Versione cicerone
sapete dirmi in ke libro si trova questo pezzo?
inizia così:
Romulus, patre Marte natus, cum Remo fratre dicitur....
inizia così:
Romulus, patre Marte natus, cum Remo fratre dicitur....
Risposte
è la versione scritta sopra (o almeno gli somiglia)? sennò posta le prime righe
HELP! cerco la versione di romolo e la fondazione di roma da de republica di cicerone
io sulla rete nn lo troovo PLEASE HELP ME!!!!!!!!
P.S. ma cicerone nn aveva un **** da fare anzi ke scrivere sta roba??:O_o
io sulla rete nn lo troovo PLEASE HELP ME!!!!!!!!
P.S. ma cicerone nn aveva un **** da fare anzi ke scrivere sta roba??:O_o
...stava scritta sopra o sbaglio?
:satisfied
grazie milleeeeeeeee *_____________*
Nato dunque da
Marte, si dice che Romolo col fratello Remo sia stato, per ordine del re Albano Amulio, che temeva di dover
perdere il regno, esposto sulle rive del Tevere. Essendo in quel luogo sostentato dalle mammelle d'una bestia
selvaggia, i pastori lo raccolsero e l'educarono al culto e alla fatica dei campi; ed egli crebbe così superiore
agli altri per robustezza di membra e fierezza d'animo, che tutti quelli che abitavano nei campi in cui é oggi
questa città, gli ubbidivano spontaneamente e volentieri. Ma per venire dalle favole ai fatti, fattosi duce di
quelle schiere, si narra ch'égli s'impadronisse di Albalonga, grande e forte città per quei tempi, e che
uccidesse il re Amulio.
Dopo questa gloriosa impresa, si vuole ch'egli cominciasse a pensare a porre le fondamenta d'una città
secondo i riti sacri e a darle una costituzione; e, come si conviene di fare con la maggior cura a chi voglia
fondare un durevole Stato, egli scelse per la città un luogo mirabilmente adatto. Non volle infatti andar verso
il mare, cosa che gli sarebbe stata ben facile, date le forze di cui disponeva, con l'avanzare nel territorio dei
Rutuli e degli Aborigeni o col fondare alla foce del Tevere una città in quel luogo in cui molti anni dopo il re
Anco fondò una colonia. Uomo di straordinaria prudenza, ben sentì e vide che i luoghi marittimi non sono
affatto i pîù convenienti a città fondate con la speranza di durevole vita e di durevole impero, prima di tutto
perché le città marittime sono esposte a pericoli non solo frequentissimi ma assolutamente imprevedibili. In
mezzo alla terra, infatti, l'arrivo d'inaspettati nemici, per quanto repentino, é sempre tradito da molti indizi e il suolo ci reca quasi il rumore dei loro passi. Non c'é nemico che possa piombare su d'una terra in modo
che nessuno sappia chi giunga e di dove. Quando si tratti invece d'un nemico marittimo e montato su navi,
egli può sempre arrivare quand'uno meno se l'aspetti, e non ha bisogno d'alcunché che possa preannunciare
il suo arrivo e far sapere chi egli sia e di dove vena e che cosa voglia, tanto che non si può neppure dalla
città discernere e giudicare se si avvicini un nemico o un alleato.
Marte, si dice che Romolo col fratello Remo sia stato, per ordine del re Albano Amulio, che temeva di dover
perdere il regno, esposto sulle rive del Tevere. Essendo in quel luogo sostentato dalle mammelle d'una bestia
selvaggia, i pastori lo raccolsero e l'educarono al culto e alla fatica dei campi; ed egli crebbe così superiore
agli altri per robustezza di membra e fierezza d'animo, che tutti quelli che abitavano nei campi in cui é oggi
questa città, gli ubbidivano spontaneamente e volentieri. Ma per venire dalle favole ai fatti, fattosi duce di
quelle schiere, si narra ch'égli s'impadronisse di Albalonga, grande e forte città per quei tempi, e che
uccidesse il re Amulio.
Dopo questa gloriosa impresa, si vuole ch'egli cominciasse a pensare a porre le fondamenta d'una città
secondo i riti sacri e a darle una costituzione; e, come si conviene di fare con la maggior cura a chi voglia
fondare un durevole Stato, egli scelse per la città un luogo mirabilmente adatto. Non volle infatti andar verso
il mare, cosa che gli sarebbe stata ben facile, date le forze di cui disponeva, con l'avanzare nel territorio dei
Rutuli e degli Aborigeni o col fondare alla foce del Tevere una città in quel luogo in cui molti anni dopo il re
Anco fondò una colonia. Uomo di straordinaria prudenza, ben sentì e vide che i luoghi marittimi non sono
affatto i pîù convenienti a città fondate con la speranza di durevole vita e di durevole impero, prima di tutto
perché le città marittime sono esposte a pericoli non solo frequentissimi ma assolutamente imprevedibili. In
mezzo alla terra, infatti, l'arrivo d'inaspettati nemici, per quanto repentino, é sempre tradito da molti indizi e il suolo ci reca quasi il rumore dei loro passi. Non c'é nemico che possa piombare su d'una terra in modo
che nessuno sappia chi giunga e di dove. Quando si tratti invece d'un nemico marittimo e montato su navi,
egli può sempre arrivare quand'uno meno se l'aspetti, e non ha bisogno d'alcunché che possa preannunciare
il suo arrivo e far sapere chi egli sia e di dove vena e che cosa voglia, tanto che non si può neppure dalla
città discernere e giudicare se si avvicini un nemico o un alleato.
