Ho bisogno della traduzione di queste due versioni
Chiedo se e possibile tradurre queste due versioni il prima possibile dal momento che il mio professore me ne ha assegnate 27, ringrazio in anticipo.
Due rane paurose (Prima versione)
Magna ranarum tribus in parva lacuna apud viam habitabat, quo boves ad potum venire solebant; sed saepe, quia aqua parum alta erat, ranae a bobus conculcabantur. Olim ranarum maxima natu longe a via stagnum multo maius altiusque vidit et statim aliis ranis dixit: "Veneie mecum, amicae! Altum stagnum inveni, quod nos a bobus defendet; eorum pedes enim fundum tangere non possunt, quia aqua altior est". Confestim ranae e lacuna foras se praecipitaverunt et rana dux in altum stagnum amicas suas duxit. At duae ranae timidae et obstinatiores in lacuna manserunt et inter se dicebant: "Aliae ranae stultae sunt et ob audaciam suam cito vitam amittent: boves enim in via earum capita calcabunt". Sed repente, dum eae ita dicunt, magnus bos in lacunam intrat et ungulato pede duas miseras ranas elidit.
Fabula docet: multi homines meliora numquam cupiunt et ob rerum novarum timorem peiora sibi servant.
Il leone e il pastore (Seconda versione)
Leo, pede spina vulneratus, ante speluncam suam iacebat et magno dolore gemebat. Forte pastorem vidit, eum vocavit atque supplicavit: "Quaeso, amice, ex pede meo spinam, quae causa tanti doloris est, extrahe!". Misericors pastor leonis praecationem exaudivit, spinam ex eius pede extraxit atque leo in nemus festive revertit. Post aliquot annos pastor sceleris iniuste accusatus est et ad bestias damnatus est. In circo inter alias beluas etiam ille leo erat, qui statim beneficii auctorem agnovit. Itaque, dum homo ab aliis beluis petitur, leo ad eum appropinquavit et a periculo defendit. Tum iudices, qui in circo aderant, pastorem innocentem iudicaverunt atque libertatem non solum homini sed etiam leoni donaverunt. Itaque leo ad speluncam suam in nemore, pastor ad suam miseram casam revertit.
Due rane paurose (Prima versione)
Magna ranarum tribus in parva lacuna apud viam habitabat, quo boves ad potum venire solebant; sed saepe, quia aqua parum alta erat, ranae a bobus conculcabantur. Olim ranarum maxima natu longe a via stagnum multo maius altiusque vidit et statim aliis ranis dixit: "Veneie mecum, amicae! Altum stagnum inveni, quod nos a bobus defendet; eorum pedes enim fundum tangere non possunt, quia aqua altior est". Confestim ranae e lacuna foras se praecipitaverunt et rana dux in altum stagnum amicas suas duxit. At duae ranae timidae et obstinatiores in lacuna manserunt et inter se dicebant: "Aliae ranae stultae sunt et ob audaciam suam cito vitam amittent: boves enim in via earum capita calcabunt". Sed repente, dum eae ita dicunt, magnus bos in lacunam intrat et ungulato pede duas miseras ranas elidit.
Fabula docet: multi homines meliora numquam cupiunt et ob rerum novarum timorem peiora sibi servant.
Il leone e il pastore (Seconda versione)
Leo, pede spina vulneratus, ante speluncam suam iacebat et magno dolore gemebat. Forte pastorem vidit, eum vocavit atque supplicavit: "Quaeso, amice, ex pede meo spinam, quae causa tanti doloris est, extrahe!". Misericors pastor leonis praecationem exaudivit, spinam ex eius pede extraxit atque leo in nemus festive revertit. Post aliquot annos pastor sceleris iniuste accusatus est et ad bestias damnatus est. In circo inter alias beluas etiam ille leo erat, qui statim beneficii auctorem agnovit. Itaque, dum homo ab aliis beluis petitur, leo ad eum appropinquavit et a periculo defendit. Tum iudices, qui in circo aderant, pastorem innocentem iudicaverunt atque libertatem non solum homini sed etiam leoni donaverunt. Itaque leo ad speluncam suam in nemore, pastor ad suam miseram casam revertit.
