(261093)

matildefuregato
perfavore riuscireste a tradurre questa versione entro oggi pomeriggio? grazie mille in anticipo UN RE CONTADINO Alexander e Syria in Phoenicum fines descendit et Sidonem, urbem vetustate famaque conditorum inclitam, in potestatem suam redegit. Regnabat in urbe Strato (Stratone), sed, quia deditionem magis (più) civium adhortatione quam (che) sponte sua fecerat (aveva fatto), regno expulsus est. Tum Alexander, quia novum regem constituere volebat, principes civitatis convocavit et : “Ostendite -inquit (disse)- civem regno dignum (degno di)”. Statim principes una voce designaverunt hominem stirpis regiae, nomine (di nome) Abdalonyum, qui (che) magna cum patientia adversam fortunam ferebat: nam ob inopiam hortum suburbanum colebat. Causa eius paupertatis probitas erat. Intentusque operi diurno clamorem armorum non exaudiebat. Itaque Alexandri legati cum insignibus regiis ad hominem accederunt, dum forte hortum repurgat, et eum (lo) regem salutaverunt: “Salve (Salve), rex Sidoniorum: Sume regis animum et cum in solio sedebis, vitae ac necis civium dominus, serva continentiam et probitatem tuam”

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Pinchbeck
Alessandro se ne andò dalla Siria verso le terre dei Fenici e riconquistò (ricondusse sotto il proprio potere, lett.) Sidene, città rinomata per l'antichità e per la fama dei fondatori. Stratone regnava sulla città, ma, poiché aveva capitolato (aveva fatto la resa, lett.) più per l'esortazione dei cittadini che per sua volontà, venne cacciato dal regno. Allora, Alessandro, siccome voleva scegliere un nuovo re, convocò gli uomini più nobili della città, e disse: "Mostrate un cittadino degno del regno." Subito i nobili nominarono all'unisono un uomo della stirpe regia, di nome Abdalonimo (credo intendessi Abdalonymum), che sopportava con grande pazienza la sorte avversa: infatti, a causa della sua (aggiunto) povertà, coltivava un orto nei pressi della città. La ragione della sua povertà era la sua onestà. E intento nel lavoro quotidiano non sentiva il clamore delle armi. Perciò gli ambasciatori di Alessandro arrivarono dall'uomo con le insegne regie, mentre questi ripuliva l'orto (nel testo, 'accidentalmente', indica come non fosse un evento programmato), e lo salutarono come re: "Salve, re degli abitanti di Sidone, assumi il coraggio di un re e, quando siederai sul trono, padrone della vita e della morte dei cittadini, conserva la tua moderazione e la tua onestà."
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