"rimandare gli impegni risulta spesso dannoso"
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Magistratuum Thebanorum ad aures rumor adventus exulum in urbem pervenit. At ii, vino epulisque dediti, nuntium neglexerunt, nec de tanta re laboraverunt. Accessit etiam aliud factum quod aperuit eorum dementiam. Reddita est epistula Athenis ab Archino uni ex iis, Archiae, qui tum summum magistratum Thebis obtinebat, in qua omnia de exulum profectione perscripta erant. Postquam Archiae accubanti in convivio epistula data est, sicut erat signata, sub pulvinum eam subiciens: “In crastinum, dixit, differo res severas”. Itaque concubia nocte omnes ab exulibus et eius duce Pelopida interfecti sunt. Tum non solum qui in urbe erant, sed etiam undique ex agris concurrerunt, praesidium Lacedaemoniorum ex arce pepulerunt et patriam obsidione liberaverunt.
Magistratuum Thebanorum ad aures rumor adventus exulum in urbem pervenit. At ii, vino epulisque dediti, nuntium neglexerunt, nec de tanta re laboraverunt. Accessit etiam aliud factum quod aperuit eorum dementiam. Reddita est epistula Athenis ab Archino uni ex iis, Archiae, qui tum summum magistratum Thebis obtinebat, in qua omnia de exulum profectione perscripta erant. Postquam Archiae accubanti in convivio epistula data est, sicut erat signata, sub pulvinum eam subiciens: “In crastinum, dixit, differo res severas”. Itaque concubia nocte omnes ab exulibus et eius duce Pelopida interfecti sunt. Tum non solum qui in urbe erant, sed etiam undique ex agris concurrerunt, praesidium Lacedaemoniorum ex arce pepulerunt et patriam obsidione liberaverunt.
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Rimandare gli impegni risulta spesso dannoso
La notizia dell'arrivo degli esuli in città giunse alle orecchie dei magistrati Tebani. Ma essi, dediti al vino e ai banchetti, trascurarono la notizia e non si preoccuparono di una faccenda tanto importante. Si aggiunse anche un altro avvenimento che mise in luce la loro follia. Fu consegnata una lettera da Atene da parte di Archino ad uno di loro, Archia, che allora ricopriva la più alta magistratura a Tebe, nella quale era stata scritta nei dettagli ogni cosa riguardo alla partenza degli esuli. Poiché la lettera fu recapitata ad Archia quando era sdraiato durante il banchetto, ficcandola, sigillata com'era, sotto il cuscino, disse: “Rimando a domani le cose serie”. E così a notte fonda tutti furono uccisi dagli esuli e dal loro comandante Pelopida. Allora non solo coloro che erano in città, ma anche da ogni parte delle campagne accorsero, scacciarono dalla rocca la guarnigione degli Spartani e liberarono la patria dall'assedio.
La notizia dell'arrivo degli esuli in città giunse alle orecchie dei magistrati Tebani. Ma essi, dediti al vino e ai banchetti, trascurarono la notizia e non si preoccuparono di una faccenda tanto importante. Si aggiunse anche un altro avvenimento che mise in luce la loro follia. Fu consegnata una lettera da Atene da parte di Archino ad uno di loro, Archia, che allora ricopriva la più alta magistratura a Tebe, nella quale era stata scritta nei dettagli ogni cosa riguardo alla partenza degli esuli. Poiché la lettera fu recapitata ad Archia quando era sdraiato durante il banchetto, ficcandola, sigillata com'era, sotto il cuscino, disse: “Rimando a domani le cose serie”. E così a notte fonda tutti furono uccisi dagli esuli e dal loro comandante Pelopida. Allora non solo coloro che erano in città, ma anche da ogni parte delle campagne accorsero, scacciarono dalla rocca la guarnigione degli Spartani e liberarono la patria dall'assedio.
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