Tema su petrarca "giovane donna sotto un verde lauro"

brandon94
mi hanno dato da fare un tema su francesco petrarca sulla poesia "giovane donna sotto un verde lauro",dato che mi valuteranno il tema è io rischio di portarmi sotto italiano,chiedo aiuto a voi :) 1=vorrei avere un piccolo riassunto chiaro di poche rige sulla poesia.5 MAX GRAZIE :) 2=il motivo per il quale petrarca le parole "dolce lauro ver.16" si trasforma nel "duro lauro/ch'a i rami di diamante e d'or le chiome"verso 23-24 graziee 3=individuare se prevale la subordinazione o cordinazione e individua la figura retorica di sintassi presente al versetto 24. graziiee 4=nella quarta strofa a quali figure di significato ricorre il poeta per esprimere il suo stato d'animo? 5=perche dice lauro? 6=quali aspetti contradistinguono la scelta lessicale del poeta? alcune frasi? grazzie 7=analizza il livello fonico/metrico/morfo sintatico/sematico/riconoscere il genere del testo. grazie mille a chi risponde Giovene donna sotto un verde lauro vidi piú biancha et piú fredda che neve non percossa dal sol molti et molt’anni; e ’l suo parlare, e ’l bel viso, et le chiome 5mi piacquen sí ch’i’ l’ò dinanzi agli occhi, ed avrò sempre, ov’io sia, in poggio o ’n riva. Allor saranno i miei pensier a riva che foglia verde non si trovi in lauro; quando avrò queto il core, asciutti gli occhi, 10vedrem ghiacciare il foco, arder la neve: non ò tanti capelli in queste chiome quanti vorrei quel giorno attender anni. Ma perché vola il tempo, et fuggon gli anni, sí ch’a la morte in un punto s’arriva, 15o colle brune o colle bianche chiome, seguirò l’ombra di quel dolce lauro per lo piú ardente sole et per la neve, fin che l’ultimo dí chiuda quest’occhi. Non fur già mai veduti sí begli occhi 20o ne la nostra etade o ne’ prim’anni, che mi struggon cosí come ’l sol neve; onde procede lagrimosa riva ch’Amor conduce a pie’ del duro lauro ch’à i rami di diamante, et d’òr le chiome. 25I’ temo di cangiar pria volto et chiome che con vera pietà mi mostri gli occhi l’idolo mio, scolpito in vivo lauro: ché s’al contar non erro, oggi à sett’anni che sospirando vo di riva in riva 30la notte e ’l giorno, al caldo ed a la neve. Dentro pur foco, et for candida neve, sol con questi pensier’, con altre chiome, sempre piangendo andrò per ogni riva, per far forse pietà venir negli occhi 35di tal che nascerà dopo mill’anni, se tanto viver pò ben cólto lauro. L’auro e i topacii al sol sopra la neve vincon le bionde chiome presso agli occhi che menan gli anni miei sí tosto a riva.

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OperaOmnia
Ti posso solo fornire una fonte da cui attingere il testo completo in formato digitale:

http://petrarca.letteraturaoperaomnia.org/
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