Urgenteee (204254)
avrei bisogno del riassunto di "accendere un fuoco" di jack london, per favore
Grazie in anticipo. :)
Grazie in anticipo. :)
Miglior risposta
Il racconto di Jack London che si intitola “Preparare un fuoco”.
è una delle migliori metafore che siano mai state pubblicate sulla scrittura: l’istinto di scrivere, il bisogno di scrivere, il mestiere di scrivere.
In "Accendere un fuoco" London parla di un uomo che si perde in una bufera di neve.
E’ solo. Ha freddo. Nel buio. Deve assolutamente accendere un fuoco. E deve accenderlo per due ragioni. Se fosse solo per tenersi caldo l’uomo scoprirebbe che questo calore lo porterebbe presto alla morte perché 5 minuti dopo averlo acceso, dato che è stanchissimo, si addormenterebbe e morirebbe congelato. La seconda ragione è che deve accendere un fuoco perché sia un segnale, perché magari qualcuno dei suoi compagni apparentemente così lontani lo veda e lo raggiunga.
E insieme, magari raccontandosi delle storie, possano passare la notte che è lunga e fatico.
è un racconto drammatico. Non la drammaticità del dolore e della perdita, quanto quella dell'inevitabilità del destino, di un destino legato all'ambiente di freddo e ghiaccio in cui si svolge la storia. London riesce a tessere una trama su un fuoco da accendere. ed in quell'azione leggiamo tutta la speranza dell’uomo e il compiersi del suo destino.
Sono riuscito a trovare anche:
racconta il percorso di un viaggiatore ostinato e solitario verso un accampamento. Fuori fanno 45 gradi sotto zero: il buon senso ed il sapere popolare suggeriscono di muoversi esclusivamente in gruppo, eppure il protagonista è accompagnato soltanto da un cane e due gallette impregnate di lardo fuso, avvolte in un fazzoletto ed appoggiate sulla nuda pelle.
Ha dovuto compiere una deviazione e, procedendo alla velocità adeguata, conta di ritrovare i suoi compagni entro sera; d’altronde quando fa così freddo non c’è tempo per le distrazioni e fermarsi a riflettere è totalmente fuori luogo: quel che conta è camminare, fare colazione alla diramazione dell’Henderson Creek, raggiungere i ragazzi per l’ora di cena. Quel che conta ancora di più è avere sempre con sé una scatola di fiammiferi.
In un ambiente così ostile i numerosi quesiti esistenziali che da sempre affliggono gli esseri umani trovano una sola risposta immediata, riportando a poche priorità essenziali ogni desiderio speculativo: al ghiaccio e al freddo corrisponde morte certa e la vita si tiene stretta vicino al fuoco.
E’ invece meno chiaro che in un mondo apparentemente addormentato, addolcito dal biancore della neve e dal silenzio, il pericolo più letale può nascondersi dappertutto: invisibili sorgenti sotterranee di acqua viva pulsano sotto strati di ghiaccio sottile e bagnarsi porta guai certi. Questa lotta continua e disperata tra l’uomo ed il bosco, tra il fuoco ed il ghiaccio, tra la sopravvivenza ed il congelamento, viene vissuta anche dall’eroe come dal cane, una specie di giudice dell’ordine cosmico, il cui ruolo è osservare il destino di un cercatore d’oro tanto audace da sfidare la natura da solo.
Ad ogni modo, il racconto è molto breve, lo si può leggere e subito dopo farne il riassunto tranquillamente. Se cerchi su google ''Jack London farsi un fuoco'', il primo risultato è un pdf dove troverai questo racconto, puoi tranquillamente scaricartelo e leggerlo
è una delle migliori metafore che siano mai state pubblicate sulla scrittura: l’istinto di scrivere, il bisogno di scrivere, il mestiere di scrivere.
In "Accendere un fuoco" London parla di un uomo che si perde in una bufera di neve.
E’ solo. Ha freddo. Nel buio. Deve assolutamente accendere un fuoco. E deve accenderlo per due ragioni. Se fosse solo per tenersi caldo l’uomo scoprirebbe che questo calore lo porterebbe presto alla morte perché 5 minuti dopo averlo acceso, dato che è stanchissimo, si addormenterebbe e morirebbe congelato. La seconda ragione è che deve accendere un fuoco perché sia un segnale, perché magari qualcuno dei suoi compagni apparentemente così lontani lo veda e lo raggiunga.
E insieme, magari raccontandosi delle storie, possano passare la notte che è lunga e fatico.
è un racconto drammatico. Non la drammaticità del dolore e della perdita, quanto quella dell'inevitabilità del destino, di un destino legato all'ambiente di freddo e ghiaccio in cui si svolge la storia. London riesce a tessere una trama su un fuoco da accendere. ed in quell'azione leggiamo tutta la speranza dell’uomo e il compiersi del suo destino.
Sono riuscito a trovare anche:
racconta il percorso di un viaggiatore ostinato e solitario verso un accampamento. Fuori fanno 45 gradi sotto zero: il buon senso ed il sapere popolare suggeriscono di muoversi esclusivamente in gruppo, eppure il protagonista è accompagnato soltanto da un cane e due gallette impregnate di lardo fuso, avvolte in un fazzoletto ed appoggiate sulla nuda pelle.
Ha dovuto compiere una deviazione e, procedendo alla velocità adeguata, conta di ritrovare i suoi compagni entro sera; d’altronde quando fa così freddo non c’è tempo per le distrazioni e fermarsi a riflettere è totalmente fuori luogo: quel che conta è camminare, fare colazione alla diramazione dell’Henderson Creek, raggiungere i ragazzi per l’ora di cena. Quel che conta ancora di più è avere sempre con sé una scatola di fiammiferi.
In un ambiente così ostile i numerosi quesiti esistenziali che da sempre affliggono gli esseri umani trovano una sola risposta immediata, riportando a poche priorità essenziali ogni desiderio speculativo: al ghiaccio e al freddo corrisponde morte certa e la vita si tiene stretta vicino al fuoco.
E’ invece meno chiaro che in un mondo apparentemente addormentato, addolcito dal biancore della neve e dal silenzio, il pericolo più letale può nascondersi dappertutto: invisibili sorgenti sotterranee di acqua viva pulsano sotto strati di ghiaccio sottile e bagnarsi porta guai certi. Questa lotta continua e disperata tra l’uomo ed il bosco, tra il fuoco ed il ghiaccio, tra la sopravvivenza ed il congelamento, viene vissuta anche dall’eroe come dal cane, una specie di giudice dell’ordine cosmico, il cui ruolo è osservare il destino di un cercatore d’oro tanto audace da sfidare la natura da solo.
Ad ogni modo, il racconto è molto breve, lo si può leggere e subito dopo farne il riassunto tranquillamente. Se cerchi su google ''Jack London farsi un fuoco'', il primo risultato è un pdf dove troverai questo racconto, puoi tranquillamente scaricartelo e leggerlo
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