Il viaggio di Cicerone
Mi servirebbe un aiuto con questa versione di latino (se per favore non prendete quella su splash latino perché credo non vada bene).
Tullius et Cicero Tironi suo s.p.d.
Nos a te, ut scis, discessimus, a.d. IIII Non. Nov., Leucadem venimus a.d. VIII Id. Nov., a.d. VII Actium. Ibi propter tempestatem a.d. VI Id. morati sumus. Inde VIIII Kal. Interea qui cupide profecti sunt multi naufragia fecerunt. Nos eo die cenati solvinus. Inde Austro lenissimo caelo sereno nocte illa et die postero in Italiam ad Hydruntem ludibundi pervenimus eodemque vento postridie hora IIII Brundisium venimus. A.d. V Kal. Dec. servus Cn. Planci Brundisii tandem aliquando mihi a te exspectatissimas litteras reddidit datas Id. Nov., quae me molestia valde levaverunt. Asclapo medicus plane confirmat propediem te valentem fore. Scio te omnia facturum esse ut nobiscum quam primum sis, sed tamen ita velim ut ne properes. Te hoc rogo et a te peto ne temere naviges (solent nautae festinare quaestus sui causa). Cautus sis, mi Tiro; mare magnum et difficile tibi est. Si poteris, cum Mescinio (caute is solet navigare), si minus, cum honesto aliquo homine, cuius auctoritate navicularius moveatur. Vale, salve.
XIV Kal. Mai.
Grazie in anticipo :)
Tullius et Cicero Tironi suo s.p.d.
Nos a te, ut scis, discessimus, a.d. IIII Non. Nov., Leucadem venimus a.d. VIII Id. Nov., a.d. VII Actium. Ibi propter tempestatem a.d. VI Id. morati sumus. Inde VIIII Kal. Interea qui cupide profecti sunt multi naufragia fecerunt. Nos eo die cenati solvinus. Inde Austro lenissimo caelo sereno nocte illa et die postero in Italiam ad Hydruntem ludibundi pervenimus eodemque vento postridie hora IIII Brundisium venimus. A.d. V Kal. Dec. servus Cn. Planci Brundisii tandem aliquando mihi a te exspectatissimas litteras reddidit datas Id. Nov., quae me molestia valde levaverunt. Asclapo medicus plane confirmat propediem te valentem fore. Scio te omnia facturum esse ut nobiscum quam primum sis, sed tamen ita velim ut ne properes. Te hoc rogo et a te peto ne temere naviges (solent nautae festinare quaestus sui causa). Cautus sis, mi Tiro; mare magnum et difficile tibi est. Si poteris, cum Mescinio (caute is solet navigare), si minus, cum honesto aliquo homine, cuius auctoritate navicularius moveatur. Vale, salve.
XIV Kal. Mai.
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Ecco a te :)
Tullio e Cicerone salutano il loro Tirone
Noi, come sai, ci siamo separati da te il 2 Novembre, siamo giunti a Leucade il 6 Novembre, ad Azio il 7. Lì, a causa di una tempesta, ci siamo fermati l'8. [Controlla da 'Inde VIIII Kal', c'è qualcosa che non quadra]. Frattanto coloro che sono partiti bramosamente hanno fatto naufragio. Noi siamo salpati quel giorno dopo aver pranzato. Da lì con un vento molto lieve, con il cielo sereno, quella notte e il giorno dopo siamo arrivati in Italia, a Idrunto, felici e con lo stesso vento il giorno dopo siamo giunti a Brindisi alle 9. Il giorno 27 il servo di Gneo Plancio a Brindisi finalmente una buona volta mi ha consegnato una lettera molto attesa da parte tua, che era stata data il 15, che mi ha sollevato molto dalla pena. Il medico Asclapo conferma senza dubbio che tra poco starai bene. So che farai di tutto per essere con noi quanto prima, tuttavia vorrei che non ti affrettassi. Ti prego di ciò e ti chiedo di non navigare sconsideratamente (i marinai sono soliti affrettarsi per il loro guadagno). Sii prudente, mio Tirone; il mare per te è grande e pericoloso. Se potrai, con Mescinio (egli è solito navigare con prudenza), altrimenti (= si minus) con un altro uomo onesto, dalla cui autorità sia guidato l'armatore.
:hi
Tullio e Cicerone salutano il loro Tirone
Noi, come sai, ci siamo separati da te il 2 Novembre, siamo giunti a Leucade il 6 Novembre, ad Azio il 7. Lì, a causa di una tempesta, ci siamo fermati l'8. [Controlla da 'Inde VIIII Kal', c'è qualcosa che non quadra]. Frattanto coloro che sono partiti bramosamente hanno fatto naufragio. Noi siamo salpati quel giorno dopo aver pranzato. Da lì con un vento molto lieve, con il cielo sereno, quella notte e il giorno dopo siamo arrivati in Italia, a Idrunto, felici e con lo stesso vento il giorno dopo siamo giunti a Brindisi alle 9. Il giorno 27 il servo di Gneo Plancio a Brindisi finalmente una buona volta mi ha consegnato una lettera molto attesa da parte tua, che era stata data il 15, che mi ha sollevato molto dalla pena. Il medico Asclapo conferma senza dubbio che tra poco starai bene. So che farai di tutto per essere con noi quanto prima, tuttavia vorrei che non ti affrettassi. Ti prego di ciò e ti chiedo di non navigare sconsideratamente (i marinai sono soliti affrettarsi per il loro guadagno). Sii prudente, mio Tirone; il mare per te è grande e pericoloso. Se potrai, con Mescinio (egli è solito navigare con prudenza), altrimenti (= si minus) con un altro uomo onesto, dalla cui autorità sia guidato l'armatore.
:hi
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