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in Aulidis portu adversis Graecorum classis detinebatur.Tum Calchas vates interrogatus a Graecorum ducibus respondit: " Naves in portu retinentur, quia rex Agamemnon cervam Dianae sacram necavit.Postquam sacrificio Iphigeniae , regis filiae, ira deae placata erit, venti ad navigationem secudni rursus flabunt ". Agamemnon primo infandum facinus recusavit sed tandem , multorum precibus commotus, deae voluntati paruit. Itaque virgo Iphigenia , nuptiarum simulatione ab urbe Mycenis in castra advocata est. Postquam fatum suum cognovit, caritate patriae impulsa . aequo animo sacrificio adnuit. Sed sacerdotem, iam virginem immolatur, Diana retinuit: ex improviso cerva apparuit et pro virgine immolata est. Iphigenia a dea in terram Tauricam traducta est.
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La flotta dei Greci era trattenuta in Aulide dai venti contrari. Allora il vate Calcante, interrogato dai comandanti dei Greci, rispose: «Le navi sono trattenute nel porto, poiché il re Agamennone ha ucciso una cerva sacra a Diana. Dopo che l'ira della dea sarà placata dal sacrificio di Ifigenia, figlia del re, soffieranno di nuovo venti favorevoli alla navigazione». Agamennone in un primo momento rifiutò l'orribile gesto ma alla fine, indotto dalle preghiere di molti, obbedì alla volontà della dea. E così la fanciulla Ifigenia dalla città di Micene fu chiamata nell'accampamento con la scusa delle nozze. Dopo che ebbe conosciuto il suo destino, spinta dall'affetto per la patria, acconsentì al sacrificio con animo sereno. Ma Diana fermò il sacerdote, che già sacrificava la fanciulla: all'improvviso apparve una cerva e fu sacrificata al posto della fanciulla. Ifigenia fu condotta dalla dea in terra Taurica.
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