Mi servono i commenti alle epistole di Orazio?
mi servono i commenti ad alcune epistole di Orazio
cerco o la trama oppure un commento... aiutatemii please... :( :( :( :( :( :( :(
cerco o la trama oppure un commento... aiutatemii please... :( :( :( :( :( :( :(
Risposte
PRIMO LIBRO
L’epistola I è l’ultimo componimento che Orazio dedicò a Mecenate. Il poeta ripete di volersi dedicare ai temi dell’auscultazione interiore. Si tratta di raggiungere l’autárkeia, l’autosufficienza o indipendenza spirituale del saggio.
Giustifica l'abbandono della lirica con il nuovo interesse per la filosofia e dichiara di non seguire nessuna dottrina in particolare: il sapiente è libero e onorato.
Epistola III a Giulio Floro: chiede al giovane notizie sui letterati che avevano accompagnato Tiberio in Asia e lo esorta allo studio della filosofia.
Epistola VIII a Celso Albinovano: dichiara di trovarsi in un periodo di crisi spirituale e si congratula per il suo nuovo incarico.
Epistola IX a Tiberio: è un biglietto di raccomandazione per l'amico Settimio, del quale mette in buona luce le qualità.
Epistola X ad Aristio Fusco: sostiene che la felicità consiste nella vita agreste e nell'accontentarsi di poco.
SECONDO LIBRO
Epistola I ad Augusto: è una lunga lettera di 270 versi nella quale Orazio lamenta che i lettori preferiscano i poeti arcaici a quelli viventi senza rendersi conto dei loro difetti e descrive lo sviluppo della letteratura latina contemporanea; si scusa infine di essere incapace di celebrare degnamente le gesta di Augusto.
Epistola III ai Pisoni o De arte poetica: è un trattato organico sulla poesia, che illustra il pensiero estetico oraziano secondo la concezione di Aristotele, al quale il poeta si riferisce, soprattutto per il genere epico e drammatico: tragedia, commedia e dramma satiresco, del quale non è pervenuto nulla. Fonte delle teorie furono, con buona probabilità, gli scritti del peripatetico Neottolemo di Pario, vissuto nel sec. III a.C. Il poeta ribadisce anche la sua concezione di una poesia raffinata, frutto di un paziente labor limae.
Vedi anche questo appunto, può esserti utile.
ciao :hi
L’epistola I è l’ultimo componimento che Orazio dedicò a Mecenate. Il poeta ripete di volersi dedicare ai temi dell’auscultazione interiore. Si tratta di raggiungere l’autárkeia, l’autosufficienza o indipendenza spirituale del saggio.
Giustifica l'abbandono della lirica con il nuovo interesse per la filosofia e dichiara di non seguire nessuna dottrina in particolare: il sapiente è libero e onorato.
Epistola III a Giulio Floro: chiede al giovane notizie sui letterati che avevano accompagnato Tiberio in Asia e lo esorta allo studio della filosofia.
Epistola VIII a Celso Albinovano: dichiara di trovarsi in un periodo di crisi spirituale e si congratula per il suo nuovo incarico.
Epistola IX a Tiberio: è un biglietto di raccomandazione per l'amico Settimio, del quale mette in buona luce le qualità.
Epistola X ad Aristio Fusco: sostiene che la felicità consiste nella vita agreste e nell'accontentarsi di poco.
SECONDO LIBRO
Epistola I ad Augusto: è una lunga lettera di 270 versi nella quale Orazio lamenta che i lettori preferiscano i poeti arcaici a quelli viventi senza rendersi conto dei loro difetti e descrive lo sviluppo della letteratura latina contemporanea; si scusa infine di essere incapace di celebrare degnamente le gesta di Augusto.
Epistola III ai Pisoni o De arte poetica: è un trattato organico sulla poesia, che illustra il pensiero estetico oraziano secondo la concezione di Aristotele, al quale il poeta si riferisce, soprattutto per il genere epico e drammatico: tragedia, commedia e dramma satiresco, del quale non è pervenuto nulla. Fonte delle teorie furono, con buona probabilità, gli scritti del peripatetico Neottolemo di Pario, vissuto nel sec. III a.C. Il poeta ribadisce anche la sua concezione di una poesia raffinata, frutto di un paziente labor limae.
Vedi anche questo appunto, può esserti utile.
ciao :hi
Accedi a tutti gli appunti
Tutor AI: studia meglio e in meno tempo