Tema pedagogia???
Cercarsi un fine. Bisogna che sia onesto. Grande. Che non presupponga nel ragazzo null’altro che
d’essere uomo. Cioè che vada bene per credenti e atei... Il fine giusto è dedicarsi al prossimo.
E in questo secolo come vuole amare se non con la politica o col sindacato o con la scuola?
Siamo sovrani. Non è più il tempo delle elemosine, ma delle scelte. Contro i classisti che siete voi,
contro la fame, l’analfabetismo, il razzismo, le guerre coloniali. Ma questo è solo il fine ultimo da
ricordare ogni tanto. Quello immediato da ricordare minuto per minuto è d’intendere gli altri e farsi
intendere. E non basta certo l’italiano, che nel mondo non conta nulla. Gli uomini hanno bisogno
d’amarsi anche al di là delle frontiere. Dunque bisogna studiare molte lingue e tutte vive... Perché è
solo la lingua che fa eguali. Eguale è chi sa esprimersi e intende l’espressione altrui. Che sia ricco o
povero importa meno. Basta che parli.”
don Lorenzo MILANI, Lettera a una professoressa, 1967
− Cosa suggerisce oggi, a quarant’anni di distanza, il brano riportato?
− Quali riflessioni provoca?
− Sono ancora attuali le esigenze espresse?
− Rispetto a quali situazioni specifiche?
d’essere uomo. Cioè che vada bene per credenti e atei... Il fine giusto è dedicarsi al prossimo.
E in questo secolo come vuole amare se non con la politica o col sindacato o con la scuola?
Siamo sovrani. Non è più il tempo delle elemosine, ma delle scelte. Contro i classisti che siete voi,
contro la fame, l’analfabetismo, il razzismo, le guerre coloniali. Ma questo è solo il fine ultimo da
ricordare ogni tanto. Quello immediato da ricordare minuto per minuto è d’intendere gli altri e farsi
intendere. E non basta certo l’italiano, che nel mondo non conta nulla. Gli uomini hanno bisogno
d’amarsi anche al di là delle frontiere. Dunque bisogna studiare molte lingue e tutte vive... Perché è
solo la lingua che fa eguali. Eguale è chi sa esprimersi e intende l’espressione altrui. Che sia ricco o
povero importa meno. Basta che parli.”
don Lorenzo MILANI, Lettera a una professoressa, 1967
− Cosa suggerisce oggi, a quarant’anni di distanza, il brano riportato?
− Quali riflessioni provoca?
− Sono ancora attuali le esigenze espresse?
− Rispetto a quali situazioni specifiche?
Miglior risposta
Eccomi qui per aiutarti mary x smp!
Rispondo subito alle domande che hai postato:
1) Il testo di Don Milani risulta essere uno sprone a porsi grandi obiettivi e fini, ad amare il prossimo e ad ampliare i propri orizzonti, a conoscere il mondo e le lingue, in modo da abbattare non solo le barriere geografiche, ma molto spesso anche quelle del pregiudizio e dell'ignoranza, che dividono i popoli e non permettono la comunicazione e la comprensione reciproca. Questo deve essere il più grande obiettivo dell'uomo, e la scuola dovrebbe insegnarlo.
2) Nel testo in questione, Don Milani parte da una critica nei confronti del sistema scolastico -che egli giudica gretto, nozionistico ed eccessivamente rivolto allo studio di lingue "morte" (e dunque inutili ai fini della comunicazione con altri esseri umani)- per approdare poi ad un concetto più vasto, che è quello dell'uguaglianza, della reciproca comprensione, dell'abbattimento delle frontiere. Secondo Don Milani il presupposto base per capirsi, anche tra popoli differenti, è prima di tutto quello di comprendersi nel linguaggio. La comprensione del linguaggio permette la comunicazione, la comprensione, il portare nuove idee e l'essere capaci di ascoltarle. Conoscere le lingue "vive", anzichè quelle morte insegnate con tanta cura e severità nelle scuole, permette dapprima l'abbattimento delle frontiere, per arrivare poi all'abbattimento di ben più dure barriere: quelle dell'odio, della sopraffazione e delle tante miserie umane.
In un'epoca come questa, dove queste questioni si fanno sempre più pressanti e il tema dell' "Europa unita" è quanto mai attuale e sempre oggetto di dibattito e analisi, il testo di Don Milano risulta essere quanto mai veritiero ed attuale.
