Spiegazione 12?! x martedì
Spiegare e dire cosa serve sapere delle infinitive e delle preposizioni infinitive
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Cos'è: La proposizione infinitiva è una subordinata completiva (quindi soggettiva o oggettiva) caratterizzata dal verbo all'infinito e dal soggetto in accusativo.
Esempio: 'Dico Romam pulchram urbem esse' = Dico che Roma è una bella città.
Come si traduce: L'infinitiva non si può tradurre letteralmente in un italiano accettabile, infatti sarebbe: "Dico Roma essere una bella città"; per cui l'infinitiva latina va resa in italiano con una struttura esplicita introdotta dalla congiunzione 'che' che avrà per soggetto il termine in accusativo [quindi nel nostro caso 'Roma']. Quindi si avrà: "Dico che Roma è una bella città".
Oltre alla struttura esplicita è possibile utilizzare anche quella implicita ma solo se c'è identità di soggetto tra verbo della principale e verbo della subordinata [= infinitiva]. Esempio: "Cicero putabat se magnum oratorem esse" = Cicerone pensava di essere un grande oratore.
Verbi che introducono l'infinitiva:
Nel caso di un'infinitiva soggettiva i verbi che possono introdurla sono:
- verbi impersonali = constat, licet, oportet, decet, iuvat, dedecet
- locuzioni formate da un aggettivo neutro o un sostantivo e da una forma del verbo sum = aequum est [o 'erat', 'fuit'..], utile est, necesse est, notum est, fama est
Nel caso di un'infinitiva oggettiva i verbi che possono introdurla sono:
- verbi di dire o dichiarare = dico, affirmo, nego, narro, trado, declaro, respondeo, scribo
- verbi che indicano una sensazione o un'opinione = sentio, video, audio, scio, cognosco, puto, credo, censeo, intellego, iudico
- verbi che indicano uno stato d'animo o un sentimento = gaudeo, doleo, spero
- verbi di volontà = iubeo, veto, permitto, sino, cupio
RICORDA BENE!! Il soggetto della proposizione infinitiva, sia che essa sia soggettiva che oggettiva, è SEMPRE in caso ACCUSATIVO e concorderanno in caso accusativo gli eventuali attributi, o predicativi del soggetto e la parte nominale.
Uso dei tempi dell'infinito: Abbiamo detto che la proposizione infinitiva ha SEMPRE il verbo al'INFINITO.
Per cui:
- L'INFINITO PRESENTE indica un rapporto di CONTEMPORANEITA' tra l'azione della subordinata e quella della principale.
Esempio: "Puto amicum meum Romam venire" = Penso che il mio amico venga a Roma
Oppure: "Putabam amicum meum Romam venire" = Pensavo che il mio amico venisse a Roma
Le due azioni sono contemporanee in entrambe le frasi. La prima nel presente, la seconda nel passato.
- L'INFINITO PERFETTO indica un rapporto di ANTERIORITA' dell'azione della subordinata rispetto a quella della principale.
Esempio: "Puto amicum meum Romam venisse" = Penso che il mio amico sia arrivato a Roma
Oppure: "Putabam amicum meum Romam venisse" = Pensavo che il mio amico fosse arrivato a Roma
In entrambe le frasi l'azione della subordinata [= infinitiva] è anteriore a quella della principale; la prima nel presente, la seconda nel passato.
- L'INFINITO FUTURO esprime la POSTERIORITA' dell'azione della subordinata rispetto a quella della principale.
Esempio: "Puto amicum meum Romam venturum esse" = Penso che il mio amico verrà a Roma.
Oppure. "Putabam amicum meum Romam venturum esse" = Pensavo che il mio amico sarebbe venuto a Roma
In entrambe le frasi l'azione della subordinata è posteriore a quella della principale e, come per gli altri casi, la prima nel presente, la seconda nel passato.
Questo è tutto, spero sia tutto chiaro :) Nel caso avessi dei dubbi o delle domande, chiedi pure ^^
Esempio: 'Dico Romam pulchram urbem esse' = Dico che Roma è una bella città.
Come si traduce: L'infinitiva non si può tradurre letteralmente in un italiano accettabile, infatti sarebbe: "Dico Roma essere una bella città"; per cui l'infinitiva latina va resa in italiano con una struttura esplicita introdotta dalla congiunzione 'che' che avrà per soggetto il termine in accusativo [quindi nel nostro caso 'Roma']. Quindi si avrà: "Dico che Roma è una bella città".
Oltre alla struttura esplicita è possibile utilizzare anche quella implicita ma solo se c'è identità di soggetto tra verbo della principale e verbo della subordinata [= infinitiva]. Esempio: "Cicero putabat se magnum oratorem esse" = Cicerone pensava di essere un grande oratore.
Verbi che introducono l'infinitiva:
Nel caso di un'infinitiva soggettiva i verbi che possono introdurla sono:
- verbi impersonali = constat, licet, oportet, decet, iuvat, dedecet
- locuzioni formate da un aggettivo neutro o un sostantivo e da una forma del verbo sum = aequum est [o 'erat', 'fuit'..], utile est, necesse est, notum est, fama est
Nel caso di un'infinitiva oggettiva i verbi che possono introdurla sono:
- verbi di dire o dichiarare = dico, affirmo, nego, narro, trado, declaro, respondeo, scribo
- verbi che indicano una sensazione o un'opinione = sentio, video, audio, scio, cognosco, puto, credo, censeo, intellego, iudico
- verbi che indicano uno stato d'animo o un sentimento = gaudeo, doleo, spero
- verbi di volontà = iubeo, veto, permitto, sino, cupio
RICORDA BENE!! Il soggetto della proposizione infinitiva, sia che essa sia soggettiva che oggettiva, è SEMPRE in caso ACCUSATIVO e concorderanno in caso accusativo gli eventuali attributi, o predicativi del soggetto e la parte nominale.
Uso dei tempi dell'infinito: Abbiamo detto che la proposizione infinitiva ha SEMPRE il verbo al'INFINITO.
Per cui:
- L'INFINITO PRESENTE indica un rapporto di CONTEMPORANEITA' tra l'azione della subordinata e quella della principale.
Esempio: "Puto amicum meum Romam venire" = Penso che il mio amico venga a Roma
Oppure: "Putabam amicum meum Romam venire" = Pensavo che il mio amico venisse a Roma
Le due azioni sono contemporanee in entrambe le frasi. La prima nel presente, la seconda nel passato.
- L'INFINITO PERFETTO indica un rapporto di ANTERIORITA' dell'azione della subordinata rispetto a quella della principale.
Esempio: "Puto amicum meum Romam venisse" = Penso che il mio amico sia arrivato a Roma
Oppure: "Putabam amicum meum Romam venisse" = Pensavo che il mio amico fosse arrivato a Roma
In entrambe le frasi l'azione della subordinata [= infinitiva] è anteriore a quella della principale; la prima nel presente, la seconda nel passato.
- L'INFINITO FUTURO esprime la POSTERIORITA' dell'azione della subordinata rispetto a quella della principale.
Esempio: "Puto amicum meum Romam venturum esse" = Penso che il mio amico verrà a Roma.
Oppure. "Putabam amicum meum Romam venturum esse" = Pensavo che il mio amico sarebbe venuto a Roma
In entrambe le frasi l'azione della subordinata è posteriore a quella della principale e, come per gli altri casi, la prima nel presente, la seconda nel passato.
Questo è tutto, spero sia tutto chiaro :) Nel caso avessi dei dubbi o delle domande, chiedi pure ^^
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Risposte
Grazie mille per la spiegazione !!! ;)