Urgenteee salvatemi dal 4

sofy porky
mi serve urgentemente la parafrasi di Nausicaa dal verso 120 al verso 170!!!è per domani vi prego fate in fretta!!!

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Annie__
Ecco a te:
Ma quando stavano già pensando di ritornare a casa, piegare le belle vesti e aggiogare le mule, Atena dagli occhi lucenti immaginò un'altra cosa: svegliare Odisseo affinché veda la bella fanciulla, che lo possa guidare alla città dei Feaci. Nausicaa lanciò la palla a una compagna ed ecco che le cadde nel fiume, in un gorgo profondo. Urlarono molto forte le fanciulle e Odisseo si svegliò. E mettendosi a sedere, pensava tra sé e sé: “Ahimè, da quali uomini sono giunto? Sono violenti, selvatici e privi di legge o ospitali e temono in cuore gli dei? Ho sentito un grido femminile, come di ragazze, di ninfe che abitano le cime alte dei monti e le sorgenti dei fiumi e i prati erbosi. Così sono vicino a esseri che parlano? Voglio provare a vedere”. Detto ciò, Odisseo uscì dai cespugli e staccò dalle piante con la mano robusta un ramo con tante foglie e lo avvolse alla vita. E venne avanti come un leone il quale scende dai monti selvatici e, sotto la pioggia e il vento, con gli occhi ardenti, assale buoi e pecore. O insegue cerve selvatiche; e la fame lo spinge ad attaccare le prede dentro i recinti; così, vinto dal bisogno; andava nudo Odisseo incontro alle fanciulle dalle chiome belle. Apparve come un selvaggio ad esse, apro di sale marino e fuggirono smarrite,chi di qua chi di là per la spiaggia. Solo la figlia di Alcinoo rimase: Atena le diede nel cuore coraggio, le tolse ogni paura. E restò ferma davanti a lui. E Odisseo fu incerto se pregare la vergine avvolgendola alle ginocchia oppure da lontano con parole dolci, se mai volesse indicargli il paese e dargli una veste.
A lui parve, pensando, la decisione migliore: pregarla da lontano con dolci parole, perché l’abbraccio alle ginocchia non le muoverà sdegno. E subito le disse con parole soavi: “ Ti supplico in ginocchio, o potente. Sei tu una dea? Se sei una dea del cielo vasto per la bellezza del tuo volto e per la tua alta statura e l’armonia delle forme, allora mi sembri Artemide, figlia del sommo Zeus: le somigli tanto. Ma se sei una mortale che vive sulla terra allora tuo padre, tua madre e i tuoi fratelli siano beati tre volte. Il loro cuore è sicuramente pieno di gioia per te, freschissimo stelo, quando balli. Ma sopra ogni altro, chi supera i rivali con doni di nozze e ti porta con se a casa sua sarà il più felice, poiché i miei occhi non hanno mai visto una creatura mortale, né uomo né donna, simile a te e mi stupisco a guardarti. Un giorno, a Delo, presso l’altare di Apollo vidi un giovane stelo di Palma crescere verso l’alto. Fui anche là, con molte persone, nel viaggio da cui vennero delle sventure cupe. E come allora rimasi stupito a vedere la Palma, perché mai un albero uguale è cresciuto sulla terra, così io ora ti ammiro, o donna e non oso sfiorarti le ginocchia, anche se grande è il mio tormento. Ieri dopo venti giorni, sono scappato dal mare scuro: e per tutto quel tempo, senza tregua, le onde mi trascinarono dall’isola di Ogigia; e ora un nume mi ha condotto qui, affinché su queste rie io colga una sventura. Le mie pene non sono finite: gli dei ne hanno altre in mente. Ma tu, o potente, abbi pietà: dopo tanti dolori, sei la prima che incontro, e non conosco nessun altro di quelli che abitano qui.
fonte
http://trucheck.it/epica/7037-parafrasi-nausicaa.html
la prossima volta scrivi il testo da parafrasare o almeno i primi versi e gli ultimi, grazie :)
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