Tema (95830)

nicola 97
Tema:nella societa' dei consumi e della consulenza si aprono piu' frequentemente nelle sacche di povertà ed emarginazione, che,al col più occasione del natale ci inducono a pensare alla necessità di una realtà più attenta e solidale capace di progettare un futuro migliore per tutti.

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Ot-Sofietta-Ot
hydeilpi...
Pochi forse ricordano il significato religioso e soprattutto spirituale del Natale, molti di questi però sono andati come ogni anno a messa e come ogni anno quest’unica volta che sono entrati in chiesa, hanno dato una grande prova di fervore religioso. Anche quest’anno si è stati più buoni con chi nei giorni normali si è meno buoni, quindi opere di bene per il povero barbone, per lo sporco negro, per il disoccupato rifiuto della società, che sono diventati nostri fratelli, arrivando persino a stringergli la mano scambiandoci un segno di pace. Basta che non diventi un’abitudine perchè Natale 2009 è ancora lontano.

La televisione, la fonte della verità, ci dice come comportarci e disinteressatamente ci consiglia cosa comprare, ecco quindi che mettendo da parte i sentimenti di carità che onestamente dopo un po’ rompono le palle, bisogna correre in città a comprare i regali, ovviamente cercando quelli più costosi anche se inutili, altrimenti poi i parenti e i conoscenti malignano sulla nostra disponibilità finanziaria.

Si telefona e si mandano sms perchè anche le grandi compagnie telefoniche ci invitano, tramite mamma televisione, ad essere più buoni, si mandano e-mail anche a chi non si vede mai. Alcuni ingrati si arrabbiano perchè siamo lenti a rispondere o perchè abbiamo spedito gli auguri solo all’ultimo momento.

Uno dei simboli natalizi per eccellenza è Babbo Natale che dal 1931, grazie alla Coca-Cola, viene raffigurato come un simpatico vecchietto panciuto vestito dei colori della ditta, il rosso e il bianco, quindi per la raffigurazione ufficiale di Babbo Natale bisogna ringraziare questa multinazionale notoriamente dedita unicamente alla carità cristiana. Dopo anni sono ritornato a consumare la dolce bevanda, forse farei meglio a ritornare alla birra.

Come dimenticare il classico Albero, in particolare quelli che con proclami pubblicati sui quotidiani cittadini, sono stati sradicati dai monti e portati sulla pubblica piazza per essere circondati dallo smog. Ma tanto, albero più, albero meno…

Ci sarebbe anche il Presepe, ma tra tante statuine raffiguranti personaggi televisivi ho dimenticato cosa dovrebbe rappresentare.

Alcuni non capiscono le Feste e sono stati presi da quella tristezza che si manifesta quando gli viene imposto di essere felici, magari aiutandosi con qualche bicchierino per riuscire a parlare con gli odiati parenti che sono a tavola con loro e che a stento si riconoscono perchè si vedono solo una volta all’anno. Alcuni pensando a quanto hanno speso e sapendo che a Gennaio si tirerà la cinghia, cercano di mangiare a più non posso quello che è stato comprato a prezzi altissimi, altri invece, come i commercianti, sono più contenti.


Già da un mese ci stiamo sorbendo le pubblicità delle promozioni natalizie, le quali, se ci avete fatto caso, vengono anticipate di anno in anno. Di questo passo, in futuro inizieremo a vedere lucine e babbi natale subito dopo Ferragosto (ovviamente lasciando il dovuto spazio ad un’importante festa d’importazione ed ai suoi gadget: Halloween). Inoltre, con la famigerata crisi economica mondiale, i tentativi di farci comprare qualcosa arriveranno a sfiorare il ridicolo, anche se non sarebbe la prima volta. Infatti, oltre alle ridicole e fastidiose uscite del nostro premier, che ritiene che la colpa della recessione ricada su chi non consuma (e non su chi ha speculato per anni sulle spalle altrui), ed ai patetici “aiuti” pubblici per rivitalizzare i consumi a cui stiamo assistendo in questi giorni in Gran Bretagna e Stati Uniti, come ci ricorda Maurizio Pallante ne “La decrescita felice” - Nel mese di dicembre del 1993 i giovani imprenditori dell’Unione industriale di Torino rivolgevano questo appello natalizio ai consumatori: “Per Natale un gesto di solidarietà. Regalatevi qualcosa. Magari italiano. Può sembrare strano” - premettevano - “abbinare la solidarietà all’invito di ricominciare a consumare in occasione degli acquisti per i regali di Natale. Eppure… - aggiungevano - chiediamo di farsi, o di fare un regalo in più, meglio se Made in Italy; di compiere un investimento nei consumi a favore di se stessi o dei propri cari, con la consapevolezza di contribuire così anche agli altri. Gli altri che non conosciamo, ma che lavorano per produrre e per vendere ciò che abbiamo deciso di acquistare”-. Questa trovata non era farina del sacco dei giovani imprenditori torinesi, ma come al solito un tentativo di scimmiottare un’iniziativa pubblicitaria della casa automobilistica Range Rover che, già due anni prima, chiedeva ai “consumatori” americani di comprare qualcosa, qualsiasi cosa, pur di scongiurare il rischio di entrare in una fase di recessione. Insomma, non era necessario comprare un fuoristrada (anche perché non tutti possono permetterselo), bastava comprare qualcosa: buy something! Questa geniale iniziativa non solo non ha “salvato” nessuno dal rischio di entrare in recessione, né quindici anni fa né tanto meno oggi, ma ha spinto ad emarginare i paesi poveri.

fonte..non lincabile. Caso estremo! :)


in alternativa

Il Natale,festa dell'unione familiare,dell'amore,ma soprattutto della nascita di Nostro Signore Gesù,è diventata, a mio avviso ,la festa del consumismo per eccellenza.Cibo,regali a iosa,soldi sperperati,quando invece dovremmo goderci questi istanti di unione e d'amore con i nostri cari,partecipare alla Santa Messa,e trovare quel momento di raccoglimento,che durante un intero anno,per i molteplici impegni,ma anche per mancanza di volontà non riusciamo mai a trovare.La tradizione delle grandi abbuffate,milioni di pacchetti sotto l'albero,grande spreco di carta e di energia,possiamo chiamarla festività religiosa?Non credo Gesù sarebbe contento di vedere tutto questo.Se tutti stanziassimo una cifra da spendere a Natale,e invece di sperperarla per troppo cibo o regali inutili,la devolvessimo in beneficenza alle persone bisognose,sicuramente staremmo meglio con noi stessi e potremmo essere fieri di aver fatto felice ki non lo è mai,almeno il giorno di Natale.Per quanto riguarda i bambini invece,è giusto che credano fino a che possibile a Babbo Natale,quindi il loro pacchetto sotto l'albero bisogna sempre metterlo,perchè non c'è niente al mondo di più bello ke vedere il sorriso di un bambino.

Aggiunto 1 minuto più tardi:

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nicola 97
grazieee
mille vi adorooo

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