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Vercingetorige guida l'insurrezione contro i Romani
Vercingetorige viene respinto da Gobannizione, suo zio, e dagli altri capi, e viene cacciato dalla città di Gergovia. Tuttavia non desiste e nei campi tiene un reclutamento di uomini miseri e corrotti. Radunato questo manipoli, chiunque tra i suoi connazionali riesce ad avvicinare, persuade alla sua idea; esorta a prendere le armi per la comune libertà, e, radunate grandi truppe, caccia dalla città i suoi avversari, dai quali poco prima era stato cacciato. Viene acclamato re dai suoi. Manda ambascerie ovunque; prega di restare fedeli. Velocemente lega a sé i Senoni, i Parisi, i Pittoni, i Cadurci, i Turoni, gli Aulerci, i Lemovici, gli Andi e tutti gli altri che confinano con l'Oceano; con il consenso di tutti gli viene conferito il comando. Conferito questo potere, comanda ostaggi a tutte queste popolazioni, ordina che venga condotto a sé un certo numero di soldati; si dedica innanzitutto alla cavalleria. Ad una grandissima diligenza aggiunge una grandissima severità; con la gravità del castigo costringe gli esitanti. Infatti, commesso un delitto molto grave, uccide con il rogo e con ogni tormento, per una colpa minore, tagliate le orecchie o cavato un occhio, rimanda a casa, affinché siano d'esempio agli altri e li spaventino per la gravità della punizione. Costretto velocemente l'esercito con questi supplizi, manda Lucterio Cadurco, uomo di somma audacia, nel territorio dei Ruteni con parte delle truppe; lui si dirige nel territorio dei Biturigi.
:hi
Vercingetorige viene respinto da Gobannizione, suo zio, e dagli altri capi, e viene cacciato dalla città di Gergovia. Tuttavia non desiste e nei campi tiene un reclutamento di uomini miseri e corrotti. Radunato questo manipoli, chiunque tra i suoi connazionali riesce ad avvicinare, persuade alla sua idea; esorta a prendere le armi per la comune libertà, e, radunate grandi truppe, caccia dalla città i suoi avversari, dai quali poco prima era stato cacciato. Viene acclamato re dai suoi. Manda ambascerie ovunque; prega di restare fedeli. Velocemente lega a sé i Senoni, i Parisi, i Pittoni, i Cadurci, i Turoni, gli Aulerci, i Lemovici, gli Andi e tutti gli altri che confinano con l'Oceano; con il consenso di tutti gli viene conferito il comando. Conferito questo potere, comanda ostaggi a tutte queste popolazioni, ordina che venga condotto a sé un certo numero di soldati; si dedica innanzitutto alla cavalleria. Ad una grandissima diligenza aggiunge una grandissima severità; con la gravità del castigo costringe gli esitanti. Infatti, commesso un delitto molto grave, uccide con il rogo e con ogni tormento, per una colpa minore, tagliate le orecchie o cavato un occhio, rimanda a casa, affinché siano d'esempio agli altri e li spaventino per la gravità della punizione. Costretto velocemente l'esercito con questi supplizi, manda Lucterio Cadurco, uomo di somma audacia, nel territorio dei Ruteni con parte delle truppe; lui si dirige nel territorio dei Biturigi.
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