per favore è urgenteeeee sapreste dirmi la traduzione di questa versione ("feice posizione di Roma" cicerone, de republica, II, 4-6) presa dal libro Cotidie Legere
Romulus, patre Marte natus, cum Remo fratre dicitur ab Amulio,Albae rege, ob timorem infausti oraculi apud Tiberim exposuit esse. Quo in loco cum sustentatus esset silvestri belua pastoresque eum sustulissent et in agresti cultu laboreque aluissent, perhibetur corporis viribus et animi ferocitate tantum ceteris praestitisse, ut omnes, qui tum eos agros incolebant, aequo animo libenterque illi parerent. Horum copiis cum se ducem praebuisset, oppressisse Albam Longam, validam urbem et potentem temporibus illis, Amuliumque interemisse fertur. ua gloria parta, novam urbam condere et firmare statuisse dicitur. Urbi suae autem locum incredibili opportunitate delegit. Neque enim apud mare eam condidit: nam illius viri excellenti providentiae consilioque visi sunt non esse oppurtunissimi ad urbem pastorum situs maritimi. Maritimus enim et navalis hostis in maris litoribus adesse potest ante quam venturus esse nuntietur, quia nullam navigationis peritiam pastores habent nec maritimis vigiliis litora tutari sciunt.
grazie mille in anticipo se riuscite a tradurla tt sarebbe un miracolo :thx grazieeeeeee
Romulus, patre Marte natus, cum Remo fratre dicitur ab Amulio,Albae rege, ob timorem infausti oraculi apud Tiberim exposuit esse. Quo in loco cum sustentatus esset silvestri belua pastoresque eum sustulissent et in agresti cultu laboreque aluissent, perhibetur corporis viribus et animi ferocitate tantum ceteris praestitisse, ut omnes, qui tum eos agros incolebant, aequo animo libenterque illi parerent. Horum copiis cum se ducem praebuisset, oppressisse Albam Longam, validam urbem et potentem temporibus illis, Amuliumque interemisse fertur. ua gloria parta, novam urbam condere et firmare statuisse dicitur. Urbi suae autem locum incredibili opportunitate delegit. Neque enim apud mare eam condidit: nam illius viri excellenti providentiae consilioque visi sunt non esse oppurtunissimi ad urbem pastorum situs maritimi. Maritimus enim et navalis hostis in maris litoribus adesse potest ante quam venturus esse nuntietur, quia nullam navigationis peritiam pastores habent nec maritimis vigiliis litora tutari sciunt.
grazie mille in anticipo se riuscite a tradurla tt sarebbe un miracolo :thx grazieeeeeee
grazie mille
(Romulus) patre Marte natus, [...] cum Remo fratre dicitur ab Amulio rege Albano ob labefactandi regni timorem ad Tiberim exponi iussus esse; quo in loco cum esset silvestris beluae sustentatus uberibus, pastoresque eum sustulissent et in agresti cultu laboreque aluissent, perhibetur ut adoleverit et corporis viribus et animi ferocitate tantum ceteris praestitisse, ut omnes qui tum eos agros ubi hodie est haec urbs incolebant, aequo animo illi libenterque parerent. quorum copiis cum se ducem praebuisset, ut [et] iam a fabulis ad facta veniamus, oppressisse Longam Albam, validam urbem et potentem temporibus illis, Amuliumque regem interemisse fertur.
Si dice che (Romolo), nato da Marte, col fratello Remo sia stato, per ordine del re Albano Amulio, che temeva di dover perdere il regno, esposto sulle rive del Tevere. Essendo in quel luogo sostentato dalle mammelle d'una bestia selvaggia, i pastori lo raccolsero e l'educarono al culto e alla fatica dei campi; ed egli crebbe così superiore agli altri per robustezza di membra e fierezza d'animo, che tutti quelli che abitavano nei campi in cui é oggi questa città, gli ubbidivano spontaneamente e volentieri. Ma per venire dalle favole ai fatti, fattosi duce di quelle schiere, si narra ch'egli s'impadronisse di Albalonga, grande e forte città per quei tempi, e che uccidesse il re Amulio.
Occhio perché la tua è una riduzione, il tuo testo potrebbe non coincidere perfettamente con quello nostro
Si dice che (Romolo), nato da Marte, col fratello Remo sia stato, per ordine del re Albano Amulio, che temeva di dover perdere il regno, esposto sulle rive del Tevere. Essendo in quel luogo sostentato dalle mammelle d'una bestia selvaggia, i pastori lo raccolsero e l'educarono al culto e alla fatica dei campi; ed egli crebbe così superiore agli altri per robustezza di membra e fierezza d'animo, che tutti quelli che abitavano nei campi in cui é oggi questa città, gli ubbidivano spontaneamente e volentieri. Ma per venire dalle favole ai fatti, fattosi duce di quelle schiere, si narra ch'egli s'impadronisse di Albalonga, grande e forte città per quei tempi, e che uccidesse il re Amulio.
Occhio perché la tua è una riduzione, il tuo testo potrebbe non coincidere perfettamente con quello nostro
Romulus, patre Marte natus, cum Remo fratre dicitur ab Amulio, rege Albano, ob timorem infausti oraculi, apud Tiberim expositus esse.
Ecco tutta la prima frase
Ecco tutta la prima frase
Sembra un riadattamento del IV paragrafo del De Republica di Cicerone, secondo libro, ma messo così potrebbe essere qualsiasi cosa
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