Il re numa pompilio e la ninfa egeria (58958)

aiutolatino
Numa Pompiliusm, quo nullum Romanorum regem clariorem fuisse constat, astutia usus est ut civium effrenatos mores compesceret atque pietatem erga deos restitueret. apud oppidum Ariciam, haud longe ab urbe Roma, nemus erat sacrum Dianae, ibique specus olim fuit et fons aquae frigidae. Illuc Numa nocturno tempore adibat atque, omnibus remotis, in specu ingrediebatur atque tempus de undustria terebat, cum imnes interim , qui regem expectabant, essent metu ac veneratione perfusi. Illinc egrediens Numa de rei publicae statu simulabat se tractavisse cum Nympha Egeria Camenisque , quibus rex locum ipsum consecraverat. Ita factum est ut ipse dissolutos mores coerceret atque plebs, terrore metuque perculsa, maiorum religionem coleret.

Risposte
hakunamatata
fonti: internet

Numa Pompilio, su cui è noto che non ci sia stato altro re dei romani più famoso, osò con l'astuzia frenare i costrumi scellerati dei cittadini e restituire la pietà verso gli dei. Presso Ariccia, non molto lontano da Roma, vi era un santuario sacro a Diana, e qui una volta vi fu uno specchio e fonte di acqua fredda. Quivi Numa andava di notte e, lontano dagli amici, entrava nello specchio di acqua e passava il tempo (cerca de undustria), essendo tutti intanto, quelli che aspettavano il re, colpiti da paura e venerazione. Uscendo da lì poi Numa fingeva di aver trattato della condizione dello stato con la ninfa Egeria e con (cerca Camenis), alle quali il re aveva consacrato lo stesso luogo. Così accadde che lui stesso costringesse i costumi dissoluti e la plebe, colpita da terrore e paura, coltivasse la religione degli avi.

Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.