L'ORO DI GIUGURTA (44712)

enzo092
Iugurtha, ut Numidiam in suam potestatem redigeret, Hiempsalem per insidias necavit et eius fratrem, Adherbalem, aggressus est bello. Adherbal, proelio victus, Romam contendit, ut senatum doceret de caede fratris et de suis fortunis. Iugurtha autem, quamvis populum Romanum timeret, adversus iram eius spem habebat magnam in avaritia nobilitatis et in pecunia sua. Itaque cum auto et argento multo Romam legatos misit, quibus praecepit primum ut veteres amicos muneribus explerent, deinde ut novos adquirerent. Ubi Romam legati venerunt et, ex praecepto regis, hospitibus et aliis, quorum ea tempestate auctoritas in senatu pollebat, magna munera miserunt, Iugurtha ex maxima invidia venit in gratiam et favorem nobilium. Quorum alii spe praemio iducti egerunt ne gravius in eum senatores consulerent.

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GRAZIE MILLEE A TUTTIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII :)

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ooOO Nicole OOoo
Giugurta, affinchè portasse in suo potere la Numida, regione dell' Africa, assalì e uccise Iempsale e mosse guerra a suo fratello Aderbale. Aderbale, vinto in combattimento, si diresse subito a Roma per denunciare l' uccisione del suo fratello al senato e reclamare punizioni. Giugurta,temeva in verità, fortemente il popolo romano e inviò ambasciatori con oro e argento a Roma con cui si anticipava affinchè dessero molti doni ai suoi antichi fautori e acquistassero nuovi amici. Quando gli ambasciatori giunsero a Roma infatti, di buon grado tutti i nobili videro sopratutto quelli che avevano valore nello stato ( grande influenza per lo stato) , (quando) generosamente gli offrivano l' oro di Giugurta. In codesto modo Giugurta passò dalla più viva indignazione alla nobile grazia. Infatti i nobili, indotti dai ( doni) inviati, circuivano proprio i senatori e deliberavano seriamente su Giugurta.

ciao :hi :hi
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silmagister
Iugurtha, ut Numidiam in suam potestatem redigeret, Hiempsalem per insidias necavit et eius fratrem, Adherbalem, aggressus est bello. Adherbal, proelio victus, Romam contendit, ut senatum doceret de caede fratris et de suis fortunis. Iugurtha autem, quamvis populum Romanum timeret, adversus iram eius spem habebat magnam in avaritia nobilitatis et in pecunia sua. Itaque cum auto et argento multo Romam legatos misit, quibus praecepit primum ut veteres amicos muneribus explerent, deinde ut novos adquirerent. Ubi Romam legati venerunt et, ex praecepto regis, hospitibus et aliis, quorum ea tempestate auctoritas in senatu pollebat, magna munera miserunt, Iugurtha ex maxima invidia venit in gratiam et favorem nobilium. Quorum alii spe praemii inducti egerunt ne gravius in eum senatores consulerent.

Giugurta, per ridurre in suo potere la Numidia, regione dell' Africa, assalì e uccise Iempsale grazie ad un agguato e mosse guerra aggredì con una guerra suo fratello Aderbale. Aderbale, vinto in combattimento, si diresse subito a Roma per denunciare l' uccisione del suo fratello al senato e reclamare punizioni informare il senato sull'uccisione del fratello e sulla propria sorte. Giugurta,temeva in verità, fortemente il popolo romano e inviò ambasciatori con oro e argento a Roma con cui si anticipava affinchè dessero molti doni ai suoi antichi fautori e acquistassero nuovi amici, benchè temesse il popolo romano, riponeva molta speranza nell'avidità dei nobili e nel proprio denaro contro la sua collera. Inviò perciò a Roma degli ambasciatori con molto oro e argento, ai quali diede l'ordine prima di soddisfare con elargizioni i vecchi amici, e poi di acquisirne di nuovi. Quando gli ambasciatori giunsero a Roma , infatti di buon grado tutti i nobili videro sopratutto quelli che avevano valore nello stato ( grande influenza per lo stato) , (quando) generosamente gli offrivano l' oro di Giugurta e, secondo l'ordine del re, fecero pervenire grandi doni agli ospiti e agli altri, la cui autorità a quel tempo aveva grande influenza nel senato, Giugurta da una grandissima malevolenza passò alla riconciliazione e al favore dei nobili. In codesto modo Giugurta passò dalla più viva indignazione alla nobile grazia.Infatti i nobili, indotti dai ( doni) inviati, circuivano proprio i senatori e deliberavano seriamente su Giugurta. Altri fra questi, spinti dalla speranza di una ricompensa, fecero in modo che i senatori non prendessero provvedimenti troppo gravi nei suoi confronti.

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