Versione: Cesare organizza la guerra contro i Veneti
:hi
mi servirebbe questa versione del libro "Dalla sintassi al testo" che è la numero 12 a pag. 52:
Titolo: Cesare organizza la guerra contro i Veneti
Autore:dal De bello Gallico di Cesare
frase inizio: Erant hae difficultates...
frase fine: ....pedestribus copiis contendit.
grazie a tutti
mi servirebbe questa versione del libro "Dalla sintassi al testo" che è la numero 12 a pag. 52:
Titolo: Cesare organizza la guerra contro i Veneti
Autore:dal De bello Gallico di Cesare
frase inizio: Erant hae difficultates...
frase fine: ....pedestribus copiis contendit.
grazie a tutti
Risposte
grazie mille
credo proprio che sia quella giusta
:hi:hi:hi
credo proprio che sia quella giusta
:hi:hi:hi
Erant hae difficultates belli gerendi quas supra ostendimus, sed tamen multa Caesarem ad id bellum incitabant: iniuria retentorum equitum Romanorum, rebellio facta post deditionem, defectio datis obsidibus, tot civitatum coniuratio, in primis ne hac parte neglecta reliquae nationes sibi idem licere arbitrarentur. Itaque cum intellegeret omnes fere Gallos novis rebus studere et ad bellum mobiliter celeriterque excitari, omnes autem homines natura libertati studere et condicionem servitutis odisse, prius quam plures civitates conspirarent, partiendum sibi ac latius distribuendum exercitum putavit.
Itaque T. Labienum legatum in Treveros, qui proximi flumini Rheno sunt, cum equitatu mittit. Huic mandat, Remos reliquosque Belgas adeat atque in officio contineat Germanosque, qui auxilio a Belgis arcessiti dicebantur, si per vim navibus flumen transire conentur, prohibeat. P. Crassum cum cohortibus legionariis XII et magno numero equitatus in Aquitaniam proficisci iubet, ne ex his nationibus auxilia in Galliam mittantur ac tantae nationes coniungantur. Q. Titurium Sabinum legatum cum legionibus tribus in Venellos, Coriosolites Lexoviosque mittit, qui eam manum distinendam curet. D. Brutum adulescentem classi Gallicisque navibus, quas ex Pictonibus et Santonis reliquisque pacatis regionibus convenire iusserat, praeficit et, cum primum possit, in Venetos proficisci iubet. Ipse eo pedestribus copiis contendit.
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Queste erano le difficoltà di dichiarare guerra, che prima abbiamo mostrato, ma tuttavia molte cose spronavano Cesare per tale guerra:l'oltraggio dei cavalieri romani arrestati, la ribellione avvenuta dopo la resa, la defezione dopo aver consegnato gli ostaggi, l'alleanza di tante nazioni, soprattutto perché, trascurata questa parte le altre popolazioni non pensassero che fosse loro lecita la stessa cosa: Così capendo che quasi tutti i Galli cercavano situazioni nuove e si muovevano velocemente e prontamente, inoltre che tutti gli uomini per natura sono spinti dalla brana di libertà ed odiano la condizione di schiavitù, prima che parecchie nazioni si unissero, pensò che egli doveva dividere e dividere più ampiamente l'esercito.
Così invia T. Labieno come ambasciatore tra i treviri, che sono vicini al fiume Reno, con l'esercito. Gli ordina che incontri i Remi e gli altri Belgi e li mantenga nel patto e impedisca ai Germani, che si diceva esser stati chiamati in aiuto dai Galli, se provassero con la violenza a passare il fiume con navi. Comanda che P. Crasso con dodici coorti legionarie ed un gran numeri di cavalleria parta per l'Aquitania, perché da quelle popolazioni nin siano inviati aiuti in Gallia e così grandi popolazioni si uniscano. Manda il legato Q. Tuturio Sabino con tre legioni contro gli Unelli, i Coriosoliti ed i Lessovi, perché si impegni a trattenere quel manipolo.Mette a capo della flotta e delle navi, che aveva ordinato di raccogliessero dai Pittoni, dai Santoni e dalle altre regioni pacificate, D. Bruto il giovane e comanda, appena potesse, di partire contro i Veneti. Egli con le truppe di fanteria si dirige là.
lo trovata in questo sito spero sia corretta e d non aver commesso niente di irregolare
learco93
Itaque T. Labienum legatum in Treveros, qui proximi flumini Rheno sunt, cum equitatu mittit. Huic mandat, Remos reliquosque Belgas adeat atque in officio contineat Germanosque, qui auxilio a Belgis arcessiti dicebantur, si per vim navibus flumen transire conentur, prohibeat. P. Crassum cum cohortibus legionariis XII et magno numero equitatus in Aquitaniam proficisci iubet, ne ex his nationibus auxilia in Galliam mittantur ac tantae nationes coniungantur. Q. Titurium Sabinum legatum cum legionibus tribus in Venellos, Coriosolites Lexoviosque mittit, qui eam manum distinendam curet. D. Brutum adulescentem classi Gallicisque navibus, quas ex Pictonibus et Santonis reliquisque pacatis regionibus convenire iusserat, praeficit et, cum primum possit, in Venetos proficisci iubet. Ipse eo pedestribus copiis contendit.
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Queste erano le difficoltà di dichiarare guerra, che prima abbiamo mostrato, ma tuttavia molte cose spronavano Cesare per tale guerra:l'oltraggio dei cavalieri romani arrestati, la ribellione avvenuta dopo la resa, la defezione dopo aver consegnato gli ostaggi, l'alleanza di tante nazioni, soprattutto perché, trascurata questa parte le altre popolazioni non pensassero che fosse loro lecita la stessa cosa: Così capendo che quasi tutti i Galli cercavano situazioni nuove e si muovevano velocemente e prontamente, inoltre che tutti gli uomini per natura sono spinti dalla brana di libertà ed odiano la condizione di schiavitù, prima che parecchie nazioni si unissero, pensò che egli doveva dividere e dividere più ampiamente l'esercito.
Così invia T. Labieno come ambasciatore tra i treviri, che sono vicini al fiume Reno, con l'esercito. Gli ordina che incontri i Remi e gli altri Belgi e li mantenga nel patto e impedisca ai Germani, che si diceva esser stati chiamati in aiuto dai Galli, se provassero con la violenza a passare il fiume con navi. Comanda che P. Crasso con dodici coorti legionarie ed un gran numeri di cavalleria parta per l'Aquitania, perché da quelle popolazioni nin siano inviati aiuti in Gallia e così grandi popolazioni si uniscano. Manda il legato Q. Tuturio Sabino con tre legioni contro gli Unelli, i Coriosoliti ed i Lessovi, perché si impegni a trattenere quel manipolo.Mette a capo della flotta e delle navi, che aveva ordinato di raccogliessero dai Pittoni, dai Santoni e dalle altre regioni pacificate, D. Bruto il giovane e comanda, appena potesse, di partire contro i Veneti. Egli con le truppe di fanteria si dirige là.
lo trovata in questo sito spero sia corretta e d non aver commesso niente di irregolare
learco93