Correzione versione già svolta
mi servirebbe che qualcuno corregga la versione che ho tradotto
versione
Hirundo lusciniae soror erat atque olim vocem suavem et iucundam auribus habebat. Cum sorore in silvis et in agris semper vixerat iucundisque cantibus, praesertim solis ortu et occasu, pastoribus agricolisque magnam delectationem praebuerat.
Olim tamen lusciniae dixit: « Iam non delectabo meis cantibus rudium agrestiumque agricolarum aures. In proximam urbem volare opto et urbanas civium aures cantu delectabo ». Agros igitur silvasque reliquit laetaque in urbem volavit.
Ibi in domorum tectis et super longis porticibus et sub arcubus et in foro vocem suam effundebat.
Sed urbis incolae prae curruum strepitu in viis et fori clamore aures superbae avis voci non praebebant.
Denique, post multos conatus, tacuit inutilisque artis usum amisit: quare hodie hirundines non cantant sed solum ingratos stridores emittunt.
traduzione
La rondine era sorella dell’usignolo e un tempo aveva una voce soave e piacevole all’udito. Con la sorella aveva sempre vissuto nelle foreste e nei campi con piacevoli canti, soprattutto all’alba e al tramonto, con contadini e pastori aveva presentato grande diletto.
Un tempo tuttavia l’usignolo disse: «ormai non diletterò i miei canti alle rozze orecchie degli agresti e dei contadini. Desidero volare nella prossima città e alle orecchie dei cortesi cittadini diletterò il canto ».
Quindi lascia i campi e i boschi e lieta volò nella città. Lì sui tetti delle abitazioni e su lunghi colonnati e sotto le arcate e nella piazza diffondeva la sua voce. Ma gli abitanti della città a causa del fragore dei carri nelle vie e degli schiamazzi nelle piazze, non offrivano le orecchie alla superba voce dell’uccello. Infine, dopo molti tentativi, si zittì e trascurò l’uso degli inutili arti: perciò oggi le rondini non cantano ma emettono solo uno spiacevole stridore.
grazie in anticipo :giggle :giggle
versione
Hirundo lusciniae soror erat atque olim vocem suavem et iucundam auribus habebat. Cum sorore in silvis et in agris semper vixerat iucundisque cantibus, praesertim solis ortu et occasu, pastoribus agricolisque magnam delectationem praebuerat.
Olim tamen lusciniae dixit: « Iam non delectabo meis cantibus rudium agrestiumque agricolarum aures. In proximam urbem volare opto et urbanas civium aures cantu delectabo ». Agros igitur silvasque reliquit laetaque in urbem volavit.
Ibi in domorum tectis et super longis porticibus et sub arcubus et in foro vocem suam effundebat.
Sed urbis incolae prae curruum strepitu in viis et fori clamore aures superbae avis voci non praebebant.
Denique, post multos conatus, tacuit inutilisque artis usum amisit: quare hodie hirundines non cantant sed solum ingratos stridores emittunt.
traduzione
La rondine era sorella dell’usignolo e un tempo aveva una voce soave e piacevole all’udito. Con la sorella aveva sempre vissuto nelle foreste e nei campi con piacevoli canti, soprattutto all’alba e al tramonto, con contadini e pastori aveva presentato grande diletto.
Un tempo tuttavia l’usignolo disse: «ormai non diletterò i miei canti alle rozze orecchie degli agresti e dei contadini. Desidero volare nella prossima città e alle orecchie dei cortesi cittadini diletterò il canto ».
Quindi lascia i campi e i boschi e lieta volò nella città. Lì sui tetti delle abitazioni e su lunghi colonnati e sotto le arcate e nella piazza diffondeva la sua voce. Ma gli abitanti della città a causa del fragore dei carri nelle vie e degli schiamazzi nelle piazze, non offrivano le orecchie alla superba voce dell’uccello. Infine, dopo molti tentativi, si zittì e trascurò l’uso degli inutili arti: perciò oggi le rondini non cantano ma emettono solo uno spiacevole stridore.
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Miglior risposta
Per fare prima l'ho ritradotta letteralmente; se hai qualche domanda o dubbio, scrivimi pure :) :hi
La rondine era sorella dell'usignolo e un tempo aveva una voce soave e piacevole alle orecchie. Aveva sempre vissuto con la sorella nei boschi e nei campi e con i gradevoli canti, soprattutto al sorgere e al tramontare del sole, aveva procurato grande diletto ai pastori e ai contadini. Un giorno tuttavia disse all'usignolo: «Con i miei canti non diletterò più le orecchie dei rozzi villani e contadini. Desidero volare nella città più vicina e con il canto diletterò le raffinate orecchie dei cittadini». Perciò abbandonò i campi e i boschi e volò lieta verso la città. Lì sui tetti delle case, sui lunghi porticati, sotto gli archi e nella piazza diffondeva la sua voce. Ma gli abitanti della città, a causa del frastuono dei carri nelle strade e delle grida della piazza non prestavano ascolto alla voce del superbo uccello. Alla fine, dopo molti tentativi, tacque e perse l'uso dell'inutile arte: per questo oggi le rondini non cantano ma emettono soltanto sgradevoli stridori.
La rondine era sorella dell'usignolo e un tempo aveva una voce soave e piacevole alle orecchie. Aveva sempre vissuto con la sorella nei boschi e nei campi e con i gradevoli canti, soprattutto al sorgere e al tramontare del sole, aveva procurato grande diletto ai pastori e ai contadini. Un giorno tuttavia disse all'usignolo: «Con i miei canti non diletterò più le orecchie dei rozzi villani e contadini. Desidero volare nella città più vicina e con il canto diletterò le raffinate orecchie dei cittadini». Perciò abbandonò i campi e i boschi e volò lieta verso la città. Lì sui tetti delle case, sui lunghi porticati, sotto gli archi e nella piazza diffondeva la sua voce. Ma gli abitanti della città, a causa del frastuono dei carri nelle strade e delle grida della piazza non prestavano ascolto alla voce del superbo uccello. Alla fine, dopo molti tentativi, tacque e perse l'uso dell'inutile arte: per questo oggi le rondini non cantano ma emettono soltanto sgradevoli stridori.
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