Miglior risposta
Due rane paurose
Una grande tribù di rane viveva in una piccola pozza d'acqua vicino ad una strada, in cui i buoi erano soliti andare a bere; ma spesso, poiché l'acqua era poco profonda, le rane venivano calpestate dai buoi. Un giorno la più anziana delle rane vide dalla strada uno stagno molto più grande e più profondo e subito disse alle altre rane: «Venite con me, amiche! Ho trovato uno stagno profondo, che ci proteggerà dai buoi; infatti le loro zampe non possono toccare il fondo, poiché l'acqua è piuttosto profonda». Subito le rane si precipitarono fuori dalla pozza d'acqua e il capo rana guidò le sue amiche nel profondo stagno. Ma due rane timorose e piuttosto ostinate restarono nella pozza d'acqua e dicevano tra loro: «Le altre rane sono sciocche e a causa della loro impudenza presto perderanno la vita: i buoi infatti lungo la strada schiacceranno le loro teste». Ma all'improvviso, mentre esse dicono così, un grande bue entra nella pozza d'acqua e con la zampa provvista di zoccolo schiaccia le sue sventurate rane.
La favola insegna: molti uomini non desiderano mai cose migliori e a causa del timore delle novità si riservano le cose peggiori.
Aggiunto 6 minuti più tardi:
Il leone e il pastore
Un leone, ferito ad una zampa da una spina, giaceva davanti alla sua spelonca e si lamentava per il gran dolore. Per caso vide un pastore, lo chiamò e lo supplicò: «Ti prego, amico, estrai dalla mia zampa la spina, che è causa di un dolore tanto grande!». Il pastore misericordioso esaudì la preghiera del leone, estrasse la spina dalla sua zampa e il leone tornò rapidamente nel bosco. Dopo alcuni anni il pastore fu accusato ingiustamente di un crimine e fu condannato alle belve. Nel circo tra le altre belve c'era anche quel leone, che subito riconobbe l'artefice del beneficio. Pertanto, mentre l'uomo veniva attaccato dalle altre belve, il leone si avvicinò a lui e lo difese dal pericolo. Allora i giudici, che erano presenti nel circo, giudicarono il pastore innocente e donarono la libertà non solo all'uomo, ma anche al leone. Pertanto il leone ritornò alla sua spelonca nel bosco, il pastore alla sua povera capanna.
Una grande tribù di rane viveva in una piccola pozza d'acqua vicino ad una strada, in cui i buoi erano soliti andare a bere; ma spesso, poiché l'acqua era poco profonda, le rane venivano calpestate dai buoi. Un giorno la più anziana delle rane vide dalla strada uno stagno molto più grande e più profondo e subito disse alle altre rane: «Venite con me, amiche! Ho trovato uno stagno profondo, che ci proteggerà dai buoi; infatti le loro zampe non possono toccare il fondo, poiché l'acqua è piuttosto profonda». Subito le rane si precipitarono fuori dalla pozza d'acqua e il capo rana guidò le sue amiche nel profondo stagno. Ma due rane timorose e piuttosto ostinate restarono nella pozza d'acqua e dicevano tra loro: «Le altre rane sono sciocche e a causa della loro impudenza presto perderanno la vita: i buoi infatti lungo la strada schiacceranno le loro teste». Ma all'improvviso, mentre esse dicono così, un grande bue entra nella pozza d'acqua e con la zampa provvista di zoccolo schiaccia le sue sventurate rane.
La favola insegna: molti uomini non desiderano mai cose migliori e a causa del timore delle novità si riservano le cose peggiori.
Aggiunto 6 minuti più tardi:
Il leone e il pastore
Un leone, ferito ad una zampa da una spina, giaceva davanti alla sua spelonca e si lamentava per il gran dolore. Per caso vide un pastore, lo chiamò e lo supplicò: «Ti prego, amico, estrai dalla mia zampa la spina, che è causa di un dolore tanto grande!». Il pastore misericordioso esaudì la preghiera del leone, estrasse la spina dalla sua zampa e il leone tornò rapidamente nel bosco. Dopo alcuni anni il pastore fu accusato ingiustamente di un crimine e fu condannato alle belve. Nel circo tra le altre belve c'era anche quel leone, che subito riconobbe l'artefice del beneficio. Pertanto, mentre l'uomo veniva attaccato dalle altre belve, il leone si avvicinò a lui e lo difese dal pericolo. Allora i giudici, che erano presenti nel circo, giudicarono il pastore innocente e donarono la libertà non solo all'uomo, ma anche al leone. Pertanto il leone ritornò alla sua spelonca nel bosco, il pastore alla sua povera capanna.
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