Perfavore costruzione versione. Grazie..

Kimaro
Ciao raga, avrei bisogno della costruzione(principali, subordinate ecc...) di questa versione. Perfavore.

Versione:

Libenter ex iis qui a te veniunt cognovi familiariter te cum servis tuis vivere: hoc prudentiam tuam, hoc eruditionem decet. 'Servi sunt.' Immo homines. 'Servi sunt ' Immo contubernales. 'Servi sunt.' Immo humiles amici. 'Servi sunt.' Immo conservi, si cogitaveris tantundem in utrosque licere fortunae. [2] Itaque rideo istos qui turpe existimant cum servo suo cenare: quare, nisi quia superbissima consuetudo cenanti domino stantium servorum turbam circumdedit? Est ille plus quam capit, et ingenti aviditate onerat distentum ventrem ac desuetum iam ventris officio, ut maiore opera omnia egerat quam ingessit. [3] At infelicibus servis movere labra ne in hoc quidem ut loquantur, licet; virga murmur omne compescitur, et ne fortuita quidem verberibus excepta sunt, tussis, sternumenta, singultus; magno malo ulla voce interpellatum silentium luitur; nocte tota ieiuni mutique perstant. [4] Sic fit ut isti de domino loquantur quibus coram domino loqui non licet. At illi quibus non tantum coram dominis sed cum ipsis erat sermo, quorum os non consuebatur, parati erant pro domino porrigere cervicem, periculum imminens in caput suum avertere; in conviviis loquebantur, sed in tormentis tacebant.

Grazie

Risposte
SuperGaara
Prego 1000 :XD;)

Alla prossima Kimaro :hi

Kimaro
Grazie 1000. (grandissimoooooo)

SuperGaara
Spero vada bene :satisfied

Ila
Grande Ste!complimenti davvero!

SuperGaara
Analisi del periodo

Libenter ex iis cognovi = principale
qui a te veniunt = subordinata relativa
familiariter te cum servis tuis vivere = subordinata infinitiva oggettiva

Hoc prudentiam tuam, hoc eruditionem decet = principale

"Servi sunt" = principale

Immo homines = principale

"Servi sunt" = principale

Immo contubernales = principale

"Servi sunt" = principale

Immo humiles amici = principale

"Servi sunt" = principale

Immo conservi = principale
si cogitaveris tantundem in utrosque licere fortunae = subordinata ipotetica

Itaque rideo istos = principale
qui turpe existimant cum servo suo cenare = subordinata relativa

quare nisi quia superbissima consuetudo cenanti domino stantium servorum turbam circumdedit = principale

Est ille plus quam capit = principale
et ingenti aviditate onerat distentum ventrem ac desuetum iam ventris officio = coordinata alla principale
ut maiore opera omnia egerat quam ingessit = subordinata modale

At infelicibus servis movere labra ne in hoc quidem licet = principale
ut loquantur = subordinata finale

virga murmur omne compescitur = principale
et ne fortuita quidem verberibus excepta sunt, tussis, sternumenta, singultus = coordinata alla subordinata

magno malo ulla voce interpellatum silentium luitur = principale

nocte tota ieiuni mutique perstant = principale

Sic fit ut isti de domino loquantur = principale
quibus coram domino loqui non licet = subordinata relativa

At illi parati erant pro domino porrigere cervicem, periculum imminens in caput suum avertere = principale
quibus non tantum coram dominis sed cum ipsis erat sermo = subordinata relativa
quorum os non consuebatur = subordinata relativa

in conviviis loquebantur = principale
sed in tormentis tacebant = coordinata avversativa alla principale

Traduzione

Ho sentito con piacere da persone provenienti da Siracusa che tratti familiarmente i tuoi servi: questo comportamento si confà alla tua saggezza e alla tua istruzione. "Sono schiavi." No, sono uomini. "Sono schiavi". No, vivono nella tua stessa casa. "Sono schiavi". No, umili amici. "Sono schiavi." No, compagni di schiavitù, se pensi che la sorte ha uguale potere su noi e su loro. Perciò rido di chi giudica disonorevole cenare in compagnia del proprio schiavo; e per quale motivo, poi, se non perché è una consuetudine dettata dalla piú grande superbia che intorno al padrone, mentre mangia, ci sia una turba di servi in piedi? Egli mangia oltre la capacità del suo stomaco e con grande avidità riempie il ventre rigonfio ormai disavvezzo alle sue funzioni: è più affaticato a vomitare il cibo che a ingerirlo. Ma a quegli schiavi infelici non è permesso neppure muovere le labbra per parlare: ogni bisbiglio è represso col bastone e non sfuggono alle percosse neppure i rumori casuali, la tosse, gli starnuti, il singhiozzo: interrompere il silenzio con una parola si sconta a caro prezzo; devono stare tutta la notte in piedi digiuni e zitti. Così accade che costoro, che non possono parlare in presenza del padrone, ne parlino male. Invece quei servi che potevano parlare non solo in presenza del padrone, ma anche col padrone stesso, quelli che non avevano la bocca cucita, erano pronti a offrire la testa per lui e a stornare su di sé un pericolo che lo minacciasse; parlavano durante i banchetti, ma tacevano sotto tortura.

Kimaro
No ma a me servirebbe solo la costruzione. Cmq la versione è di Seneca e si trova in internet!

Ila
Ma l'hai già tradotta?

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