Se questo è un uomo RECENSIONE x fra 3 giorni!
Aiuto! avrei bisogno di una recensione del libro Se questo è un uomo di Primo Levi.
Una recensione particolare.
deve essere circa 15 righe di computer (se mai di più ma non di meno) deve essere cemposta dalla trama della storia e poi dalle valutazioni personali, anche un po' tutto mischiato volendo.
Se qualcuno ha presente è lo schema che bisogna seguire per inviare le recensioni al concorso Farenheit351, questa non è da inviare al concorso ma seguiamo lo stesso schema.
X favore aiutatemi! La devo portare fra tre giorni!
Ho guardato nel sito ma non c'è niente ke faccia al caso mio!
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Risposte
Allora...nel nostro sito abbiamo questo materiale...
https://www.skuola.net/libri/levi-sequestoeunuomo.html
https://www.skuola.net/libri/levi-primo-uomo.html
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klodiana sei mitica^.^!
Se questo è un uomo è un romanzo autobiografico di Primo Levi scritto tra il dicembre 1945 ed il gennaio 1947, che rappresenta una testimonianza intensa e toccante dell’esperienza dell’autore nel campo di concentramento di Auschwitz. Il manoscritto fu inizialmente rifiutato da Einaudi e venne pubblicato dall’editore De Silva, che ne stampò però solo duemilacinquecento copie. Il successo e la notorietà del libro arrivarono solo nel 1958 quando finalmente fu pubblicato da Einaudi.Scorci della vita quotidiana all’interno del campo di Monowitz - lager satellite del complesso di Auschwitz e sede dell’impianto Buna-Werke proprietà della I.G. Farben - intervallati da riflessioni profonde dell’autore permettono al lettore di immedesimarsi con il protagonista-autore ed affiancarlo virtualmente nella sua “esperienza”.Le pagine “trasudano” di sofferenza, una sofferenza vissuta con la massima dignità che un “uomo” riesce a mantenere nelle condizioni nelle quali è costretto a vivere all’interno di un campo di concentramento. La lettura del libro è un’esperienza intensa, dolorosa anche per il lettore che rivive insieme all’autore tutta la sofferenza di quei giorni. L’oscurità per l’intera umanità.La morte è sempre presente, viene però vissuta come un evento ineluttabile della quotidianità. Tra le righe, e forse anche oltre, troviamo anche momenti di speranza, eventi che capitano e che ricordano ai protagonisti che forse non tutto è perduto e che comunque, come dice l’autore, sia la felicità che l’infelicità non sono perfette e nelle imperfezioni di queste sono nascosti dramma e speranza.Il testo viene scritto non per vendetta, ma soltanto come testimonianza di un avvenimento storico che sa di tragico. Lo stesso Levi dice testualmente che il libro «è nato fin dai giorni di lager per il bisogno irrinunciabile di raccontare agli altri, di fare gli altri partecipi» ed è scritto per soddisfare a questo bisogno.