Il senso delle sventure per i buoni

TheMick971
Quare multa bonis viris adversa eveniunt? Nullum accidere bono viro malum potest: non miscentur contraria. Quemadmodum tot amnes, tot superne deiecti imbres, tanta medicatorum vis fontium non mutant saporem maris, ita adversarum impetus rerum viri fortis non vertit animum: manet in statu, quicquid evenit; est enim omnibus externis potentior. Nec hoc dico: non sentit illa, sed vincit et, alioqui quietus placidusque, contra incurrentia attolitur. Omnia adversa exercitationes putat. Quis autem, vir modo et erectus ad honesta, non est laboris appetens iusti et ad officia cum periculo promptus? Cui industrio otium poena non est?
Grazie

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ShattereDreams
Per quale motivo agli uomini buoni capitano molte avversità? Non può capitare nessun male all'uomo buono: non si mescolano i contrari. Come tutti i fiumi, tutte le piogge cadute dall'alto, tanta abbondanza di fonti minerali non cambiano il sapore del mare, così l'impeto degli eventi avversi non smuove l'animo dell'uomo forte: resta nel suo stato, qualsiasi cosa avvenga; infatti è più forte di tutte le cose esterne. Non dico che non le sente, ma le vince e, normalmente pacifico e tranquillo, si innalza contro le cose che lo assalgono. Considera esercitazioni tutte le cose avverse. Chi poi, purché uomo e intento ad attività oneste, non è desideroso di una giusta fatica e pronto a pericoli per il dovere? Per quale persona attiva l'inattività non è un castigo?



:hi
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