Tradurre 0102(4)

marigio007
tradurre

Servorum romanorum condicio tam gravis fuit ut hi saepe fugerent exurbe et quaererent cibum in agris. Eorum numerum auxerant captive et multitude quae(che) a provinciis venerat.
Superbissimi, crudelissimi, contumeliosissimi in eos fuerunt saepe domini: eis maximos labores imponebant, virga omne murmur compescebant. Neronis aetate, Seneca philosophus, humanitatis plenus, dominos reprehendit, ne saeviant in servos, atque ita praecepit: “vive cum servo clementer, comiter quoque, et in sermonem illum admitte et in consilium et in convictum”. Melius rusticis servi urbani vivebant. Romae accidebat ut servi ingenio praediti in aesti, mationem venirent dominorum. Ei colligebant etiam peculiam, quo peculium, quo faciulius libertatem acciperent a domino, qui (che) interdum sua sponte eos liberabat. Servus manumissus nomen liberti accipiebat.

Risposte
marigio007
Va bene, grazie !!! :)

ShattereDreams
La condizione degli schiavi Romani fu così insopportabile che costoro spesso fuggivano dalla città e cercavano cibo nelle campagne. [Controlla 'captive' e 'multitude', scritti così non esistono!].
Spesso i padroni furono molto superbi, crudeli e ingiuriosi nei loro confronti: addossavano loro grandissime fatiche, reprimevano ogni bisbiglio con il bastone. Nell'età di Nerone, il filosofo Seneca, pieno di umanità, rimprovera i padroni affinché non incrudeliscano nei confronti dei servi e prescrisse così: «Vivi con il servo con clemenza, anche affabilmente, ammettilo nel discorso, nella decisione e al banchetto». Gli schiavi di città vivevano meglio di quelli di campagna. A Roma accadeva che gli schiavi dotati di intelligenza arrivavano alla stima dei padroni.


[Controlla da 'ei colligebant' fino a 'domino' di aver scritto bene!]

Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.