Latino (69285)

@_giuly_@
Cuicumque rei magnitudinem natura dederat,dedit et modum.Nihil infinitum est nisi Oceanus.Aiunt fertiles in Oceano iacere terras ultraque Oceanum rursus alia litora,alium nasci orbem,nec usquam rerum naturam desinere sed semper inde,ubi desisse videatur,novam exsurgere.Facile ista finguntur,quia Oceanus navigari non potest.Satis sit hactenus Alexandro vicisse,qua mundo lucere satis est.Intra has terras caelum Hercules meruit.Stat immotum mare et quasi deficientis in suo fine naturae pigra moles;novae ac terribiles figurae,magna etiam Oceano portenta,quae profunda ista vastitas nutrit;confusa lux alta caligine et interceptus tenebris dies;ipsum vero grave et defixum mare et aut nulla aut ignota sidera.Tua est,Alexander,rerum natura:post omnia Oceanus,post Oceanum nihil.

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selene82
prego! :)

@_giuly_@
grazie mille!

selene82
A qualsiasi cosa alla quale la natura aveva dato grandezza, diede anche misura. Non c'è niente di infinito se non l'Oceano. Dicono che sull'Oceano ci siano terre fertili, e oltre l'Oceano di nuovo altri lidi, che nasca un nuovo mondo, che la natura non abbia mai fine, ma sempre, là dove sembra che sia venuta meno, rinasca nuova. Facilmente si immaginano queste cose, poiché l’Oceano non si può navigare. Sia sufficiente ad Alessandro aver conquistato quella parte del mondo in cui è sufficiente che il sole illumini. All'interno di queste terre Ercole meritò il cielo. Sta immobile il mare e la pigra mole della natura che quasi viene meno al suo confine; (ci sono) forme nuove e terrificanti, prodigi grandi anche per l’Oceano, che questa profonda vastità nutre, la luce confusa a una profonda caligine e il giorno frammisto alle tenebre; il mare stesso è pesante e fisso, e le stelle o non ci sono o sono ignote. Tuo è il mondo, Alessandro: dopo tutte le cose c’è l’Oceano, dopo l’Oceano il nulla.

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