, scelse dai fuggiaschi due (uomini) particolarmente attivi che fuggissero assieme da Cirta. Promettendo molte cose e lamentando la sua sorte, incoraggia i due uomini affinché si dirigano di notte, attraverso le fortificazioni dei nemici, al mare più vicino, poi a Roma. I Numidi portano a termine in pochi giorni gli ordini e le lettere di Aderbale vengono lette in senato.


:hi



Cristina

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