Tema urgente!!!
un tema con degli esempi sul confine tra realtà e finzione della tv?? urgente!!
Risposte
La televisione ha la stessa funzione di specchi fedeli, anche se spesso distorcenti, della vita reale. Le dirette via satellite, le interviste colte “al volo”, le diverse angolazioni dalle quali si può riprendere e vedere un qualsiasi evento sportivo, le microcamere, le riprese aeree, la “copertura” globale della vita degli individui rappresentata nei cosiddetti “reality show”: tutto complotta a favore della perdita del senso del “vissuto concreto”.
Alcuni programmi si sono trasformati in una sorta di mondi paralleli virtuali. La televisione genera televisione, produce distorsioni talmente macroscopiche nella “realtà” vissuta quotidianamente da milioni d’individui, da modificarne totalmente le capacità percettive e, conseguentemente, le funzioni critiche.
Lo spettatore è sempre più attore della scena televisiva. La televisione format-dipendente utilizza la realtà come ingrediente produttivo e come strategia discorsiva.
:hi
Alcuni programmi si sono trasformati in una sorta di mondi paralleli virtuali. La televisione genera televisione, produce distorsioni talmente macroscopiche nella “realtà” vissuta quotidianamente da milioni d’individui, da modificarne totalmente le capacità percettive e, conseguentemente, le funzioni critiche.
Lo spettatore è sempre più attore della scena televisiva. La televisione format-dipendente utilizza la realtà come ingrediente produttivo e come strategia discorsiva.
:hi
Ecco il tema che cercavi xD
Le nuove tecnologie della comunicazione e l’informatica stanno rapidamente dificando il nostro modo di vivere.
Oggi il problema consiste nel riuscire ad orientarsi e saper scegliere distinguendo le buone dalle cattive informazioni,quelle utili da quelle inutili, quelle reali da quelle artificiali.
Uno dei primi e più completi rapporti sugli effetti di una eccessiva e acritica esposizione al teleschermo, fu quello prodotto dall’istituto delle comunicazioni Annemberg di Filadelfia. Questo studio segnalava il fenomeno del mainstreaming, ossia di una sorta di semplificazione sistematica delle notizie e dei messaggi che provengono dal teleschermo per rendere più facile e senza sforzo la loro assimilazione da parte degli spettatori. A forza di semplificare, però, si finisce per influenzare, non informare.
Per venire a capo della veridicità di una notizia è necessario sentire più voci. La buona stampa cerca di mettere in prospettiva agli avvenimenti, di ragionare valutando i vari punti di vista, di compilare una sintesi. Ma col diffondersi del mezzo televisivo è diventata di moda la notizia-flash.
È questo un fenomeno ancora più accentuato in televisione dove al pubblico viene fornito una sorte di “modellino” semplice, definito e facilmente riconoscibile, sia che si tratti di teleromanzi che di talk-show che di telegiornali. È così che si impongono gli stereotipi, i “personaggi”, gli slogan, le mode.
Per chi si affida acriticamente al mezzo televisivo la realtà virtuale finisce per essere più “vera” di quella del mondo reale.
La televisione, che inizialmente fu considerata “una finestre sul mondo”, finisce per essere sempre più spesso un mondo a sé, con le sue regole, i suoi personaggi, i suoi punti di riferimento.
In televisione si vede anche molta pubblicità in quanto molti programmi sia delle reti private che delle pubbliche, sono pagati dagli sponsor. La pubblicità ha raggiunto livelli di professionalità estremamente elevati in quanto ad essa si dedicano non solo validi artisti, ma anche psicologi ed esperti in comunicazione di massa.
Funzione ella pubblicità non è tanto reclamizzare un prodotto quanto promuovere a modo di vita il consumo.
La propaganda commerciale ha una duplice funzione:promuovere il consumismo come alternativa all’insoddisfazione e trasformare in merce l’alienazione stessa. Per quanto riguarda il primo punto uno studioso di marketing, Paul Nystrom, ha osservato come si sia diffusa una “filosofia della futilità”, una “insoddisfazione per le realizzazioni” che trova sbocco nella sostituzione continua delle cose più frivole, seguendo i dettami della moda. L’altra funzione della pubblicità è quella di proporre il consumismo come rimedio a forme di infelicità che essa stessa induce ad esaspera.
I mass media possono anche mettersi al servizio dei partiti e degli uomini politici e “vendere” la loro immagine.
Le nuove tecnologie della comunicazione e l’informatica stanno rapidamente dificando il nostro modo di vivere.
Oggi il problema consiste nel riuscire ad orientarsi e saper scegliere distinguendo le buone dalle cattive informazioni,quelle utili da quelle inutili, quelle reali da quelle artificiali.
Uno dei primi e più completi rapporti sugli effetti di una eccessiva e acritica esposizione al teleschermo, fu quello prodotto dall’istituto delle comunicazioni Annemberg di Filadelfia. Questo studio segnalava il fenomeno del mainstreaming, ossia di una sorta di semplificazione sistematica delle notizie e dei messaggi che provengono dal teleschermo per rendere più facile e senza sforzo la loro assimilazione da parte degli spettatori. A forza di semplificare, però, si finisce per influenzare, non informare.
Per venire a capo della veridicità di una notizia è necessario sentire più voci. La buona stampa cerca di mettere in prospettiva agli avvenimenti, di ragionare valutando i vari punti di vista, di compilare una sintesi. Ma col diffondersi del mezzo televisivo è diventata di moda la notizia-flash.
È questo un fenomeno ancora più accentuato in televisione dove al pubblico viene fornito una sorte di “modellino” semplice, definito e facilmente riconoscibile, sia che si tratti di teleromanzi che di talk-show che di telegiornali. È così che si impongono gli stereotipi, i “personaggi”, gli slogan, le mode.
Per chi si affida acriticamente al mezzo televisivo la realtà virtuale finisce per essere più “vera” di quella del mondo reale.
La televisione, che inizialmente fu considerata “una finestre sul mondo”, finisce per essere sempre più spesso un mondo a sé, con le sue regole, i suoi personaggi, i suoi punti di riferimento.
In televisione si vede anche molta pubblicità in quanto molti programmi sia delle reti private che delle pubbliche, sono pagati dagli sponsor. La pubblicità ha raggiunto livelli di professionalità estremamente elevati in quanto ad essa si dedicano non solo validi artisti, ma anche psicologi ed esperti in comunicazione di massa.
Funzione ella pubblicità non è tanto reclamizzare un prodotto quanto promuovere a modo di vita il consumo.
La propaganda commerciale ha una duplice funzione:promuovere il consumismo come alternativa all’insoddisfazione e trasformare in merce l’alienazione stessa. Per quanto riguarda il primo punto uno studioso di marketing, Paul Nystrom, ha osservato come si sia diffusa una “filosofia della futilità”, una “insoddisfazione per le realizzazioni” che trova sbocco nella sostituzione continua delle cose più frivole, seguendo i dettami della moda. L’altra funzione della pubblicità è quella di proporre il consumismo come rimedio a forme di infelicità che essa stessa induce ad esaspera.
I mass media possono anche mettersi al servizio dei partiti e degli uomini politici e “vendere” la loro immagine.
controlla qui:
http://www.atuttascuola.it/liceo/arioli/tema_svolto_sulla_televisione.htm
http://www.atuttascuola.it/liceo/arioli/tema_svolto_sulla_televisione.htm