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Scratch_91
Phaedrus, divi Tiberii libertus, Aesopi imitator, fabulas scripsit multas in quibus ani-malia humanas partes agunt, quasi personas hominum sibi induerent Hae fabulae nobis non solum delectationi sunt, sed etiam incitamento ad bene vìvendum. Nam moribus nostris corrigendis aptissimae videntur. Quis enim fabulam de lupo et agno ex eode, rivo bibentibus legens, non sibi persuadebit adrogantiam semper coercendam esse? Quis nimiam cibi vel divitiarum cupiditatem hominibus obesse non videbit, si de cane, carnem per flumen ferente, attente legerit? Eodem modo ovis et vacca cum leone venantes nobis documento sunt humilibus societatem cum potentìbus non esse faciendam. Nobis enim persuadere debemus amicitiam et socie-tatem potentiorum non fideles (affidabili) esse.

Risposte
Mario
chiudo

Scratch_91
Grazie mille! XD

cinci
Fedro, un liberto del divo Tiberio, imitatore di Esopo, scrisse favole nelle quali gli animali recitano parti umane, come se incarnassero caratteri umani. Queste favole non ci piacciono solamente, ma sono anche di sprono per vivere meglio. Infatti sembrano validissime per correggere le nostre abitudini. Chi infatti leggendo la storia del lupo e dell'agnello che bevevano al fiume non si è convinto del fatto che l'arroganza deve sempre essere lasciata da parte? Chi non vedrà un uomo che non sia avido di una gran quantità di cibo e di molte ricchezze, come potrà leggere nella favola del cane che portava un pezzo di carne al fiume? Allo stesso modo una pecora ed una mucca che cacciano con il leone ci dà dimostrazione del fatto che i deboli non devono stringere accordi con i potenti. Infatti ci dobbiamo convincere che l'amicizia e l'alleanza dei potenti non è fedele.

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