La notizia dell’uccisione del capoterrorista di al-Quaeda, Osama bin Laden, impazza da stamattina anche su Internet: riproposta su tutti i siti web, ha già fatto il giro del mondo la foto pubblicata da Express News, tv pakistana, con il volto di bin Laden martoriato dal colpo di pistola che sarebbe partito da un’unità delle forze speciali statunitensi Navy Seals. Ma impazzano anche i primi dubbi circa l’autenticità della foto, sospettosamente simile ad un’altra immagine del capo di al Quaeda, rispetto alla quale si evidenziano particolari identici e perfettamente sovrapponibili dell’inclinazione del capo, della bocca, dei denti, della barba, delle rughe d’espressione intorno al naso; la dimensione del capo appare sproporzionata rispetto a quella delle spalle, mentre la zona degli occhi e in generale tutte le linee di contorno appaiono sfumate; soprattutto si ha l’impressione che la parte superiore del volto sia stata sovrapposta, opportunamente “incollata” a quella inferiore, dopo averla “tagliata” dall’immagine di un altro uomo martoriato (a sin.).
Secondo Peace Reporter la fotografia sarebbe in realtà un “falso clamoroso”: “Si tratta di una immagine evidentemente elaborata con un programma di editing di immagini, ripresa dal sito ‘unconfirmedsources’. Il nome del file, peraltro, 20060923-torturedosama. jpg, dovrebbe bastare a chiarire l’equivoco: si tratta di una foto del 23 settembre 2006 il cui nome è “Osama torturato”", si legge nel sito web pacifista.
Anche il social network Facebook pubblica sulla pagina de Lo Sbeffeggiatore le due immagini comparate, titolandole: “E’ morto Bin Laden!! Ma siamo sicuri??? Guardate le due foto da vivo e da morto… sembrano un po’ uguali”.
Al giallo della foto si accompagna il mistero sulla sorte della salma: in un primo momento era stato riferito che il corpo fosse nelle mani dei militari Usa e che a bin Laden sarebbe stata garantita sepoltura secondo il rito islamico; in questo momento, però, la Cnn ha dichiarato che il corpo del terrorista sarebbe ora custodito dal mare, dopo essere stato trattato “secondo la tradizione islamica”.
Ma, secondo Abdel Mouti al-Bayoumi (afferente al Comitato dei ricercatori dell’universita’ egiziana di al-Azhar): ”La scelta degli americani di seppellire la salma di Osama Bin Laden in mare contrasta con i principi della sharia islamica“. ”Per la legge islamica – spiega – e’ consentito seppellire un morto in mare solo se si trova su una barca lontano dalla costa e non ci sono possibilità di arrivare sulla terra ferma per una sepoltura normale”. Al-Bayoumi invita al rispetto della sharia in questo momento così particolare: ”Ci rendiamo conto che gli americani possano temere che la tomba di bin Laden diventi meta di pellegrinaggio, ma riteniamo che ormai tutti siano a conoscenza del fatto che le sue azioni fossero sbagliate”.
L’uccisione di Osama Bin Laden certo non mette la parola fine alla guerra contro Al Qaeda, ma come ha ricordato il ministro della Difesa La Russa rappresenta «un atto simbolico che vuole fare giustizia» e, soprattutto, «far comprendere che lotta al terrorismo non è inutile, non è vana». Quasi un trofeo che l’Occidente (gli Usa e i suoi alleati, tra cui l’Italia), ferito al cuore dieci anni fa con l’attentato alle Torri gemelle dell’11 settembre 2001, ora vuole mostrare al mondo e anzitutto ai propri cittadini.
Negli ultimi anni la guerra per assicurare un governo democratico all’Afghanistan, minato dalle tribù talebane, sembrava quasi non avere più un perché. L’impressione, a volte, è stata quella di aver smarrito il vero obiettivo di questa missione. E un senso ce lo ha restituito la cattura e la morte di Bin Laden. Che, e bisogna sottolinearlo, non è avvenuta in Afghanistan, ma in Pakistan a una manciata di chilometri da Islamabad, la capitale, dove il leader dei terroristi pare vivesse indisturbato in una villa. E dove è stato catturato grazie a un blitz dei servizi segreti americani. Segno che le cose in quella parte del mondo non sono così semplici come a volte appaiono.
Ora ci si domanda, considerato un tale epilogo a una caccia durata dieci anni, a cosa siano serviti (e servano ancora) i combattimenti in Afghanistan, quando sarebbe bastata una missione top secret dell’intelligence. Lo ha ammesso, in parte, anche lo stesso ministro della Difesa, dicendo che la cattura del numero uno di Al Qaeda «può determinare qualche cambiamento» nella partecipazione italiana alle missioni all’estero, anche se quelli dell’Italia «non saranno cambiamenti unilaterali»: il nostro Paese, ha poi spiegato, «finora non ha mai preso una decisione al di fuori degli organismi internazionali che ci hanno determinato a partecipare alle missioni». E lo stesso discorso vale per la Libia.
Tuttavia la morte di Bin Laden pur segnando un passo decisivo, a parere unanime degli esperti, non significa la sconfitta del terrorismo. Purtroppo no: l’Afghanistan è ancora un Paese che rischia di cadere di nuovo nelle mani di un regime talebano (cosa da non augurare alla popolazione, soprattutto alle donne). Bin Laden, secondo gli 007, era diventato «ininfluente», ma ciò non ha fermato gli attentati, compiuti in questi anni da molte fazioni proprio in suo nome. Anche perché Al Qaeda è una rete formata da gruppuscoli spontanei e da singoli individui che possono entrare in azione ovunque, senza un ordine impartito chissà da dove.
L’Italia è nel mirino; come tutta l’Europa. Soprattutto nelle prossime settimane, quando i seguaci dello sceicco del terrore potrebbero cercare di reagire, anche solo per dimostrare che l’idea, come si suol dire, sopravvive al suo leader. Insomma, la lotta al terrorismo di matrice islamista non si è affatto conclusa: la morte di Bin Laden non è come quella di Hitler che segnò la fine del nazismo. Per questo si combatte e si continuerà a farlo in Medio Oriente, con le missioni internazionali. E anche a casa nostra, con l’intelligence e le forze dell’ordine.
Ho trovato questo, dato che hai scritto oggi l'annuncio che cercavi questo tipo di tema non potevo fare molto altro, spero ti sia stato d'aiuto :D
Miglior risposta
Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.
Segnala Post di
Tutor AI
Ciao! Sono il tuo Tutor AI, il compagno ideale per uno studio interattivo. Utilizzo il metodo maieutico per affinare il tuo ragionamento e la comprensione. Insieme possiamo:
Risolvere un problema di matematica
Riassumere un testo
Tradurre una frase
E molto altro ancora...
Cosa vuoi imparare oggi?
Il Tutor AI di Skuola.net usa un modello AI di Chat GPT.
Per termini, condizioni e privacy, visita la relativa pagina.