Urgenteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
una poesia nn tnt lunga cn la parafrasi x favoreeeeeeeeeeeeeeeeee :)
Risposte
Ugo Foscolo, ve bene?
A Zacinto: Io non verrò mai più sulle tue rive sacre dove io vissi da bambino, o Zacinto che ti specchi nel mar Greco da cui è nata secondo la mitologia la dea Venere, e rese quelle isole feconde con il suo primo sorriso.
Motivo per cui cantò il verso inclito di Omero che cantò le acque fatali e giunse poi a baciarle la sua Itaca piena di pietre.
Tu, mia Zacinto non avrai altro che il mio canto, a me il destino ha voluto una sepoltura illacrimata.
Infinito: Questa collina solitaria mi e' sempre stata cara, e cosi' pure questa siepe, che esclude lo sguardo da tanta parte dell'orizzonte piu' lontano. Ma, stando seduto e guardando, io immagino al di la' di questa siepe spazi immensi, silenzi totali e una calma profondissima, tanto che per poco il cuore non si sgomenta. E, non appena odo il vento frusciare fra queste piante come un uccello che batte la ali, paragono quel silenzio infinito a questo frusciare del vento: e mi torna alla mente l'idea dell'eternita'. Mi appaiono le epoche passate e quella presente, che percepisco attraverso le sue manifestazioni reali: il suono della vita. E cosi', tra questa immensita' spazio-temporale, il mio pensiero perde ogni consapevolezza: e perdersi nel pensiero dell'immensita' dell'infinito mi e' dolce.
:hi
A Zacinto: Io non verrò mai più sulle tue rive sacre dove io vissi da bambino, o Zacinto che ti specchi nel mar Greco da cui è nata secondo la mitologia la dea Venere, e rese quelle isole feconde con il suo primo sorriso.
Motivo per cui cantò il verso inclito di Omero che cantò le acque fatali e giunse poi a baciarle la sua Itaca piena di pietre.
Tu, mia Zacinto non avrai altro che il mio canto, a me il destino ha voluto una sepoltura illacrimata.
Infinito: Questa collina solitaria mi e' sempre stata cara, e cosi' pure questa siepe, che esclude lo sguardo da tanta parte dell'orizzonte piu' lontano. Ma, stando seduto e guardando, io immagino al di la' di questa siepe spazi immensi, silenzi totali e una calma profondissima, tanto che per poco il cuore non si sgomenta. E, non appena odo il vento frusciare fra queste piante come un uccello che batte la ali, paragono quel silenzio infinito a questo frusciare del vento: e mi torna alla mente l'idea dell'eternita'. Mi appaiono le epoche passate e quella presente, che percepisco attraverso le sue manifestazioni reali: il suono della vita. E cosi', tra questa immensita' spazio-temporale, il mio pensiero perde ogni consapevolezza: e perdersi nel pensiero dell'immensita' dell'infinito mi e' dolce.
:hi