3) Assolutamente sì. I problemi e le considerazioni espresse da Don Milani risultano essere quanto mai attuali riferiti un po' a tutte le epoche, in cui sempre sono esistiti l'odio e le divisioni. Al giorno d'oggi, rispetto all'epoca in cui Don Milani scrisse il suo testo, è più facile viaggiare, visitare nazioni, scambiare opinioni con persone che vivono dall'altra parte del mondo. Nonostante questo, ancora continuano le divisioni, le incomprensioni, gli odi...così come è ancora difficile accettare chi è differente o riuscire a far sentire la propria voce nel mondo. Proprio perchè è un mondo un cui più sovente e più facilmente è possibile interagire con popoli differenti, tanto più risulta importante ciò che afferma Don Milani.
4) Ciò che afferma Don Milani risulta essere assolutamente attuale se si considerano tutte gli episodi dei giorni nostri in cui l'odio, la fame, il razzismo, l'incomprensione, creano tragedie grandi e piccole. Può essere riferito ad esempio all'Europa, che sebbene tenti di essere "unita", in realtà risulta spesso caratterizzata da incomprensioni e scontri tra le nazioni. Può riguardare le tante guerre dei nostri giorni, in Medioriente, in Asia, in Africa....oppure il pregiudizio e la diffidenza con cui spesso ci si accosta a persone che provengono da un paese lontano.
Spero di aver fatto un buon lavoro: sai, arrivata a quest'ora comincio ad essere un po' stanca. In ogni caso ho fatto del mio meglio! Ciao!
Rispondo subito alle domande che hai postato:
1) Il testo di Don Milani risulta essere uno sprone a porsi grandi obiettivi e fini, ad amare il prossimo e ad ampliare i propri orizzonti, a conoscere il mondo e le lingue, in modo da abbattare non solo le barriere geografiche, ma molto spesso anche quelle del pregiudizio e dell'ignoranza, che dividono i popoli e non permettono la comunicazione e la comprensione reciproca. Questo deve essere il più grande obiettivo dell'uomo, e la scuola dovrebbe insegnarlo.
2) Nel testo in questione, Don Milani parte da una critica nei confronti del sistema scolastico -che egli giudica gretto, nozionistico ed eccessivamente rivolto allo studio di lingue "morte" (e dunque inutili ai fini della comunicazione con altri esseri umani)- per approdare poi ad un concetto più vasto, che è quello dell'uguaglianza, della reciproca comprensione, dell'abbattimento delle frontiere. Secondo Don Milani il presupposto base per capirsi, anche tra popoli differenti, è prima di tutto quello di comprendersi nel linguaggio. La comprensione del linguaggio permette la comunicazione, la comprensione, il portare nuove idee e l'essere capaci di ascoltarle. Conoscere le lingue "vive", anzichè quelle morte insegnate con tanta cura e severità nelle scuole, permette dapprima l'abbattimento delle frontiere, per arrivare poi all'abbattimento di ben più dure barriere: quelle dell'odio, della sopraffazione e delle tante miserie umane.
In un'epoca come questa, dove queste questioni si fanno sempre più pressanti e il tema dell' "Europa unita" è quanto mai attuale e sempre oggetto di dibattito e analisi, il testo di Don Milano risulta essere quanto mai veritiero ed attuale.
3) Assolutamente sì. I problemi e le considerazioni espresse da Don Milani risultano essere quanto mai attuali riferiti un po' a tutte le epoche, in cui sempre sono esistiti l'odio e le divisioni. Al giorno d'oggi, rispetto all'epoca in cui Don Milani scrisse il suo testo, è più facile viaggiare, visitare nazioni, scambiare opinioni con persone che vivono dall'altra parte del mondo. Nonostante questo, ancora continuano le divisioni, le incomprensioni, gli odi...così come è ancora difficile accettare chi è differente o riuscire a far sentire la propria voce nel mondo. Proprio perchè è un mondo un cui più sovente e più facilmente è possibile interagire con popoli differenti, tanto più risulta importante ciò che afferma Don Milani.
4) Ciò che afferma Don Milani risulta essere assolutamente attuale se si considerano tutte gli episodi dei giorni nostri in cui l'odio, la fame, il razzismo, l'incomprensione, creano tragedie grandi e piccole. Può essere riferito ad esempio all'Europa, che sebbene tenti di essere "unita", in realtà risulta spesso caratterizzata da incomprensioni e scontri tra le nazioni. Può riguardare le tante guerre dei nostri giorni, in Medioriente, in Asia, in Africa....oppure il pregiudizio e la diffidenza con cui spesso ci si accosta a persone che provengono da un paese lontano.
Spero di aver fatto un buon lavoro: sai, arrivata a quest'ora comincio ad essere un po' stanca. In ogni caso ho fatto del mio meglio! Ciao!
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