Tradizione di 2 versioni
Ciao a tutti, potete aiutarmi con le due versioni della seconda pagina del documento che allego grazie mille.
Allego anche il link di drive per sicurezza https://drive.google.com/file/d/0B1KQz8_AO_EOQW41MXptSnBTWFU/view?usp=docslist_api
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I Galli occupano Roma
I Galli Senoni erano giunti fino a Clusio mettendo a ferro e fuoco le ricche regioni dell'Italia, quindi presso il fiume Allia vinsero gli eserciti dei Romani e li misero in fuga. I soldati dell'ala sinistra, atterriti, erano fuggiti a Veio; i pochi dell'ala destra, invece, erano giunti a Roma come annunciatori della sconfitta. Mentre il sole tramontava, i Galli marciarono verso Roma e posero l'accampamento tra Roma e il fiume Aniene. Annunciata una così grande sconfitta, gli animi dei Romani furono scossi da immensa trepidazione. I cittadini temevano un'irruzione repentina dei nemici; dall'accampamento dei Galli si udivano ululati e canti bestiali, imitivano figure terribili. Distrutto l'intero esercito dei Romani, in realtà non fu tentata alcuna difesa della città. Per ordine del Senato e per esortazione dei magistrati tutti gli uomini adatti alle armi fuggirono alla rocca del Campidoglio, mentre le donne e gli anziani trovarono salvezza nelle città confinanti. Le donne lasciavano in lacrime le proprie case, le vie e le strade risuonavano di terribili lamenti.Il giorno dopo, non appena si fece giorno, i Galli occuparono Roma.Distrutta e incendiata Roma, i nemici tornarono in Gallia.
Aggiunto 3 ore 7 minuti più tardi:
Non essendosi lasciato alle spalle alcun esercito ostile, Alessandro era in procinto di raggiungere l'India e l'Oceano. Tra tutte le tribù barbare e tra tutte le province scelse 3000 giovani e li trasportò con sé armati, per tenerli a un tempo ostaggi e soldati. Quella regione era ricca non solo di oro, ma anche di gemme e di perle. Tale sfarzo fu un danno per l'animo del sovrano. Ma per il re dei Macedoni furono un danno anche gli onori attribuiti alla maniera dei Persiani: pretendeva per sé onori divini e, con mente contorta, riceveva al suo cospetto soltanto quei Greci che prostravano i loro corpi per terra. Una volta, durante un banchetto, mentre i Persiani pregavano secondo l' usanza tipica, il macedone Poliperconte, disteso vicino al re, unico tra i barbari, li prese in giro, con il mento che toccava terra. Alessandro, preso dall'ira, disse: " Tu non venererai il tuo re in questo modo?" Immediatamente lo tira giù dal letto con la sua mano e lo fa precipitare a terra, prono, con un colpo violento, urlando: " Tu stesso fai ciò per cui poco fa ridevi". Poi ordina di gettarlo in catene e scioglie il banchetto.
I Galli Senoni erano giunti fino a Clusio mettendo a ferro e fuoco le ricche regioni dell'Italia, quindi presso il fiume Allia vinsero gli eserciti dei Romani e li misero in fuga. I soldati dell'ala sinistra, atterriti, erano fuggiti a Veio; i pochi dell'ala destra, invece, erano giunti a Roma come annunciatori della sconfitta. Mentre il sole tramontava, i Galli marciarono verso Roma e posero l'accampamento tra Roma e il fiume Aniene. Annunciata una così grande sconfitta, gli animi dei Romani furono scossi da immensa trepidazione. I cittadini temevano un'irruzione repentina dei nemici; dall'accampamento dei Galli si udivano ululati e canti bestiali, imitivano figure terribili. Distrutto l'intero esercito dei Romani, in realtà non fu tentata alcuna difesa della città. Per ordine del Senato e per esortazione dei magistrati tutti gli uomini adatti alle armi fuggirono alla rocca del Campidoglio, mentre le donne e gli anziani trovarono salvezza nelle città confinanti. Le donne lasciavano in lacrime le proprie case, le vie e le strade risuonavano di terribili lamenti.Il giorno dopo, non appena si fece giorno, i Galli occuparono Roma.Distrutta e incendiata Roma, i nemici tornarono in Gallia.
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Non essendosi lasciato alle spalle alcun esercito ostile, Alessandro era in procinto di raggiungere l'India e l'Oceano. Tra tutte le tribù barbare e tra tutte le province scelse 3000 giovani e li trasportò con sé armati, per tenerli a un tempo ostaggi e soldati. Quella regione era ricca non solo di oro, ma anche di gemme e di perle. Tale sfarzo fu un danno per l'animo del sovrano. Ma per il re dei Macedoni furono un danno anche gli onori attribuiti alla maniera dei Persiani: pretendeva per sé onori divini e, con mente contorta, riceveva al suo cospetto soltanto quei Greci che prostravano i loro corpi per terra. Una volta, durante un banchetto, mentre i Persiani pregavano secondo l' usanza tipica, il macedone Poliperconte, disteso vicino al re, unico tra i barbari, li prese in giro, con il mento che toccava terra. Alessandro, preso dall'ira, disse: " Tu non venererai il tuo re in questo modo?" Immediatamente lo tira giù dal letto con la sua mano e lo fa precipitare a terra, prono, con un colpo violento, urlando: " Tu stesso fai ciò per cui poco fa ridevi". Poi ordina di gettarlo in catene e scioglie il banchetto.
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